Per i capi di Stato e governo europei c’è ancora una soluzione alla crisi della Grecia, ma solo con il “sì” al referendum sul piano di aiuti dell’Ue. Per Alexis Tsipras anche se i cittadini voteranno “no” si continuerà il negoziato: “Forse dovremo dire addio all’euro”, ha detto in diretta tv il premier ellenico, “ma maggiore sarà la percentuale di rifiuto, maggiore sarà la nostra forza di trattativa”. A meno di una settimana dalla consultazione che permetterà ai cittadini di esprimersi sulle misure di austerità e poche ore dopo la chiusura delle banche greche, è scontro a distanza tra i leader europei. Se anche “non è una partita a poker”, come ha detto in conferenza stampa il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, non ci va molto lontano.
E’ stata solo l’ultima delle giornate di passione per l’Unione europea: il governo greco ha deciso di respingere le condizioni della troika (martedì 30 giugno non pagherà la rata al Fmi) e chiedere il parere degli elettori; le banche sono state chiuse ed è stato imposto il tetto di 60 euro per i prelievi dai bancomat; infine Bruxelles per la prima volta è intervenuta in merito a un voto che si tiene all’interno di uno Stato membro promuovendo la vittoria del “sì” al referendum. E’ proprio quella la condizione richiesta dalle istituzioni Ue per continuare il dialogo, ma a quel punto il governo Syriza, quello stesso che non è riuscito a trovare un compromesso, sarebbe sfiduciato. “Se fallisce l’euro, fallisce l’Europa”, ha detto Angela Merkel. “Ma se la Grecia volesse negoziare ancora dopo il referendum, noi non chiuderemmo la porta. L’Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte a ogni sfida”. La cancelliera tedesca non ha escluso la possibilità di trovare ancora un accordo, ma sempre tenendo presenti le responsabilità degli Stati e quindi scaricando lo stesso Tsipras: “L’euro non fallisce per un referendum, ma se riducessimo ancora di più i vincoli”. Parole condivise da Juncker che non ha nascosto il suo disappunto per la chiusura delle trattative : “Non è un gioco di poker, non c’è uno che vince e uno che perde, o vinciamo tutti o perdiamo tutti. Votare ‘no’ vorrebbe dire che la Grecia dice ‘no’ all’Europa. Da parte nostra la porta è ancora aperta per un accordo”. Nelle prossime ore ci sarà un Eurosummit straordinario per parlare della situazione generale, anche se la Merkel si è detta contraria all’incontro: “Dobbiamo stare attenti al messaggio che diamo”.
Intanto in serata ad Atene in migliaia di persone hanno riempito piazza Syntagma per la manifestazione organizzata dal governo per il “no” al referendum. “Abbiamo rifiutato gli ultimatum”, ha detto Tsipras in televisione mentre per le strade i suoi sostenitori sventolavano bandiere e manifesti contro il piano di aiuti Ue, “e abbiamo preferito dare la parola al popolo greco. Non penso che vogliano cacciarci fuori dall’eurozona perché il costo sarebbe immenso, l’onere finanziario sarebbe enorme”.
Per tutta la giornata è continuata la corsa agli sportelli dopo che nel weekend i depositi bancari sono crollati di altri 1,3 miliardi di euro. Una situazione che ha portato alla chiusura delle banche e al decreto che limita i prelievi. Le misure di emergenza sono state introdotte 24 ore dopo l’approvazione da parte del Parlamento del referendum popolare indetto per il 5 luglio: i cittadini sono chiamati a decidere se la Grecia dovrà accettare o no le proposte della ex troika costituita da Commissione Ue, Fondo monetario internazionale e Bce. Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, in un’intervista alla Bild, ha affermato che se di qui a domenica dalle istituzioni arrivassero “nuove proposte” e “noi le ritenessimo significativamente migliori”, “potremmo sempre cambiare le nostre indicazioni e suggerire agli elettori di approvarle”.
Alla mezzanotte del 30 giugno, scade il secondo programma di sostegno finanziario alla Grecia. Che lo stesso giorno non rimborserà la rata da 1,6 miliardi di euro all’Fmi, aprendo così la strada alla procedura che conduce al default. L’esecutivo potrà comunque fare richiesta all’Esm, il fondo salva-Stati dell’area euro, di attivare un nuovo programma, che però conterrà gli stessi interventi e le stesse riforme discusse negli ultimi mesi dal governo greco e dalle istituzioni creditrici. Con la scadenza del programma cesseranno tutti i sostegni finanziari ad Atene, gli aiuti dell’Efsf, lo European Financial Stability Facility, il cuscinetto per le banche del Paese e il programma Smp della Bce per acquistare bond greci sul mercato secondario. In ogni caso il Paese potrebbe avere i requisiti per presentare una richiesta di attivazione di un nuovo programma di sostegno con l’Esm. Ma l’ipotetico nuovo piano di aiuti, in scadenza domani, erediterebbe sostanzialmente tutte le richieste del secondo programma e gli interventi negoziati fino a venerdì scorso con Commissione Ue, Bce ed Fmi.
LA CRONACA ORA PER ORA
Ore 21 – Tsipras: “Affrontare le minacce con calma. Il referendum è tappa del negoziato”
Il premier greco in diretta tv difende la decisione di indire un referendum: “Noi chiediamo ai cittadini cosa fare e chiediamo loro di respingere il piano. Maggiore sarà la percentuale dei no, maggiore sarà la nostra forza per continuare i negoziati”. Una posizione che non è condivisa dai capi di Stato e di governo europei che invece chiedono l’approvazione per “non far fallire l’Europa”. “Io sono arrivato alla conclusione”, ha detto Tsipras, “che loro volessero imporci la loro soluzione. Con il nostro governo vogliamo negoziare per una soluzione migliore, ma non possiamo accettare nessun nuovo memorandum. Io non credo che vogliano cacciarci fuori dall’Eurozona: perché il costo sarebbe immenso. Il loro piano non è buttarci fuori, ma impedire che ci fosse una via alternativa in Europa”. Il presidente resta aperto alle trattative anche se non esclude che saranno costretti all’uscita dalla moneta unica: “Se vince il no, dovremo forse dire addio all’euro. I cittadini greci potranno sopravvivere anche senza il programma di aiuti”.
E al presidente della Commissione europea Juncker che questa mattina non ha nascosto l’amarezza verso il governo Tsipras, ha ribattuto: “La sua intenzione era tra le più positive, ma la sua proposta era uguale a quella del Fondo Monetario Internazionale”.
Ore 20.50 – Gran Bretagna: “Pronti a difendere l’economia da Grexit”
La Gran Bretagna è pronta a proteggere l’economia nazionale da una eventuale uscita della Grecia dall’euro. Lo ha dichiarato il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, affermando alla Camera dei Comuni che la crisi ellenica è “uno dei più grandi rischi esterni per l’economia britannica”. Osborne ha aggiunto che il governo di Londra e la Bank of England sono pronti ad assicurare la stabilità finanziaria così come faranno le autorità dell’eurozona.
Ore 20.23 – Declassato il rating della Grecia
L’agenzia di rating “Standard and Poor’s” ha tagliato il rating della Grecia da CCC a CCC- outlook negativo. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg. E’ data poi al 50% l’ipotesi di un’uscita della Grecia dall’eurozona e “inevitabile” un default in assenza di riforme. Il fallimento commerciale della Grecia sarebbe invece da considerarsi probabile nei prossimi sei mesi.
Ore 20 – Padoan: “Esposizione Italia per 35,9 miliardi di euro”
“Circolano dati sbagliati su esposizione diretta Italia vs Grecia: tra prestiti bilaterali e garanzie (calcoli aggiornati ESM) è euro 35,9 mld”. E’ un tweet del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan a chiarire l’esposizione del Paese verso la Grecia.
Ore 19.37 – In migliaia in piazza ad Atene per il “no” al referendum
Diverse migliaia di persone si sono radunate questa sera nella centrale piazza Syntagma di Atene per sostenere il ‘no’ al referendum. Una grande folla pacifica, composta da cittadini comuni piuttosto che da militanti della sinistra, si aggira per la piazza sventolando bandiere greche e innalzando cartelli contro l’austerità, i creditori internazionali di Atene e gli accordi che il referendum dovrebbe accettare o respingere. La piazza, già piuttosto piena, sta accogliendo molte persone che continuano ad affluire. La sorveglianza della polizia è assolutamente discreta e non c’è alcuna tensione nell’aria. Questa sera attorno alle ore 22 locali (le 21 in Italia) è previsto un intervento in tv del premier Tsipras il quale, secondo alcune informazioni, potrebbe parlare in piazza ad Atene venerdì sera.
Ore 18.30 – Euro tiene e guadagna su dollaro
Cadono le borse e trema lo spread ma l’euro tiene. Dopo aver ripianato le perdite sul dollaro la moneta europea continua a rafforzarsi e alle 18.13 ha raggiunto quota 1,119 dollari con un guadagno del 206%. Alla stessa ora l’euro è scambiato a 137,11 yen con un guadagno dello 0,8%, e sulla sterlina a 0,709 con un guadagno dello 0,30%.
Ore 18.25 – Wall Strett Journal: “Atene non pagherà Fmi domani”
La Grecia non pagherà domani la tranche di fondi che deve al Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Lo afferma un funzionario del governo di Atene citato dal Wall Street Journal.
Ore 18.15 – Spread Btp-Bund a 159 punti
Lo spread Btp-Bund ha chiuso a 159 punti con i rendimenti del decennale italiano saliti a 2,38%. Dopo aver oscillato sull’asse dei 150 punti a metà pomeriggio il differenziale con i bond tedeschi ha ripreso a salire per fermarsi a 159 punti. I titoli spagnoli hanno chiuso a 154,6 punti di spread e un rendimento del 2,33%. Il bund ha chiuso con un guadagno dello 0,793%.
Ore 18.10 – Schulz: “Trovare un accordo entro mezzanotte di martedì 30 giugno”
Trovare un accordo e “fermare gli orologi” dalla mezzanotte di domani, quando scade il secondo programma di aiuti della Grecia, e domenica prossima, giorno del referendum sulla proposta dei creditori. E’ quanto chiede il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, al termine della riunione dei presidenti dei gruppi politici all’Europarlamento, a cui ha partecipato anche il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker. I capigruppo al Parlamento europeo hanno concordato di invitare il governo greco e le parti attive nel negoziato “di tornare al tavolo per arrivare a un accordo che permetta di finanziare la Grecia fino a domenica prossima”.
Ore 17.55 – Borsa Milano in profondo rosso su caos Grecia. Europa brucia 287 miliardi
Piazza Affari ha chiuso in profondo rosso pagando, come tutte le altre Borse europee, il caos che regna in Grecia. Ma è stata una giornata nera per tutte le Borse europee: l’indice Stoxx 600, che contiene i principali titoli quotati nel Vecchio continente, ha ceduto il 2,69%, che equivale a 287 miliardi di euro bruciati in una seduta. Piazza Affari, con un calo del 4,99% dell’indice Ftse All share, ha ‘perso’ da sola quasi 30 miliardi di capitalizzazione.
Ore 17.45 – Diffuso il testo del referendum: “Proposta dei creditori è da accettare?”
Il governo greco ha pubblicato il testo del referendum che sarà presentato ai cittadini il prossimo 5 luglio sulla proposta dei creditori internazionali per evitare il default e vedere avanzare il programma di aiuti. Il quesito è uno solo: “Deve essere accettata la proposta sottoposta da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale all’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composta da due parti che insieme costituiscono la loro proposta complessiva?”. Sulla scheda prima compare il ‘No’, quindi il ‘Sì’.
Ore 17.27 – Lettera di Schaeuble: “Effetti sull’eurozona limitati”
Gli “effetti sull’eurozona” dall’interruzione dei negoziati con la Grecia “sono limitati”. A scriverlo è il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble in una lettera ai parlamentari tedeschi che l’agenzia Ansa ha potuto leggere. “I membri dell’eurozona hanno detto chiaramente che faranno di tutto per assicurare la stabilità dell’eurozona nella sua interezza. È compito del governo greco adesso trovare una strada per un futuro sicuro e ordinato della Grecia: un Paese a cui siamo e restiamo particolarmente legati”.
Ore 17 – Merkel contraria a Eurosummit prima del referendum
La cancelliera tedesca Angela Merkel è contraria all’idea di tenere un vertice straordinario dei leader europei prima del referendum di domenica in Grecia. “Dobbiamo stare molto attenti sul tipo di messaggi che inviamo”, ha dichiarato Merkel, che ha anche escluso di recarsi ad Atene in vista del 5 luglio. “Se invitata andrò in qualunque momento”, ha affermato. “Per me al momento – ha aggiunto – non esiste alcun motivo costringente per tenere un vertice speciale”. Il parlamento tedesco ha in programma per mercoledì un dibattito speciale sulla crisi greca.
Ore 16.55 – Euro annulla perdite sul dollaro
L’euro ha annullato le perdite sul dollaro viste in apertura di giornata e viene scambiato ora a quota 1,116. La moneta unica guadagna sulla moneta giapponese e viene scambiato a 136,98 yen.
Ore 16.50 – Scontro Le Pen – Juncker: “Vuoi la fine di Tsipras”, “Sei ridicola”
“Il tuo vero obiettivo è la fine politica di Tsipras”, attacca Marine Le Pen. E Jean Claude Juncker replica secco: “Sei ridicola”. Scontro durissimo, a quanto si apprende, tra la leader del Front National e il Presidente della Commissione Ue, nel corso della conferenza dei capigruppo appena conclusa, terminata con il via libera alla richiesta di Gianni Pittella di un Eurosummit. Secondo fonti parlamentari, Le Pen avrebbe duramente bocciato il piano Ue e la stessa condotta dell’ex premier lussemburghese: “Se la Grecia dovesse fallire sarebbe tutto per colpa della ‘trojka’. State umiliando il suo popolo. E’ chiaro a tutti che i greci starebbero molto meglio fuori dall’euro”. Quindi l’affondo diretto a Juncker: “La verità è che stai agendo con l’obbiettivo di far cadere il governo di Alexis Tsipras”. Netta la replica di Juncker: “Sei ridicola. Il nostro piano – avrebbe risposto il presidente della Commissione Ue – non contiene misure di stupida austerità, quanto piuttosto proposte concrete per rilanciare la crescita della Grecia. Farò di tutto perché passi”.
Ore 16.40 – Pechino auspica che la Grecia resti nell’Eurozona
La Cina auspica che la Grecia resti nell’eurozona. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese. “Crediamo che i membri della zona euro siano in grado e siano abbastanza saggi per risolvere il problema del debito greco in modo appropriato”, ha dichiarato.
Ore 16.30 – Associazione albergatori: “Conseguenze negative sul turismo”
“I recenti sviluppi nel nostro Paese stanno già avendo immediate e reali conseguenze negative sul turismo. Tutti devono capirlo”. In contrasto con le rassicurazioni arrivate dal ministero del Turismo greco, l’associazione degli albergatori greci ha diffuso un comunicato in cui esprime preoccupazione per l’impatto che le limitazioni sul ritiro dei contanti hanno sul turismo. “Noi vorremmo e speriamo che tutte le forze politiche si assumano le proprie responsabilità, riportino il Paese più in fretta possibile alla normalità e alla stabilità che sono assolutamente necessarie per proteggere il turismo in Grecia e sostenere ancora una volta lo sforzo per la ripresa dell’economia nazionale”, si legge ancora nel comunicato. L’associazione conclude che sta lavorando con gli altri settori dell’industria turistica per “tutelare l’immagine internazionale ed affrontare ogni tentativo di sfruttare l’attuale situazione”.
Ore 16.20 – Renzi su Twitter: “E’ derby euro-dracma”
“Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell’euro contro la dracma. Questa è la scelta”. Lo scrive su Twitter in inglese il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ore 16.10 – Da Bce no a 6 miliardi di ulteriore liquidità d’emergenza
La Banca centrale europea ha respinto la richiesta della Banca di Grecia di alzare il limite alla liquidità di emergenza per gli istituti ellenici di ulteriori 6 miliardi di euro. Lo riferiscono fonti all’agenzia Reuters, precisando tuttavia che il consiglio direttivo della Bce prevede che manterrà l’attuale linea di prestiti di emergenza, pari a 89 miliardi di euro, utilizzata dalle banche greche aperte fino al 5 luglio, quando si terrà il referendum sulle proposte dei creditori. La Banca Centrale Europea ha ribadito poi di essere pronta a rivedere nei prossimi giorni la decisione.
Ore 16.05 – Trasporti pubblici gratis fino al 6 luglio
I mezzi del trasporto pubblico ad Atene saranno gratuiti da oggi fino al 6 luglio, ovvero all’indomani del referendum di domenica prossima. E’ quanto ha reso noto oggi il vice ministro dei Trasporti Christos Spirtzis, citato dall’agenzia stampa Ana.
Ore 16 – Schulz: “Greci votino sì a referendum”
“Il popolo greco voti ‘sì’ al referendum”. E’ l’appello del presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. “Due ore fa mi ha chiamato Tsipras e ha detto che sottoporrà a quesito il documento proposto all’Eurogruppo del 25 giugno. Spero che il popolo voti a favore”, ha detto. “Eravamo molti vicini all’intesa. Ma Tsipras ha deciso di lasciare il tavolo per proporre il referendum. E non è nemmeno chiaro su quale piano si terrà il referendum”.
Ore 15.55 – Capigruppo Ue vota per Eurosummit straordinario
La conferenza dei capigruppo Ue ha approvato a larghissima maggioranza, astensione del solo Ppe, la richiesta avanzata da Gianni Pittella a Jean Claude Juncker, di tenere nelle prossime ore un Eurosummit straordinario.
Ore 15.40 – Merkel: “Pronti se Atene chiede di negoziare dopo il referendum”
Ore 15.19 – Merkel: “Diritto legittimo governo greco prevedere il referendum”
E’ un “diritto legittimo del governo greco prevedere un referendum”, ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, parlando da Berlino. “Ma è anche legittimo da parte degli altri 18 paesi dell’eurozona avere una reazione e questi hanno deciso di non prorogare il programma, ma di farlo scadere al momento previsto, ovvero alla mezzanotte di domani. L’Euro non fallisce per un referendum in Grecia, ma fallirebbe se riducessimo ulteriormente i vincoli, l’euro ha bisogno di più responsabilità e vincoli, non riduzioni di responsabilità, ma maggiori responsabilità”. Merkel ha sottolineato che il problema, per i greci, “non era nei dettagli” del piano proposto. “Semplicemente, il governo greco non voleva doversi attenere a delle condizioni: il governo greco ha rifiutato le offerte che erano state fatte”. Sul tema è intervenuto anche il vicecancelliere Sigmar Gabriel: “L’Europa non può dare aiuti finanziari senza condizioni a lungo termine”.
Ore 15.16 – Russia preoccupata per possibile impatto della crisi su Ue
La Russia teme il possibile impatto negativo della crisi greca sull’intera Unione europea, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “La Russia segue con molta attenzione gli sviluppi nell’Unione europea, nel contesto della crisi finanziaria in Grecia. Siamo preoccupati delle possibili conseguenze negative per l’intera Ue”, ha dichiarato.
Ore 14.45 – Portogallo si smarca: “Nessun confronto con la Grecia”
Il governo portoghese sta cercando di smarcarsi dal confronto con la Grecia, ricordando che il piano di salvataggio concordato da Lisbona con la troika ha avuto successo al contrario di quello di Atene. Il vice primo ministro portoghese, Paulo Portas, ha chiarito che “nessun confronto” è possibile tra i due Paesi. “Il Portogallo è riuscito a chiudere il programma con la troika a maggio del 2014 e al primo colpo, avendo la possibilità di chiedere più tempo e più soldi”. Portas ha ricordato che “quest’anno il disavanzo sarà inferiore al 3% del Pil”. Il vice primo ministro ha anche sottolineato che Lisbona mira a “rimborsare in anticipo” il prestito del Fondo monetario internazionale.
Ore 14.30 – Riprendono a funzionare gradualmente gli sportelli bancomat
L’attivazione degli sportelli Atm è stata fissata 12 ore dopo la pubblicazione del decreto, emesso alla mezzanotte locale fra ieri e oggi. Sono circa 5.500 gli sportelli bancomat sparsi in tutta la Grecia e lunghe file si erano già formate prima della riattivazione. Il decreto del governo permette di eseguire pagamenti con carta di credito all’interno del Paese e altre transazioni entro i confini della Grecia attraverso i servizi bancari su internet. Le transazioni con i Paesi esteri saranno limitate alle urgenze come l’acquisto di farmaci o il pagamento di servizi medici. Le restrizioni bancarie non si applicano ai turisti, che possono continuare a ritirare denaro agli sportelli ed eseguire transazioni usando carte di credito o debito emesse nei loro Paesi d’origine. In alcuni casi i pensionati stanno cercando di ricevere dalle banche informazioni sul pagamento delle loro pensioni che, secondo il decreto, sono esentate dalle restrizioni. Tuttavia, nessuna filiale incaricata di pagare le pensioni sarà aperta prima del pomeriggio. Molti pensionati in Grecia non hanno carte di credito o di debito e dipendono esclusivamente dai loro libretti di pensione, perciò la chiusura delle banche è un duro colpo per loro.
Ore 13.53 – Governo greco tranquillizza i turisti su carburante e carte
“I nostri turisti che sono già qui e quelli che stanno progettando di venire, non saranno intralciati dai possibili eventi, loro potranno continuare a godersi una splendida vacanza in Grecia, senza nessun problema”. Lo si legge in un comunicato del ministero greco per l’Economia e il Turismo diffuso dall’Ente nazionale ellenico per il turismo. Nella stessa nota, si riporta l’affermazione della vice ministra Elena Kountoura, per cui “il turismo greco rimane alto nelle preferenze dei nostri visitatori”. Il ministero tranquillizza quindi i turisti facendo presente che “il carburante e tutti i prodotti e servizi continuano ad essere regolari e assicurano ai visitatori del Paese lo svolgimento ordinario del quotidiano, nei centri urbani, nelle regioni e sulle isole”. Le misure “che limitano la circolazione del capitale imposto dal governo greco non riguardano quelli che effettuano transazioni o prelievi bancomat utilizzando carte di debito o carte di credito emesse all’estero”.
Ore 13.40 – Presidente dell’eurogruppo socialista Pittella: “Eurosummit straordinario”
Il Presidente dell’eurogruppo socialista e democratico Gianni Pittella chiederà a Juncker, durante il meeting di oggi, un eurosummit straordinario sulla Grecia, da tenersi nelle prossime ore. A quanto si apprende, il presidente della Commissione dovrebbe accogliere tale richiesta, di grande rilievo perché viene dall’Europarlamento.
13.02 – Merkel: “Se fallisce l’euro fallisce l’Europa”
Lo ha detto ancora una volta Angela Merkel, parlando in occasione dei 70 anni della Cdu. “L’Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte ad ogni sfida”.
12,50 – Juncker: “Il mio auspicio è che rimaniamo a 19”
Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, in conferenza stampa a Bruxelles, ha auspicato che l’Eurozona resti “a 19 membri” e ha duramente attaccato le mosse “unilaterali” del governo Tsipras. “Non ci sono 18 democrazie contro una, né una contro 18”. “Non è un gioco di poker“, ha continuato Juncker, “non c’è uno che vince e uno che perde, o vinciamo tutti o perdiamo tutti. Sono molto rattristato dallo spettacolo che ha dato l’Europa sabato scorso. Giochi tattici e populisti hanno avuto la meglio. Dopo tutti gli sforzi della Commissione e di tutte le altre istituzioni coinvolte mi sento un po’ tradito. Non si sono presi in considerazione gli sforzi, il chiasso ha coperto le voci di chi ha lavorato e continua a lavorare giorno e notte per tenere unita la famiglia europea. La drammatizzazione dei disaccordi ha avuto la meglio sull’interesse comune a arrivare a un accordo. Si sente parlare di ultimatum, di ricatto, ma chi ha agito così? Da dove provengono insulti, minacce, qui pro quo?”. “Il nostro slancio è stato spezzato in modo unilaterale dall’annuncio del referendum. Far giocare una democrazia contro altre 18 non è atteggiamento che si addice alla grande nazione greca. Bisognerà che i cittadini greci vedano più chiaramente qual è la posta in gioco”. Juncker ha anche negato che il negoziato sia stato lasciato a tecnocrati, come ha spesso sostenuto Tsipras. “Sono stati colloqui al più alto livello politico”.
12,19 – Revocato lo sciopero dei traghetti in Grecia il 30 giugno
Lo sciopero di 24 ore indetto per martedì dal sindacato dei marittimi greci addetti ai ferry-boat è stato revocato “a causa degli ultimi sviluppi politici ed economici”. L’astensione dal lavoro era stata dichiarata in segno di protesta contro alcune compagnie marittime che, in violazione del contratto collettivo di lavoro, da mesi non pagano gli stipendi al personale e hanno tagliato anche i contributi di previdenza sociale.
11,57 – Berlino “disponibile a colloqui con il governo greco”
Dal governo tedesco arriva un’apertura verso Atene: “Di base il governo tedesco resta disponibile a colloqui con il governo greco”, ha detto il portavoce Steffen Seibert. “Abbiamo preso atto della scelta del referendum, che è arrivata a sorpresa e ci dispiace che questa sia la strada scelta”, ma “è comunque sempre una scelta legittima”.
11,56 – Oettinger: “Più di un dubbio sul fatto che sia possibile mantenere la Grecia nell’euro”
“Vogliamo, se possibile, mantenere la Grecia nella zona euro, ma c’è più di un dubbio sul fatto che questo obiettivo possa essere raggiunto”. Lo ha detto il commissario Ue all’Agenda digitale, Guenther Oettinger, a Berlino per un meeting dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) della cancelliera Angela Merkel.
11,29 – Polizia in allerta per difendere i bancomat
La polizia greca è stata posta in stato di allerta nel timore che elementi vicini agli ambienti anarchici o antagonisti possano effettuare attentati contro i bancomat o si possano verificare tafferugli e risse all’esterno delle banche tra i clienti in fila per prelevare contante dagli sportelli automatici. I poliziotti e i funzionari in congedo e in ferie potrebbero essere richiamati in servizio in caso di necessità per far fronte ad eventuali emergenze. Sarà incrementata anche la presenza delle pattuglie della polizia all’esterno delle banche, dei ministeri, degli uffici pubblici e delle ambasciate straniere.
11,02 – Tsipras torna a chiedere una proroga delle scadenze
Tsipras ha chiesto di nuovo ai partner europei una proroga delle scadenze del secondo programma di salvataggio, che finisce ufficialmente domani. Lo ha fatto con una lettera inviata questa mattina al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, come rappresentante dei capi di Stato e di governo dell’eurozona. Il Financial Times pubblica una copia della missiva, in cui il premier auspica che la richiesta di estendere per un mese il piano di assistenza finanziaria in scadenza il 30 giugno venga ripresa in considerazione. “Questa decisione”, si legge, “contribuirà all’obiettivo comune di raggiungere un accordo positivo per entrambe le parti, al fine di assicurare sostenibilità fiscale e del debito e permettere alla Grecia di tornare alla Grecia nell’ambito dell’Eurozona”.
10,56 – Sapin: “Negoziati possono riprendere in qualsiasi momento”
I negoziati fra la Grecia e i creditori internazionali possono riprendere “in qualunque momento”. Lo ha detto il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in un’intervista a France Inter, sostenendo che questo permetterebbe ad Atene di superare le difficoltà “immediatamente” e rimanere nella zona euro.
10,47 – Il bookmaker inglese William Hill non accetta più scommesse sulla Grexit
William Hill, primo bookmaker inglese, ha comunicato che non accetterà più puntate sull’uscita della Grecia dall’euro entro il 2016. Il motivo è che la situazione “è molto volatile” e “è molto difficile essere sicuri che le nostre probabilità siano accurate e precise”. “Negli ultimi due giorni la gente è corsa a puntare sulla Grexit entro quest’anno”, spiega la società, e quindi “abbiamo deciso di staccare la spina” alle scommesse. Le probabilità di una Grexit quest’anno erano state tagliate da 5/1 a 3/1.
10,40 – Hollande: la Francia “vuole che la Grecia resti nell’euro”
Il presidente francese, Francois Hollande, dopo una riunione del Consiglio dei ministri ha detto ai giornalisti che il governo vuole che Atene “ritorni al tavolo dei negoziati” perché venerdì notte, al momento dell’annuncio del referendum popolare e della rottura dei negoziati, si era arrivati “a un passo da un accordo”. Hollande si è detto “dispiaciuto” della decisione del governo Tsipras di interrompere i negoziati e ha definito il referendum popolare convocato in Grecia domenica prossima “una scelta sovrana dei greci”.
10,37 – Iglesias (Podemos): “Contro Atene terrorismo finanziario mafioso”
Per Pablo Iglesias, leader del partito post-indignado spagnolo Podemos, la crisi greca è il risultato di una “operazione mafiosa di terrorismo finanziario”, attuata “contro un governo che ha dimostrato di essere pienamente disponibile ad un accordo”. Il blocco delle trattative, ha detto Iglesias, è dovuto “a un intervento diretto della direttrice del Fmi Christine Lagarde, appoggiata dalla cancelliera Angela Merkel, e stranamente dal governo spagnolo”, che “chiedono al governo greco che tagli le pensioni, aumenti l’Iva, l’elettricità, il latte”.
10,35 – La Commissione smentisce Moscovici: “Alle 12,45 conferenza stampa ma no nuove proposte”
Dall’esecutivo Ue, che solo domenica ha pubblicato sul proprio sito il documento con le ultime proposte fatte ad Atene in cambio degli aiuti, è arrivata una secca smentita alle parole di Moscovici: Juncker alle 12:45 terrà una conferenza stampa ma “non è previsto l’annuncio di nuove proposte”.
9,59 – “Alcuni sportelli aperti per pagare le pensioni”
L’edizione online di Kathimerini riporta che un numero limitato di filiali bancarie aprirà i battenti per pagare le pensioni ai clienti che non hanno carte di credito o bancomat.
9 – “Trasporti pubblici gratis ad Atene”
Il quotidiano online Ethnos scrive che ad Atene i trasporti pubblici saranno gratuiti fino al 6 luglio
8,45 – Moscovici: “Accordo a qualche centimetro, Juncker farà nuove proposte alla Grecia”
In mattinata il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, intervistato dalla radio francese Rtl stamattina, ha detto che un accordo non solo è ancora possibile ma è “a qualche centimetro” e ha anticipato che il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker “farà anche ulteriori proposte questo pomeriggio”. Ma dall’esecutivo Ue, che solo domenica ha pubblicato sul proprio sito il documento con le ultime proposte fatte ad Atene in cambio degli aiuti, è arrivata una secca smentita: Juncker alle 12:45 terrà una conferenza stampa ma “non è previsto l’annuncio di nuove proposte”.
8,25 – Ue: “Controlli ai movimenti di capitale giustificati, ma libera circolazione va ristabilita al più presto”
Il commissario Ue ai Servizi finanziari, Jonathan Hill, ha approvato le misure decise dal governo Tsipras con la motivazione che ”nelle attuali circostanze, la stabilità del sistema finanziario e bancario in Grecia costituisce una questione di rilevante interesse e ordine pubblico, che sembrerebbe giustificare l’imposizione di restrizioni temporanee sui movimenti di capitale”. Tuttavia “la libera circolazione dei capitali dovrà comunque essere ristabilita al più presto, nell’interesse dell’economia greca, della zona euro e del mercato unico dell’Unione europea nel suo insieme”.