Come parlare della 500 senza usare le parole “icona”, “mito” e “capolavoro”, che con tanta abbondanza escono dalla bocca dei manager Fiat durante la presentazione stampa? È difficile, perché la 500 è davvero uno dei prodotti più riusciti del marchio torinese, forse dell’intero gruppo FCA, e ancora adesso, dopo 8 anni di commercializzazione, ha ancora una linea attuale e decisamente più equilibrata di quella di tante concorrenti sul mercato. Da questo punto di vista si capisce che il Lingotto abbia deciso di limitare al minimo gli interventi del primo restyling, che avviene quando di solito gli altri costruttori presentano la nuova generazione: perché avrebbero dovuto investire tempo e denaro nella seconda serie, quando l’attuale 500 si vende ancora come il pane? Sono bastati i relativamente economici interventi su paraurti, luci e plancia (qui il confronto) per “imbellettare” la 500 e proporla sul mercato “come nuova“.
Abbiamo guidato la 500 a Torino, in città e in collina, e abbiamo ritrovato esattamente la stessa auto che conoscevamo: maneggevole, compatta, con un bel cambio manuale e un 1.2 a benzina che arranca un po’ in salita, ma se la cava con disinvoltura in città. Stessi pregi e stessi difetti: sterzo corposo e preciso, ma volante che non si regola in profondità, bagaglio piccolo, sedili posteriori difficili da raggiungere. Le novità stanno in aspetti meno di rilievo, ma apprezzabili dalla clientela cui la 500 si rivolge: per esempio la presenza di serie dello schermo touch Uconnect da 5″ (nell’allestimento top Lounge, anche con connessione internet Live tramite lo smartphone) o la possibilità di avere i fari allo xeno (720 euro). Inoltre, sono disponibili tutta una serie di optional per personalizzare la vettura, come il quadro strumenti digitale (300 euro), due colori inediti per la carrozzeria (corallo e vinaccia), sei “Second Skin“, colorazioni speciali che vengono realizzate in fabbrica (la Camouflage costa 840 euro, la Comics bicolore giallo-nero o rosso-nero 420), oppure ancora i pacchetti di accessori Cult, Style e City.
Peccato che la Fiat non abbia approfittato di questo restyling per aggiungere qualche contenuto tecnologico e di sicurezza in più, come l’aiuto al parcheggio o la frenata di emergenza, che le concorrenti “premium” Opel Adam e Mini (quest’ultima un po’ più grande e cara) offrono in opzione. Ma in fondo alla Fiat sanno che chi compra la 500 lo fa col cuore: vuole la 500 indipendentemente dai razionali confronti fra listini. Per questo, come ha detto il capo del marchio Fiat Luca Napolitano, “la 500 è la nostra storia più bella“.
Fiat 500 2015 – la scheda
Che cos’è: è il restyling della 500 presentata nel 2007
Che cosa cambia: poco, nonostante l’appellativo commerciale “nuova 500”. Cambiano i gruppi ottici anteriori e posteriori, i paraurti, la parte alta della placia, che ora integra lo schermo da 5″ del sistema multimediale Uconnect, i tasti per abbassare i finestrini. Impianto frenante maggiorato, due motori aggiornati (il 1.2 69 CV Eco, con emissioni di CO2 di 99 g/km, e il 1.3 Multijet 95 CV Euro 6, 89 g/km), nuove possibilità di personalizzazione
Principali concorrenti: Opel Adam, Mini, DS 3
Dimensioni: lunghezza 3,57 metri, larghezza 1,63, altezza 1,49
Varianti di carrozzeria: tre porte e tre porte con tetto di tela apribile (500C)
Motori a benzina: quattro cilindri 1.2 da 69 CV (anche Eco e Easy Power benzina-Gpl), bicilindrico 0.9 Twinair da 85 e 105 CV
Motori diesel: quattro cilindri 1.3 Multijet da 95 CV
Cambi: manuale a cinque marce (6 col Twinair più potente) e automatico Dualogic
Trazione: anteriore
Pregi: design iconico, maneggevolezza, possibilità di personalizzazione
Difetti: modello non più giovane, nonostante il restyling, prezzi piuttosto alti
Produzione: Tychy, Polonia
Prezzi: da 13.600 euro per la 1.2 Pop
In vendita: dalla sera del 3 luglio