La decisione del Tribunale di Napoli di congelare la sospensione di Vincenzo De Luca fa insorgere Forza Italia. “Le legge è uguale per tutti. O almeno dovrebbe esserlo in teoria. La vicenda di De Luca lascia l’amaro in bocca, perché fa nascere un interrogativo inquietante. Se al posto dell’ex sindaco di Salerno ci fosse stato un esponente del centrodestra la decisione sarebbe stata la stessa e sarebbe arrivata con la medesima velocità? – scrive in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati –. In un Paese che vuole essere considerato civile, in uno Stato di diritto, tali domande non dovremmo neanche porcele – ma purtroppo siamo abituati a vedere trattamenti diversi a secondo delle appartenenze politiche. Mi consola solamente sapere che almeno i campani non vivranno più nell’incertezza riguardo al loro futuro”. C’è chi come la senatrice Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia: “Decisione giudice Napoli consente a De Luca di governare Campania. Quindi Berlusconi – scrive su Twitter – deve tornare in Senato. #Bastadoppiomoralismoadpersonam”.
Stesso tenore la dichiarazione di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, e Paolo Russo, deputato di Forza Italia: “La quanto mai strana decisione del Tribunale di Napoli, che ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da Vincenzo De Luca, certifica ancora una volta un sospetto che noi di Forza Italia abbiamo nei mesi cementificato come una certezza: la legge Severino è una norma contra personam, si applica solo con il presidente Silvio Berlusconi. I casi più eclatanti ai quali abbiamo e stiamo assistendo negli ultimi mesi – De Magistris e De Luca – confermano i nostri dubbi e le nostre amarezze. La legge non è uguale per tutti – ribadiscono – E una legge come la Severino, a questo punto, andrebbe cambiata, così come chiesto questa mattina anche da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, e magari andrebbe restituito l’onore a chi, come il presidente Berlusconi, è stato colpito con irridente celerità da una sinistra giustizialista e condizionata, evidentemente, dall’odio nei confronti dell’avversario politico degli ultimi decenni”. “Napoli, per Berlusconi processi assurdi, per il pessimo De Luca tribunale fast food. E la chiamano giustizia” scrive su Twitter il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Se l’ambivalenza della legge Severino determina verdetti diversi, è di tutta evidenza che qualcosa non funziona. La sua applicazione diversa a seconda dei contesti e dei personaggi è la più deflagrante violazione dell’articolo 3 della Costituzione secondo cui ‘La legge è uguale per tuttì. Ma, il caso De Luca dimostra che in Italia non tutti sono uguali davanti alla legge” dichiara dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
“Solo in Italia i condannati possono governare le Regioni” afferma invece il leader della Lega Matteo Salvini. Invita alla cautela il M5s: “Inutile gridare vittoria su De Luca. Nei prossimi giorni ci saranno altre udienze – a partire da quella del 17 Luglio – nelle quali il risultato potrebbe essere ribaltato. Senza parlare del giudizio della Corte Costituzionale che – scrive su Facebook, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) – tra un anno potrebbe sospendere di nuovo De Luca e annullare i suoi atti di nomina. Non voglio tenere appeso ad una sentenza il destino della mia Regione. Soprattutto se per un capriccio del Pd. Liberiamoci di De Luca il prima possibile”.
Duro anche il commento di Nichi Vendola: “Tra le tante miserie c’è la miseria permanente rappresentata dallo scandalo De Luca. Già in Italia si fa fatica a uscire dal confine del provincialismo, almeno oggi parliamo di cose che riguardano il destino dell’Europa”.