Non solo la Lega Pro. Senza presidente potrebbe rimanere a lungo anche la Lega Dilettanti, attualmente in mano al reggente Antonio Cosentino dopo le frasi sessiste costate la poltrona a Felice Belloli. Domani (martedì, nda) in Consiglio Federale verrà nominato il commissario che prenderà il posto di Mario Macalli, dimissionario dopo la doppia bocciatura del bilancio 2013/14. Ma sul tavolo di Carlo Tavecchio arriverà entro domattina anche una lettera dalla Lnd che – secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it – lo stesso presidente federale conosce già bene e avalla. E prevede una richiesta di prolungare la reggenza “che possa avvalersi del vostro personale e diretto autorevole apporto nella forma che più riterrete opportuno, per una durata di 180 giorni, eventualmente rinnovabili”, si legge nella bozza che il Fatto Quotidiano ha potuto visionare. Un commissariamento di fatto con un coinvolgimento dello stesso Tavecchio, che è stato il re del mondo dilettantistico fino allo scorso agosto quando venne eletto in Figc.
Il parziale ritorno al passato però si sta scontrando in queste ore con la volontà di alcuni presidenti dei comitati regionali che sono contrari alla firma e vorrebbero procedere alle elezioni o comunque trovare una soluzione che non esautori le funzioni degli organi della Lega. “C’è bisogno di trovare una formula per cui il Consiglio direttivo non decada, grazie a una modifica del regolamento – spiega il numero uno del Comitato provinciale autonomo di Trento Ettore Pellizzari – Altrimenti quella ipotizzata in queste ore sarebbe una formula di prolungamento non prevista”. E che potrebbe andare avanti fino alle prossime elezioni del presidente della Figc, visto che la lettera parla apertamente della possibilità di un nuovo rinnovo, lasciando un uomo solo al comando (con il possibile aiuto di Tavecchio).
Il presidente Figc quindi potrebbe tornare ad avere un alto peso specifico anche tra i Dilettanti, dove dopo la sua ascesa federale si è aperto un contrasto che portò anche alla formazione di una minoranza contraria a Belloli. Una questione di non poco conto, l’eventuale peso di Tavecchio nel governo della Lnd, visto che questa vale il 34% dei voti per l’elezione del presidente della Federcalcio. Al quale bisogna aggiungere il 17% assegnato alla Lega Pro, che verrà commissariata domani e dovrebbe andare ad elezioni nel giro di qualche mese. In totale si parla del 51% dei voti che permisero allo stesso Tavecchio di vincere un anno fa e oggi corrono in ordine sparso. Un bacino da non disperdere in vista di una nuova possibile candidatura alla scadenza del mandato. Soprattutto quello della Lnd, una casa mai dimenticata dal presidente della Figc dove, si racconta, tornerebbe a lavorare con piacere.