La giunta per le immunità del Senato ha dato parere positivo alla richiesta di arresto della procura di Trani per Antonio Azzollini. Dopo il rinvio di ieri arriva la stangata per il senatore del Nuovo Centrodestra, coinvolto nell’inchiesta sulle case di cura della procura pugliese. Adesso spetterà al Senato esprimersi sulla vicenda. I voti favorevoli all’arresto sono stati 13 (quelli del Pd, del M5s e della Lega Nord), 7 invece i voti contrari (Forza Italia, Ncd e Gal).
Indagato per la presunta maxitruffa del porto di Molfetta e destinatario della richiesta di arresto per il crac della casa di cura “Divina Provvidenza“, proprio oggi Azzollini ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato, carica che ricopre da circa 12 anni. “La commissione che ho l’onore di presiedere ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno”, ha scritto nella sua lettera di dimissioni ribadendo la “totale infondatezza dei fatti giudiziari” che lo vedono coinvolto.
Azzollini è presidente di una delle commissioni più importanti di Palazzo Madama da più di 10 anni. Ha ricoperto la carica ininterrottamente dal 2001 con la sola parentesi del governo Prodi. Ha resistito all’indagine per la presunta maxitruffa del porto della città di cui è stato sindaco. La stessa giunta per le immunità a ottobre scorso aveva respinto la richiesta della procura di usare le intercettazioni nell’ambito di quella stessa inchiesta adducendo la giustificazione che si trattasse di “fumus persecutionis”.