Ci siamo stancati delle parole cadute nel vuoto e per questo chiediamo aiuto ai cittadini a cui chiediamo di firmare una petizione rivolta al presidente del consiglio Matteo Renzi affinché rispetti le promesse. Perché queste promesse sono tante e sembrano accanirsi contro le vittime. Le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, ma non solo: pensiamo a Piazza Fontana, Piazza della Loggia (con le sue recentissime condanne all’ergastolo), treno Italicus, Rapido 904, via dei Georgofili. Tutte le vittime, un concetto da estendere anche ai feriti e ai familiari di morti e sopravvissuti. Ho provato a fare un elenco, delle promesse mancate, e sono davvero tante.
2 agosto 2013: risarcimenti e indennizzi mai visti
Era il 2 agosto 2013 quando il ministro Graziano Delrio assicurò che, entro settembre, la legge 206/2004 (Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice) sarebbe stata completamente attuata. Per agevolare questa operazione, avevamo sottoposto 10 punti che avrebbero permesso il completamento. Di lì è iniziata la pantomima.
Delrio, un mese dopo, mi informò che non si poteva fare e che occorreva aspettare la legge di stabilità. A me, in quanto deputato, l’onere di presentare un emendamento e a fronte di ciò il governo l’avrebbe fatto suo. Ovviamente l’emendamento l’ho presentato, ma è stato respinto. Ma c’è di più. Un emendamento è stato presentato anche da altri della maggioranza e riguardava i vitalizi (uno dei 10 punti che avevamo avanzato). Lo aveva elaborato l’Inps, ma era scritto talmente male che ci sono voluti 8 mesi per l’interpretazione corretta. Risultato: la proposta non era adeguatamente coperta dalle risorse stanziate (e ancora oggi le coperture non sono adeguate).
A questo punto dobbiamo saltare all’aprile 2014. È allora che vengono inseriti altri 3 emendamenti all’interno di un provvedimento sulle pensioni. Allora il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti assicurò che nella successiva legge di stabilità avremmo completato tutti i 10 punti. Peccato che l’Inps, dipendente dal suo ministero, confeziona una relazione tecnica assurda poi respinta dalla Ragioneria.
Passa l’estate e, dopo un’elaborazione delle associazioni delle vittime in cui ribadiamo l’assurdità della relazione dell’Inps, si ottiene l’inserimento dei 3 emendamenti nella legge di stabilità 2014-15. C’è anche la copertura stavolta, molto superiore al necessario. A posto allora? Macché. A luglio 2015 non c’è ancora traccia di nulla.
Il reato di depistaggio che non s’ha da fare
In questi anni in parlamento ho lavorato perché fosse inserito il reato di depistaggio nel codice penale. Sempre il 2 agosto 2013 il solito ministro Delrio assicurò che vi sarebbe stata una corsia preferenziale per questa legge. Non solo non è avvenuto, ma per farlo approvare alla Camera abbiamo dovuto penare e nell’ottobre 2014 la legge è passata con i voti favorevoli del Pd e del Movimento 5 Stelle. E al Senato? La legge – valida che prevede pene per tutti i cittadini che si macchiano di questi reati e che si aggrava nel caso di pubblici ufficiali – ‘è bloccata senza alcun apparente motivo. A me viene da pensare che, vista la situazione in Sicilia, i depistaggi che ancora oggi emergono nelle indagini in molte zone d’Italia e le frodi processuali che si ravvisano ogni giorni, ci sia chi ancora oggi abbia interesse a far sì che questo provvedimento rimanga lettera morta. Lettera morta che deve rimanere anche – o forse soprattutto – nel caso in cui qualcuno decida di collaborare facendo i nomi di chi ordisce il depistaggio con lo sconto di pena, per il collaboratore, fino a metà.
La direttiva Renzi sul segreto di Stato e sull’apertura degli archivi
Ecco, nell’aprile 2014 arriva la direttiva con cui si vuole fare luce (a parole, viene da dire) sui fatti di terrorismo e di stragi in questo Paese con l’apertura degli archivi e il loro versamento all’Archivio di Stato. Cos’è accaduto in tutto questo tempo? Ve lo racconto io.
Innanzitutto è accaduto che, partendo dal principio corretto della direttiva, le persone che hanno coperto crimini tanto gravi oggi sono chiamati a collaborare con questa farlocca operazione di disclosure che niente ha dischiuso, al momento. Difficile poi capire se e cosa viene versato all’Archivio di Stato se manca un elenco delle carte.
Inoltre è bene che i cittadini sappiano che il ministero degli Esteri con la scusa che non ha documenti con la dicitura “strage di ….” (Bologna, Italicus, Ustica, Brescia o qualsiasi altra) non verserà nulla. Forse dimenticano che sicuramente hanno tutti i rapporti delle ambasciate di Grecia, Spagna, Portogallo e America Latina, dove ci sono state dittature. E che quei rapporti che dovrebbero descrivere i rapporti con i terroristi e Gelli con quei Paesi.
Non meglio è andata al ministero degli Interni che candidamente ci ha avvertito che deve preselezionare i documenti: preselezionare vuol dire che, se va bene, consegnano solo le carte che ritengono opportuno consegnare. Inoltre non hanno naturalmente indicato i documenti del famigerato l’Ufficio affari riservati che tanta parte ha avuto della strategia della tensione.
Dal canto suo, invece, la Difesa deposita un po’ di documenti non digitalizzati e un altro po’ carte in digitale, ma senza gli originali rendendo così grandiose le possibilità di mettere in circolazione un falso.
Che fare? Ci aiutino i cittadini
Per uscire da questa pazzesca situazione, solo i cittadini ci possono aiutare. Innanzitutto firmando la petizione che abbiamo pubblicato in rete per supportarci nella richiesta a Renzi di rispettare gli impegni. Una richiesta, me ne rendo conto, che in molti tentano di ostacolare.
Matteo Renzi, presidente del Consiglio, deve rendersi conto che ne va della credibilità di questo governo continuare su una simile strada. E glielo ripeto: nessuno può utilizzare l’anniversario del 2 agosto per fare promesse vane senza pagare dazio.
Paolo Bolognesi
Presidente Associazione vittime della strage di Bologna
Emilia Romagna - 25 Luglio 2015
2 agosto 1980, le stragi e gli impegni del governo: la petizione per chiedere a Renzi di rispettarli
Ci siamo stancati delle parole cadute nel vuoto e per questo chiediamo aiuto ai cittadini a cui chiediamo di firmare una petizione rivolta al presidente del consiglio Matteo Renzi affinché rispetti le promesse. Perché queste promesse sono tante e sembrano accanirsi contro le vittime. Le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, ma non solo: pensiamo a Piazza Fontana, Piazza della Loggia (con le sue recentissime condanne all’ergastolo), treno Italicus, Rapido 904, via dei Georgofili. Tutte le vittime, un concetto da estendere anche ai feriti e ai familiari di morti e sopravvissuti. Ho provato a fare un elenco, delle promesse mancate, e sono davvero tante.
2 agosto 2013: risarcimenti e indennizzi mai visti
Era il 2 agosto 2013 quando il ministro Graziano Delrio assicurò che, entro settembre, la legge 206/2004 (Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice) sarebbe stata completamente attuata. Per agevolare questa operazione, avevamo sottoposto 10 punti che avrebbero permesso il completamento. Di lì è iniziata la pantomima.
Delrio, un mese dopo, mi informò che non si poteva fare e che occorreva aspettare la legge di stabilità. A me, in quanto deputato, l’onere di presentare un emendamento e a fronte di ciò il governo l’avrebbe fatto suo. Ovviamente l’emendamento l’ho presentato, ma è stato respinto. Ma c’è di più. Un emendamento è stato presentato anche da altri della maggioranza e riguardava i vitalizi (uno dei 10 punti che avevamo avanzato). Lo aveva elaborato l’Inps, ma era scritto talmente male che ci sono voluti 8 mesi per l’interpretazione corretta. Risultato: la proposta non era adeguatamente coperta dalle risorse stanziate (e ancora oggi le coperture non sono adeguate).
A questo punto dobbiamo saltare all’aprile 2014. È allora che vengono inseriti altri 3 emendamenti all’interno di un provvedimento sulle pensioni. Allora il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti assicurò che nella successiva legge di stabilità avremmo completato tutti i 10 punti. Peccato che l’Inps, dipendente dal suo ministero, confeziona una relazione tecnica assurda poi respinta dalla Ragioneria.
Passa l’estate e, dopo un’elaborazione delle associazioni delle vittime in cui ribadiamo l’assurdità della relazione dell’Inps, si ottiene l’inserimento dei 3 emendamenti nella legge di stabilità 2014-15. C’è anche la copertura stavolta, molto superiore al necessario. A posto allora? Macché. A luglio 2015 non c’è ancora traccia di nulla.
Il reato di depistaggio che non s’ha da fare
In questi anni in parlamento ho lavorato perché fosse inserito il reato di depistaggio nel codice penale. Sempre il 2 agosto 2013 il solito ministro Delrio assicurò che vi sarebbe stata una corsia preferenziale per questa legge. Non solo non è avvenuto, ma per farlo approvare alla Camera abbiamo dovuto penare e nell’ottobre 2014 la legge è passata con i voti favorevoli del Pd e del Movimento 5 Stelle. E al Senato? La legge – valida che prevede pene per tutti i cittadini che si macchiano di questi reati e che si aggrava nel caso di pubblici ufficiali – ‘è bloccata senza alcun apparente motivo. A me viene da pensare che, vista la situazione in Sicilia, i depistaggi che ancora oggi emergono nelle indagini in molte zone d’Italia e le frodi processuali che si ravvisano ogni giorni, ci sia chi ancora oggi abbia interesse a far sì che questo provvedimento rimanga lettera morta. Lettera morta che deve rimanere anche – o forse soprattutto – nel caso in cui qualcuno decida di collaborare facendo i nomi di chi ordisce il depistaggio con lo sconto di pena, per il collaboratore, fino a metà.
La direttiva Renzi sul segreto di Stato e sull’apertura degli archivi
Ecco, nell’aprile 2014 arriva la direttiva con cui si vuole fare luce (a parole, viene da dire) sui fatti di terrorismo e di stragi in questo Paese con l’apertura degli archivi e il loro versamento all’Archivio di Stato. Cos’è accaduto in tutto questo tempo? Ve lo racconto io.
Innanzitutto è accaduto che, partendo dal principio corretto della direttiva, le persone che hanno coperto crimini tanto gravi oggi sono chiamati a collaborare con questa farlocca operazione di disclosure che niente ha dischiuso, al momento. Difficile poi capire se e cosa viene versato all’Archivio di Stato se manca un elenco delle carte.
Inoltre è bene che i cittadini sappiano che il ministero degli Esteri con la scusa che non ha documenti con la dicitura “strage di ….” (Bologna, Italicus, Ustica, Brescia o qualsiasi altra) non verserà nulla. Forse dimenticano che sicuramente hanno tutti i rapporti delle ambasciate di Grecia, Spagna, Portogallo e America Latina, dove ci sono state dittature. E che quei rapporti che dovrebbero descrivere i rapporti con i terroristi e Gelli con quei Paesi.
Non meglio è andata al ministero degli Interni che candidamente ci ha avvertito che deve preselezionare i documenti: preselezionare vuol dire che, se va bene, consegnano solo le carte che ritengono opportuno consegnare. Inoltre non hanno naturalmente indicato i documenti del famigerato l’Ufficio affari riservati che tanta parte ha avuto della strategia della tensione.
Dal canto suo, invece, la Difesa deposita un po’ di documenti non digitalizzati e un altro po’ carte in digitale, ma senza gli originali rendendo così grandiose le possibilità di mettere in circolazione un falso.
Che fare? Ci aiutino i cittadini
Per uscire da questa pazzesca situazione, solo i cittadini ci possono aiutare. Innanzitutto firmando la petizione che abbiamo pubblicato in rete per supportarci nella richiesta a Renzi di rispettare gli impegni. Una richiesta, me ne rendo conto, che in molti tentano di ostacolare.
Matteo Renzi, presidente del Consiglio, deve rendersi conto che ne va della credibilità di questo governo continuare su una simile strada. E glielo ripeto: nessuno può utilizzare l’anniversario del 2 agosto per fare promesse vane senza pagare dazio.
LA REPUBBLICA DELLE STRAGI
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Sedicenne morto per ecstasy, si dimette manager del Cocoricò: “Nella battaglia contro le droghe mi sento solo”
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Politica
Meloni e il piano Ue: “Rearm nome fuorviante, non toglieremo un euro da coesione”. E attacca: “Chi parla di tagli al welfare inganna i cittadini, no a demagogia”
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Israele rompe la tregua e attacca Gaza: ‘Oltre 400 morti’. Paesi Ue: ‘Scioccante’. I parenti degli ostaggi: ‘Fermi l’uccisione dei nostri cari’
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Roma, 18 (Adnkronos) - "In questi giorni abbiamo accolto con favore la proposta della Commissione europea sulla riforma del quadro legislativo europeo sui rimpatri, attraverso il passaggio da una Direttiva a un Regolamento direttamente applicabile nei 27 Stati membri. Lo riteniamo uno sviluppo estremamente significativo, anche per armonizzare la prassi dei diversi Stati membri e rendere ancor più efficace l’azione di rimpatrio di chi non ha titolo ad essere accolto sul territorio europeo. È fondamentale che l’Unione europea diventi efficace in questo: se entri illegalmente in Europa non puoi rimanere sul nostro territorio, devi essere rimpatriato". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Ravenna, 18 mar. (Adnkronos) - Manca solo un mese all’avvio della nuova stagione di Mirabilandia! L’appuntamento è fissato per giovedì 17 aprile alle ore 10.30. Il Parco divertimenti più grande d’Italia si prepara a un 2025 imperdibile con delle incredibili novità. Grande attesa per Nickelodeon Land, la nuova area di ben 25.000 mq dedicata alle famiglie con bambini e giovani adulti, dove divertirsi in compagnia di SpongeBob, Patrick, le Tartarughe Ninja, Dora e la Paw Patrol. All’interno dell’area troveranno posto 10 attrazioni, 3 punti ristoro a tema, 2 aree meet&greet e uno shop tematizzato. I fan di Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo saliranno a bordo del nuovo coaster per famiglie Cowabunga Carts per un’avventura adrenalinica in compagnia delle Tartarughe Ninja. Gli appassionati di viaggi troveranno una foresta pluviale da scoprire insieme all’amata esploratrice Dora e il suo Dora’s Train Adventure, con una colonna sonora che farà cantare, battere le mani e sorridere tutti insieme. Un’esperienza indimenticabile sarà anche il Boots’ Balloons per salire in alto, molto in alto, in una mongolfiera.
Gli amici di SpongeBob e Patrick troveranno i loro personaggi preferiti a Splish Splat per un’esperienza rinfrescante, nelle stanze della casa di SpongeBob and Friends oppure a Jellyfish Jam per volare in alto e inseguire le meduse giganti. Per perdere la testa ad alta velocità, immancabile una corsa sul Bikini Bottom Express. I cuccioli Paw Patrol saranno i padroni di casa della famosa torre di controllo a Paw Patrol Adventure Bay con la versione in miniatura dei loro veicoli. Cinture allacciate e grande azione per il coaster Paw Patrol To The Rescue e Rubble’s Rapids per un’avventura acquatica. Uniche le atmosfere di Adventure Bay Carousel per un giro insieme agli amici a 4 zampe di Nickelodeon. Ma le novità non finiscono qui! La nuova stagione avrà anche un palinsesto degli show completamente rinnovato. Sul palco del Pepsi Theatre andrà in scena un’attualissima versione di Pinocchio: un musical con musica dal vivo che vede protagonista il burattino di legno trasformato in un robot umanoide da alcuni scienziati visionari. In Piazza della Fama si alterneranno i sogni di Usnavi, un giovane carismatico pieno di talento, in New York Dreams, e le favole ricche di personaggi di fantasia dello spettacolo C'era Una Volta. Ritmo, energia e avventure preistoriche si sentiranno a Dino DJ nell’area Dinoland del Parco. Nella Far West Valley sarà John e il suo solitario viaggio nelle aride frontiere al centro dello show Wild West Cowboy.
All’apertura dei cancelli, nella Baia dei Pirati, ad accogliere i visitatori ci saranno gli attori-ballerini di Action! – Welcome Show per un benvenuto davvero movimentato. La stunt arena ospiterà l’imperdibile Hot Wheels City-La nuova sfida, il più acclamato stunt show d'Europa, con il loop mobile più alto (15 metri di altezza) mai eseguito prima in un parco divertimenti. Un appuntamento che dopo oltre 20 anni continua ad attrarre il pubblico di tutte le età. Per le vie del Parco si incontrerà la Nickelodeon Parade con tutti i personaggi più amati dai bambini. Esibizioni, canti e balli andranno in scena al Teatro Nickelodeon con Let’s Party per delle vere e proprie feste in cui divertirsi tutti insieme. Tanti i momenti Meet&Greet per foto ricordo da portare a casa. Per i visitatori in cerca di adrenalina da Guinness dei primati, sempre a disposizione le amatissime attrazioni come iSpeed, Katun e Divertical. “Ormai ci siamo, la stagione 2025 sta per partire e noi siamo particolarmente entusiasti di presentare Nickelodeon Land, una novità assoluta per l’Italia, commenta Sabrina Mangia, Managing Director di Mirabilandia. L’accordo con Paramount non è solo un nuovo fiore all’occhiello per il nostro Parco, ma anche un grande valore aggiunto per il territorio e per l’industria del turismo italiana”. La stagione 2025 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 17 aprile e si concluderà domenica 2 novembre.
Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - "Gli eventi cardiovascolari rimangono la prima causa di morte in Italia, in Europa e nel mondo, ed è questo che ci spinge a non fermarci. Il nostro obiettivo e la nostra ambizione è quella che nessun cuore smetta di battere troppo presto. E per raggiungere questo obiettivo continuiamo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per i pazienti". Lo ha detto questa mattina a Milano Chiara Gnocchi, country Comms & Advocacy head di Novartis Italia, in occasione dell'incontro 'Non solo colesterolo Ldl: alla scoperta della Lipoproteina (a)', organizzato dalla farmaceutica.
"Novartis è presente nell'area cardiovascolare da oltre 40 anni - sottolinea Gnocchi - Si tratta infatti di un impegno continuo che ci ha visto portare soluzioni terapeutiche innovative nell'ambito dello scompenso cardiaco e dell'ipercolesterolemia. Il nostro primo impegno è nel conoscere meglio la scienza. Questo ci ha permesso di comprendere alcuni fattori prognostici e predittivi sui quali lavorare, con soluzioni terapeutiche che stiamo ricercando e sviluppando, per abbattere il rischio di eventi cardiovascolari".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "L’Italia accoglie con favore il Piano di ricostruzione presentato al vertice del Cairo lo scorso 4 marzo dai Paesi arabi. Per poter muovere verso una sua applicazione, nella prospettiva più ampia di una pace stabile e duratura e della soluzione politica a due Stati, è però necessario che Hamas rilasci gli ostaggi e deponga le armi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato in Aula la consegna alla Camera del testo delle comunicazioni rese al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo. Il dibattito avrà inizio domani alle 9,30 e proseguirà con la replica della premier, per concludersi con il voto sulle risoluzioni.
Roma, 18 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Giovedì 20 marzo 2025, in occasione della Giornata nazionale delle università, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Anci, l’Università di Roma Tor Vergata aderisce all’iniziativa 'Università svelate', aprendo il suo orto botanico a studenti delle scuole medie inferiori e superiori, cittadini e comunità universitaria per un’esperienza immersiva nella ricerca sulla sostenibilità e sulla tutela della biodiversità. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per l’Università di Roma Tor Vergata di svelare un luogo non conosciuto da tutti del territorio, ma di grande valore scientifico e didattico, avvicinando le giovani generazioni e la cittadinanza alla consapevolezza ambientale.
In particolare, le scuole avranno l’occasione di far scoprire agli studenti come la ricerca botanica possa offrire soluzioni concrete per la tutela dell’ecosistema e comprendere il ruolo attivo che ogni cittadino deve avere nel rispetto dell’ambiente.
La giornata si aprirà alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams, con gli interventi di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica, Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.
“L’iniziativa Università svelate è un’opportunità per aprire le porte della conoscenza e mostrare il valore della ricerca scientifica per la società. In questa giornata vogliamo rendere accessibile a tutti un luogo chiave del nostro Ateneo: l’Orto Botanico. Un patrimonio di biodiversità e ricerca che mettiamo a disposizione delle scuole e dei cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e della sostenibilità”, ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.
Il programma prevede due visite guidate gratuite, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, durante le quali studenti, cittadini e comunità accademica potranno esplorare le collezioni botaniche, osservare da vicino le specie vegetali conservate e conoscere i progetti di ricerca attivi per la conservazione della biodiversità e la rigenerazione ambientale. Oltre alle visite guidate, saranno organizzate lezioni itineranti, in cui i partecipanti potranno approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, grazie alla guida di esperti e ricercatori dell’Ateneo.
“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di ricerca, conservazione e formazione, in cui lo studio delle piante diventa un elemento chiave per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Con questa iniziativa vogliamo trasmettere ai più giovani l’importanza della biodiversità, mostrando come la scienza possa offrire strumenti concreti per la tutela dell’ecosistema. La conoscenza botanica non è solo studio, ma un’azione di responsabilità verso il nostro pianeta”, ha spiegato Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica.
Durante le attività, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere il ruolo delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana attraverso le specie autoctone, e di scoprire come ciascuno possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente con piccoli gesti quotidiani. L’orto botanico non è solo un centro di ricerca, ma un ponte tra università e territorio, un luogo che custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’iniziativa Università Svelate rappresenta un’occasione unica per scoprire questo spazio e per riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.
“L’università deve essere parte attiva della società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare. Con l’iniziativa Università Svelate vogliamo creare un’opportunità di crescita per i più giovani, affinché questa esperienza diventi il punto di partenza per un percorso di responsabilità e di attenzione verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontare e mostrare concretamente come gli atenei siano un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro”, ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale.
Questa giornata non è solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma un’opportunità per guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico può diventare il primo verso una maggiore consapevolezza ambientale, da portare con sé ben oltre questa esperienza.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Stimolare la crescita, in tutti i settori, è la sola garanzia per creare ricchezza da redistribuire. E una politica economica espansiva che dedicasse risorse, aggiuntive e non sostitutive, agli investimenti in sicurezza, ricerca, infrastrutture strategiche, nuove tecnologie, avrebbe un effetto rilevante sulla crescita economica e sull’occupazione, senza deteriorare le altre voci di spesa pubblica. Ovviamente mantenendo l’equilibrio complessivo dei conti pubblici che caratterizza questo Governo. Lascio quindi volentieri ad altri, in quest’Aula e fuori, quella grossolana semplificazione secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare. Non è, ovviamente, così, e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini, perché maggiori risorse per la sanità, la scuola o il welfare non ci sono, attualmente, non perché spendiamo i soldi sulla difesa, ma perché centinaia di miliardi sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo a creare consenso facile. La demagogia non mi interessa". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Come sempre -ha aggiunto la premier- gli italiani giudicheranno, e gli italiani hanno dimostrato di essere molto più intelligenti di quanto certa politica creda. Penso che gli italiani sappiano bene che sono state proprio le classi politiche concentrate solo su se stesse ad averci consegnato un’Italia debole. Ma non chiedete a me di lasciare questa Nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perché non ha un’alternativa".