Il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, che ha parlato con alcuni ministri finanziari della Ue, ha invitato l’Europa a raggiungere un ”compromesso pragmatico” sulla Grecia e ha messo in evidenza la necessità di prendere misure per mantenere la stabilità finanziaria. Oltre a sottolineare come il lavoro nell’ambito delle trattative debba comprendere una discussione sulle ulteriori riforme sulla quali la Grecia deve impegnarsi. L’invito alla ragionevolezza rivolto alle parti da Washington, è arrivato a valle di una giornata particolarmente convulsa per il caso greco (QUI LA CRONACA ORA PER ORA). Nel giorno, cioè, della scadenza per Atene sia della protezione del fondo salva Stati, sia della rata da 1,6 miliardi di euro del debito verso il Fondo Monetario che non verrà pagata, anche se il vicepremier ellenico Yannis Dragasakis in serata oltre a prendere le distanze dal capo del governo ellenico (“ho suggerito al premier Alexis Tsipras di accettare le proposte delle istituzioni”), ha fatto sapere che l’esecutivo greco ha chiesto al Fmi una dilazione del pagamento oltre a presentare domanda alla Bce per un’estensione della liquidità d’emergenza, che sembra tuttavia piuttosto difficile da ottenere senza l’ingresso del Paese in un nuovo programma di aiuti. Quindi insolvenza senza paracadute.
Un baratro che per un attimo sembrava essere stato scongiurato con il ritorno delle parti al tavolo dei negoziati dopo la rottura di sabato grazie all’offerta last minute inviata in mattinata al capo del governo ellenico, Alexis Tsipras, dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Un inatteso ponte che era stato salutato dalle Borse con un’inversione di rotta rispetto alle perdite a capofitto che hanno contrassegnato l’inizio della settimana. E al quale il premier greco ha risposto con una controproposta – attivare un programma con il fondo salva Stati Esm e avviare una ristrutturazione del debito ellenico verso il fondo Efsf- che in serata è finita sul tavolo dell’Eurogruppo. Ma con un ingombrante biglietto da visita, quello del cancelliere tedesco Angela Merkel che nel pomeriggio aveva fatto sapere che non avrebbe dato l’ok a un terzo piano di aiuti alla Grecia prima dell’esito del referendum di domenica.
E così hanno fatto i ministri delle Finanze della zona Euro, che dopo una breve riunione hanno respinto la richiesta di Tsipras di un’estensione dell’attuale programma di salvataggio greco che scade a mezzanotte. In mancanza della proroga, salvo una decisione diversa politica, dal primo luglio ogni piano di aiuti ad Atene andrà rinegoziato da capo passando anche per il via libera del Parlamento ellenico e degli altri Paesi dell’Eurozona. Delibere che richiedono tempi tecnici ben più più lunghi dell’ossigeno a disposizione di Atene. Lo sa bene anche l’Eurogruppo che, in attesa di nuovi dettagli da Tsipras sulla sua ultima proposta ovvero una riformulazione della proposta stessa, si è riconvocato per mercoledì mattina alle 11.30 per esaminare l’attivazione di un nuovo programma. Il tutto con dietro l’angolo una nuova pressante scadenza, quella del 20 luglio, quando quando la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla Bce.
Sullo sfondo atti dovuti come quello dell’agenzia di rating Fitch che ha tagliato il giudizio della Grecia da ‘CCC’ a ‘CC’ sottolineando che un default sul debito in mano ai creditori privati è probabile. Il rating ‘CC’ è un gradino al di sopra del livello in cui l’agenzia ritiene un default inevitabile. “La rottura delle trattative fra il governo greco e i suoi creditori ha significativamente aumentato il rischio che la Grecia non sia in grado di onorare i suoi obblighi nei prossimi mesi, inclusi i bond in mano ai creditori privati”, afferma Fitch, prevedendo una contrazione dell’economia della Grecia dell’1,5% quest’anno. Notizia diffusa proprio mentre il direttore del Fondo salva Stati Efsf, Klaus Regling, si premurava di ricordare in una nota come allo scadere del programma di assistenza economica in corso fino al 30 giugno, l’ultima tranche di 1,8 miliardi cesserà di essere disponibile. “Purtroppo per la Grecia, il programma del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) scadrà oggi, senza che ci sia un accordo, e con lui i risultati positivi del programma vengono messi a rischio – sostiene il comunicato – I molti sacrifici che il popolo greco stava facendo, stavano dando i loro frutti”.
Zonaeuro
Crisi greca, Tesoro Usa: “L’Europa raggiunga un compromesso pragmatico”
L'appello da Oltreoceano a valle di una giornata che poteva essere cruciale per il caso ellenico, con il ritorno di Atene al tavolo delle trattative. Ma che si è invece chiusa con un nulla di fatto da parte dell'Eurogruppo mentre a mezzanotte è scaduta, impagata, la rata del debito verso il Fondo Monetario e, contemporaneamente, è decaduto anche il paracadute del fondo salva Stati. Mercoledì mattina si torna a trattare
Il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, che ha parlato con alcuni ministri finanziari della Ue, ha invitato l’Europa a raggiungere un ”compromesso pragmatico” sulla Grecia e ha messo in evidenza la necessità di prendere misure per mantenere la stabilità finanziaria. Oltre a sottolineare come il lavoro nell’ambito delle trattative debba comprendere una discussione sulle ulteriori riforme sulla quali la Grecia deve impegnarsi. L’invito alla ragionevolezza rivolto alle parti da Washington, è arrivato a valle di una giornata particolarmente convulsa per il caso greco (QUI LA CRONACA ORA PER ORA). Nel giorno, cioè, della scadenza per Atene sia della protezione del fondo salva Stati, sia della rata da 1,6 miliardi di euro del debito verso il Fondo Monetario che non verrà pagata, anche se il vicepremier ellenico Yannis Dragasakis in serata oltre a prendere le distanze dal capo del governo ellenico (“ho suggerito al premier Alexis Tsipras di accettare le proposte delle istituzioni”), ha fatto sapere che l’esecutivo greco ha chiesto al Fmi una dilazione del pagamento oltre a presentare domanda alla Bce per un’estensione della liquidità d’emergenza, che sembra tuttavia piuttosto difficile da ottenere senza l’ingresso del Paese in un nuovo programma di aiuti. Quindi insolvenza senza paracadute.
Un baratro che per un attimo sembrava essere stato scongiurato con il ritorno delle parti al tavolo dei negoziati dopo la rottura di sabato grazie all’offerta last minute inviata in mattinata al capo del governo ellenico, Alexis Tsipras, dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Un inatteso ponte che era stato salutato dalle Borse con un’inversione di rotta rispetto alle perdite a capofitto che hanno contrassegnato l’inizio della settimana. E al quale il premier greco ha risposto con una controproposta – attivare un programma con il fondo salva Stati Esm e avviare una ristrutturazione del debito ellenico verso il fondo Efsf- che in serata è finita sul tavolo dell’Eurogruppo. Ma con un ingombrante biglietto da visita, quello del cancelliere tedesco Angela Merkel che nel pomeriggio aveva fatto sapere che non avrebbe dato l’ok a un terzo piano di aiuti alla Grecia prima dell’esito del referendum di domenica.
E così hanno fatto i ministri delle Finanze della zona Euro, che dopo una breve riunione hanno respinto la richiesta di Tsipras di un’estensione dell’attuale programma di salvataggio greco che scade a mezzanotte. In mancanza della proroga, salvo una decisione diversa politica, dal primo luglio ogni piano di aiuti ad Atene andrà rinegoziato da capo passando anche per il via libera del Parlamento ellenico e degli altri Paesi dell’Eurozona. Delibere che richiedono tempi tecnici ben più più lunghi dell’ossigeno a disposizione di Atene. Lo sa bene anche l’Eurogruppo che, in attesa di nuovi dettagli da Tsipras sulla sua ultima proposta ovvero una riformulazione della proposta stessa, si è riconvocato per mercoledì mattina alle 11.30 per esaminare l’attivazione di un nuovo programma. Il tutto con dietro l’angolo una nuova pressante scadenza, quella del 20 luglio, quando quando la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla Bce.
Sullo sfondo atti dovuti come quello dell’agenzia di rating Fitch che ha tagliato il giudizio della Grecia da ‘CCC’ a ‘CC’ sottolineando che un default sul debito in mano ai creditori privati è probabile. Il rating ‘CC’ è un gradino al di sopra del livello in cui l’agenzia ritiene un default inevitabile. “La rottura delle trattative fra il governo greco e i suoi creditori ha significativamente aumentato il rischio che la Grecia non sia in grado di onorare i suoi obblighi nei prossimi mesi, inclusi i bond in mano ai creditori privati”, afferma Fitch, prevedendo una contrazione dell’economia della Grecia dell’1,5% quest’anno. Notizia diffusa proprio mentre il direttore del Fondo salva Stati Efsf, Klaus Regling, si premurava di ricordare in una nota come allo scadere del programma di assistenza economica in corso fino al 30 giugno, l’ultima tranche di 1,8 miliardi cesserà di essere disponibile. “Purtroppo per la Grecia, il programma del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) scadrà oggi, senza che ci sia un accordo, e con lui i risultati positivi del programma vengono messi a rischio – sostiene il comunicato – I molti sacrifici che il popolo greco stava facendo, stavano dando i loro frutti”.
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Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Non mi aspetto che altri seguano passivamente quanto detto da noi a Orvieto (...) però mi porrei almeno la domanda perché questi due convegni hanno fatto parlare molto. Non sarà perché c’era un eccessivo silenzio autocompiaciuto sul relativo rafforzamento del Pd in un gioco a somma zero col Movimento Cinque Stelle che al momento non rende comunque le opposizioni competitive per il Governo nazionale?". Lo dice Stefano Ceccanti in un'intervista a Formiche.
Quanto alla costruzione di una coalizione Ceccanti osserva: ". Le culture politiche del centrosinistra, pur separate per decenni dalla Guerra Fredda, erano più facilmente sommabili allora perché si erano progressivamente avvicinate. Non è invece così semplice sommare gli elettorati delle odierne forze di opposizione perché il M5S è sorto come movimento di opposizione all’intero sistema dei partiti e, anche qualora vi siano intese di vertice, non è detto che il messaggio riesca a passare".
"Però non esistono trucchi rispetto a un tentativo che va esperito di formulare in positivo un’ipotesi di Governo senza reticenze e avendo un rapporto risolto con le proprie esperienze passate di guida del Paese e di corresponsabilità nelle istituzioni europee. Il passato non è riproponibile, ma siamo chiamati a fare opposizione al Governo Meloni, non a quelli di Renzi e Gentiloni. In questo senso il passaggio referendario sul jobs act, a cui opporsi, sarà un test significativo".
Milano, 4 feb. (Adnkronos) - "Ha vinto il progetto migliore". E' questo il senso delle dichiarazioni rese davanti al gip di Milano Luigi Iannelli dagli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi indagati per turbativa d'asta perché, in qualità rispettivamente di presidente e commissario della giuria, avrebbero scelto - in conflitto di interesse, secondo la procura - il progetto vincitore per la realizzazione della Beic, la Biblioteca europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere nella zona centrale di Porta Vittoria.
Nell'interrogatorio preventivo conseguente alla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla procura, "entrambi hanno risposto a tutte le domande", secondo le indiscrezioni e hanno consegnato, nonostante l'interrogatorio sia durato circa un'ora e mezza per ciascun indagato, una memoria al giudice e ai pm Paolo Filippini e Giancarla Serafini. Meno risposte, ma una memoria scritta è stata presentata anche da Pier Paolo Tamburelli (così come dai due indagati per cui è stata chiesta la misura interdittiva), considerato dalla procura il "collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando".
Sia Zucchi che Boeri hanno negato incontri con personaggi coinvolti nel bando di gara e hanno rimarcato la competenza nello scegliere, in pieno anonimato, il progetto migliore. Una valutazione di merito su cui non ha inciso la conoscenza di alcuni professionisti dei numerosi studi internazionali di architettura partecipanti. La decisione del gip è attesa nei prossimi giorni: già nel fine settimana o entro il termine di dieci giorni.