Ora che la riforma della “Buona scuola” è stata approvata al Senato e che il 7 luglio dovrà ricevere il via libera definitivo da Montecitorio, i precari ma anche i dirigenti si chiedono cosa accadrà a settembre quando suonerà la prima campanella. Il maxiemendamento che ha ottenuto il voto di fiducia a Palazzo Madama, contiene una tabella che chiarisce come saranno scaglionate le assunzioni dei 102.464 docenti. Intanto bisogna chiarire che non tutti avranno un posto il primo di settembre. Il via libera al piano straordinario di assunzioni divide i professori e i maestri in due scaglioni: 47.206 saranno quelli che saranno immessi in ruolo dal primo di settembre; il resto, ovvero 55.258 sarà assunto come organico di potenziamento successivamente.
Le fasi di assunzione saranno tre. La prima avverrà nelle prossime settimane, quando la legge ancora non sarà in vigore e riguarderà 21.880 persone: sono quelli che verranno assunti in base alla legislazione vigente sui posti lasciati liberi dai pensionamenti, sulle dimissioni volontarie o a causa di decessi. Come accaduto fino a oggi, il 50 per cento sarà preso dalle Gae (le graduatorie ad esaurimento) e l’altro 50 per cento dagli iscritti nelle graduatorie dei concorsi, sia quello del 2012 sia i precedenti.
Nel frattempo, non appena la “Buona Scuola” sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, cambieranno le regole. Dal giorno dopo l’entrata in vigore della nuova legge si avvieranno le procedure per l’assunzione di 10.849 docenti che saranno presi dal serbatoio delle Gae e del concorso 2012 (le vecchie graduatorie dei concorsi precedenti scadranno). Secondo gli uffici del Ministero questa seconda fase avverrà entro la prima settimana di settembre. A questi con gli stessi tempi e le stesse modalità vanno aggiunte le assunzioni dovute al piano Carrozza: 8.895 docenti di sostegno per la terza annualità e 5.582 della seconda annualità.
La terza fase, riguarderà l’organico di potenziamento dell’offerta formativa: ovvero 55.258 nuovi maestri e professori che si dividono in 48.812 posti comuni e 6.446 posti per il sostegno. Queste persone riceveranno attraverso un servizio telematico che il Miur sta predisponendo una comunicazione della loro assunzione. Il tutto avverrà, a detta degli uffici di viale Trastevere, entro il 31 ottobre. Tuttavia se qualcuno di questi sarà stato chiamato nel frattempo per svolgere delle supplenze a tempo determinato, potrà restare nella scuola dove ha iniziato servizio con un contratto che prevede una decorrenza giuridica dal 1 di settembre 2015 e quella economica dal 1 settembre 2016 quando prenderà effettivamente servizio nella scuola che avrà scelto.
Ciò significa che molti docenti, nonostante il ruolo continueranno a percepire lo stipendio da precario (una differenza di poco conto, a dire il vero). Per tutti scatterà, invece, la scelta della provincia: i docenti dovranno fare un elenco delle sedi di preferenza dove entreranno effettivamente di ruolo. I dirigenti avranno comunque a disposizione da novembre sette persone in più circa a sostegno della squadra già al lavoro dal 1 di settembre.
La “supplentite” ovvero i contratti a tempo determinato riguarderanno, invece, solo ancora alcune classi di concorso per le quali è difficile reperire docenti (esempio matematica in Lombardia). Di chiamata diretta per quest’anno, quindi, non se ne parla. Partita la macchina, assestato il periodo di mobilità che si avrà il prossimo anno, i presidi formuleranno il loro piano dell’offerta formativa (Pof) nel 2016 e a seguito di quello nell’anno scolastico 2016/2017 potranno scegliere i docenti che vorranno o confermare quelli già in ruolo.