Chi vuole riportare in Italia i capitali nascosti all’estero ha una garanzia in più. Potrà aderire alla procedura di voluntary disclosure inserendo nella pratica anche le violazioni di norme fiscali commesse prima del 2009-2010, con la sicurezza di uscirne senza conseguenze penali: basterà che versi le imposte dovute e le sanzioni previste. A specificarlo è l’ultima versione del decreto legislativo sulla certezza del diritto, tornato venerdì 17 luglio in Consiglio dei ministri per la seconda lettura dopo che il testo è stato modificato sulla base delle indicazioni delle Commissioni parlamentari. Ma lo schema di decreto, che ora torna alle Camere per i pareri definitivi, chiarisce anche quando l’amministrazione fiscale potrà continuare a beneficiare del raddoppio dei termini di accertamento. La nuova formulazione punta tra l’altro a rispondere alle critiche del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, secondo il quale i paletti inseriti nella prima versione si sarebbero tradotti in “un condono” con gravi perdite per le casse dello Stato.
“Scudo” penale anche per gli anni per cui sono scaduti i termini di accertamento – La voluntary disclosure, da cui il governo Renzi conta secondo dati ufficiosi di ricavare almeno 5 miliardi, è partita in sordina a causa di numerose incertezze nell’interpretazione della nuova legge. Per eliminare uno dei principali disincentivi individuati da commercialisti e tributaristi, il testo del decreto specifica ora che “possono accedere alla collaborazione volontaria e quindi beneficiare della riduzione delle sanzioni amministrative tributarie e della non punibilità penale le attività e le imposte riferite ad annualità per le quali siano scaduti i termini per l’accertamento fiscale”. Per capire qual è il punto va ricordato che i termini per l’accertamento da parte del fisco sono normalmente di 4 anni per la dichiarazione infedele e di 5 anni per l’omessa dichiarazione, ma raddoppiano se c’è il sospetto di rilevanza penale del fatto. Fino ad oggi dunque non era chiaro se il contribuente che aderiva al rientro dei capitali regolarizzando la propria posizione per fatti precedenti al 2009-2010 rischiasse contestazioni sul fronte penale. Da ora in poi, invece, chi ha evaso e nascosto soldi all’estero ha a disposizione uno “scudo” completo. E la certezza che non rischierà il carcere.
Rimane il raddoppio dei termini quando le Entrate hanno avviato processo di constatazione – Proprio sul nodo del mancato raddoppio dei termini e delle conseguenze per le entrate fiscali si era concentrato Francesco Greco durante un seminario alla Camera sui decreti attuativi della delega fiscale. Le critiche del magistrato riguardavano in particolare la previsione che il raddoppio fosse ammesso solo nei casi in cui l’amministrazione finanziaria avesse presentato denuncia nei confronti del contribuente entro i termini canonici (quattro o cinque anni a seconda del reato contestato). Unica eccezione, gli “atti impositivi” notificati prima dell’entrata in vigore della norma. Peccato, aveva sottolineato Greco, che la definizione di atto impositivo escludesse per esempio il “processo verbale di constatazione” dell’Agenzia delle Entrate. Di conseguenza sarebbe stato messo a repentaglio il recupero di gran parte della base imponibile accertata dal fisco ma non ancora oggetto di denuncia alle Procure.
Nella versione del decreto approvata venerdì, stando al comunicato di Palazzo Chigi, viene chiarito invece che sono fatti salvi gli avvisi di accertamento, i “provvedimenti che irrogano sanzioni amministrative tributarie” e “gli altri atti impugnabili con i quali l’Agenzia delle entrate fa valere una pretesa impositiva o sanzionatoria, notificati alla data di entrata in vigore del decreto”. Il raddoppio continua a valere anche per “gli inviti a comparire notificati alla data di entrata in vigore del decreto” e “i processi verbali di constatazione dei quali il contribuente abbia avuto formale conoscenza entro la stessa data, sempre che i relativi atti recanti la pretesa impositiva o sanzionatoria siano notificati entro il 31 dicembre 2015”.
Lobby
Fisco, non punibile chi fa rientrare capitali nascosti all’estero prima del 2009
I decreti attuativi della delega fiscale sono stati modificati per recepire le indicazioni del Parlamento. Con l'obiettivo di spingere la voluntary disclosure arriva il via libera ad aderire alla procedura anche per le violazioni per cui sono scaduti i termini di accertamento. Il governo, dopo le critiche del pm Francesco Greco, specifica poi quando il raddoppio dei termini continuerà a essere applicato
Chi vuole riportare in Italia i capitali nascosti all’estero ha una garanzia in più. Potrà aderire alla procedura di voluntary disclosure inserendo nella pratica anche le violazioni di norme fiscali commesse prima del 2009-2010, con la sicurezza di uscirne senza conseguenze penali: basterà che versi le imposte dovute e le sanzioni previste. A specificarlo è l’ultima versione del decreto legislativo sulla certezza del diritto, tornato venerdì 17 luglio in Consiglio dei ministri per la seconda lettura dopo che il testo è stato modificato sulla base delle indicazioni delle Commissioni parlamentari. Ma lo schema di decreto, che ora torna alle Camere per i pareri definitivi, chiarisce anche quando l’amministrazione fiscale potrà continuare a beneficiare del raddoppio dei termini di accertamento. La nuova formulazione punta tra l’altro a rispondere alle critiche del procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, secondo il quale i paletti inseriti nella prima versione si sarebbero tradotti in “un condono” con gravi perdite per le casse dello Stato.
“Scudo” penale anche per gli anni per cui sono scaduti i termini di accertamento – La voluntary disclosure, da cui il governo Renzi conta secondo dati ufficiosi di ricavare almeno 5 miliardi, è partita in sordina a causa di numerose incertezze nell’interpretazione della nuova legge. Per eliminare uno dei principali disincentivi individuati da commercialisti e tributaristi, il testo del decreto specifica ora che “possono accedere alla collaborazione volontaria e quindi beneficiare della riduzione delle sanzioni amministrative tributarie e della non punibilità penale le attività e le imposte riferite ad annualità per le quali siano scaduti i termini per l’accertamento fiscale”. Per capire qual è il punto va ricordato che i termini per l’accertamento da parte del fisco sono normalmente di 4 anni per la dichiarazione infedele e di 5 anni per l’omessa dichiarazione, ma raddoppiano se c’è il sospetto di rilevanza penale del fatto. Fino ad oggi dunque non era chiaro se il contribuente che aderiva al rientro dei capitali regolarizzando la propria posizione per fatti precedenti al 2009-2010 rischiasse contestazioni sul fronte penale. Da ora in poi, invece, chi ha evaso e nascosto soldi all’estero ha a disposizione uno “scudo” completo. E la certezza che non rischierà il carcere.
Rimane il raddoppio dei termini quando le Entrate hanno avviato processo di constatazione – Proprio sul nodo del mancato raddoppio dei termini e delle conseguenze per le entrate fiscali si era concentrato Francesco Greco durante un seminario alla Camera sui decreti attuativi della delega fiscale. Le critiche del magistrato riguardavano in particolare la previsione che il raddoppio fosse ammesso solo nei casi in cui l’amministrazione finanziaria avesse presentato denuncia nei confronti del contribuente entro i termini canonici (quattro o cinque anni a seconda del reato contestato). Unica eccezione, gli “atti impositivi” notificati prima dell’entrata in vigore della norma. Peccato, aveva sottolineato Greco, che la definizione di atto impositivo escludesse per esempio il “processo verbale di constatazione” dell’Agenzia delle Entrate. Di conseguenza sarebbe stato messo a repentaglio il recupero di gran parte della base imponibile accertata dal fisco ma non ancora oggetto di denuncia alle Procure.
Nella versione del decreto approvata venerdì, stando al comunicato di Palazzo Chigi, viene chiarito invece che sono fatti salvi gli avvisi di accertamento, i “provvedimenti che irrogano sanzioni amministrative tributarie” e “gli altri atti impugnabili con i quali l’Agenzia delle entrate fa valere una pretesa impositiva o sanzionatoria, notificati alla data di entrata in vigore del decreto”. Il raddoppio continua a valere anche per “gli inviti a comparire notificati alla data di entrata in vigore del decreto” e “i processi verbali di constatazione dei quali il contribuente abbia avuto formale conoscenza entro la stessa data, sempre che i relativi atti recanti la pretesa impositiva o sanzionatoria siano notificati entro il 31 dicembre 2015”.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.