Anche le
onlus e gli enti del
terzo settore devono poter
fallire, in modo che in caso di crisi i soggetti coinvolti siano tutelati. Ad auspicarlo è il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti,
Gerardo Longobardi, nel parere sulla legge delega per la
riforma del terzo settore, ora arenata in commissione Affari costituzionali al Senato e la cui approvazione sembra destinata a
slittare almeno a fine anno. Una proposta tanto più rilevante alla luce degli
ultimi scandali legati a Mafia Capitale, che hanno messo in luce da un lato come l’universo delle cooperative sociali sia esposto, dall’altro
quanto rischino i creditori e i dipendenti in caso di blocco delle attività. Il tutto in un quadro di
controlli largamente insufficienti per mancanza di risorse e
senza la prospettiva dell’istituzione di un’autorità di vigilanza ad hoc, il cui costo secondo il governo sarebbe eccessivo. “Vi sono circostanze in cui gli enti del terzo settore possono assumere una
rilevanza assai significativa dal punto di vista dimensionale”, ricorda Longobardi. “Soprattutto in tali situazioni, la previsione di una disciplina sulla fallibilità e sull’accesso alle
procedure concorsuali appare opportuna, al fine di garantire adeguatamente i soggetti che interagiscono con tali enti, contribuendo a rendere più chiari i rapporti e le conseguenze derivanti da un eventuale stato di crisi o di
insolvenza”.
Difficile sapere se l’auspicio verrà ascoltato o meno. Anche perché il varo della delega è stato ulteriormente rinviato. Mentre
le associazioni e gli addetti ai lavori si confrontano con toni anche accesi su temi caldi come la distribuzione degli utili, il testo
approvato dalla Camera a inizio aprile si è insabbiato a Palazzo Madama. Dopo un primo slittamento dal 9 al 21 luglio, la presidente della commissione Affari costituzionali
Anna Finocchiaro ha deciso di prorogare i termini per la presentazione degli emendamenti al 7 settembre. Una decisione le cui motivazioni non sono state chiarite e che rende matematico l’ingorgo con la
legge di Stabilità, le riforme costituzionali e la legge sulle unioni civili. Con il risultato che l’approvazione entro fine anno appare molto difficile. Lo ha ammesso lo stesso sottosegretario al Welfare
Luigi Bobba, tra i promotori della riforma, che pure in un’intervista a
Vita ha detto che il ministro per i Rapporti con il Parlamento
Maria Elena Boschi intende farla arrivare in porto entro dicembre.
Preoccupate le associazioni del settore, che speravano in un iter rapido visto che la delega prevede tra l’altro l’introduzione di un regime di tassazione agevolato, l’istituzione di un apposito fondo rotativo nonché la possibilità di raccogliere capitali tramite portali on line. Fa eccezione il mondo del volontariato, che vede la riforma come una minaccia e ritiene che metta ai margini l’impegno volontario a favore di strumenti più “attraenti” o “di moda” come l’impresa sociale. Emma Cavallaro, presidente della conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato (Con.vol) ha per esempio definito lo slittamento una “buona notizia” perché il testo licenziato dalla Camera “non tiene nella giusta considerazione il volontariato organizzato. E’ stato trattato in maniera assolutamente inadeguata come se non facesse parte del terzo settore mentre ne è elemento fondativo”.
Onlus & Dintorni
Riforma terzo settore slitta a settembre. Commercialisti: “Onlus possano fallire”
I termini per la presentazione degli emendamenti al ddl sono stati di nuovo spostati in avanti. Con il rischio che il Parlamento non riesca ad approvarlo entro fine anno. Intanto, alla luce degli ultimi scandali, arriva la richiesta di prevedere anche per gli enti non profit l'accesso alle procedure concorsuali, in modo da tutelare dipendenti e creditori
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.