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Pontedera, bimbo ricoverato al Meyer per denutrizione. Indagati i genitori vegani

Il piccolo ha un anno: è in prognosi riservata. La procura di Pisa ha aperto un'inchiesta per maltrattamenti in famiglia. Gli investigatori dovranno accertare se il bambino si sia sentito male per via del regime alimentare e se sia mai stato seguito da un pediatra
Pontedera, bimbo ricoverato al Meyer per denutrizione. Indagati i genitori vegani
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E’ stato ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze per denutrizione. Non ha ancora compiuto un anno, ma ha avuto un malore ed è stato dichiarato in prognosi riservata. Poi le sue condizioni sono migliorate, ma per lo stato della sua salute risultano indagate due persone: i genitori. Il sospetto degli investigatori è che i due abbiano imposto al bimbo una dieta alimentare sbagliata, in quanto risultano vegani ed evitano quindi di mangiare animali e derivati, come latte, latticini, uova e miele.

Il bambino è stato ricoverato per la prima volta a Pontedera, la cittadina in provincia di Pisa dove vive la famiglia, il 27 giugno. I medici hanno riscontrato una grave carenza di vitamine nell’organismo del piccolo, per questo hanno deciso di trasferirlo al Meyer. I sanitari della struttura di Pontedera si sono però insospettiti e hanno allertato la procura di Pisa che ha aperto un’inchiesta. L’accusa nei confronti dei genitori è di maltrattamenti in famiglia. Gli investigatori della sezione specializzata contro i reati sui minori della squadra mobile dovranno accertare se il bambino si sia sentito male proprio per via della dieta vegana e se sia mai stato seguito da un pediatra e, in caso affermativo, se il medico non si sia accorto di eventuali condotte anomale dei genitori.

Sulla vicenda è intervenuta l’associazione vegani italiani Progetto vivere vegan onlus, che ha invitato a non trarre conclusioni affrettate: “I bambini, figli di vegani e non, necessitano più di tutti di nutrienti fondamentali per lo sviluppo – hanno detto – Se i genitori non hanno prestato attenzione al regime alimentare del proprio figlio, non è perché sono vegani, ma semplicemente perché sono stati forse colpevolmente superficiali. Ma preferiamo non entrare in merito a questo caso specifico, perché ancora non sono chiari i dettagli ed è quindi inutile e sbagliato tirare conclusioni affrettate”. Per la Lav invece, il caso “non può essere utilizzato per denigrare una scelta alimentare come quella vegana che, se correttamente praticata, ha solo benefici”.

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