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Scuole paritarie, il 63% in Italia sono cattoliche: tanti asili e scuole medie

Per i primi cicli di istruzione c'è una netta prevalenza di istituti che fanno riferimento a ordini religiosi cattolici, dai Gesuiti alle Orsoline. Per la scuola secondaria di secondo grado, quelle che comunemente si chiamano le 'superiori', il rapporto però si ribalta
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Fino alla scuola media gli istituti cattolici sono la maggioranza, alle superiori la percentuale si ribalta e prevalgono le scuole di matrice laica. Ecco i numeri del panorama nazionale: su oltre 13mila scuole paritarie in tutta Italia – per circa un milione di studenti – quelle cattoliche sono il 63%. E sono soprattutto i più piccoli a frequentare una scuola non statale: sono infatti quasi 10mila gli asili, il 71% della complessiva galassia delle paritarie.

Sono questi i numeri di quella fetta del panorama scolastico italiano che si regge su contributi pubblici ma in gran parte sulle rette pagate dalle stesse famiglie degli studenti. E sono questi istituti che potrebbero essere toccati dalla sentenza della Corte di Cassazione, che ha riconosciuto la legittimità della richiesta del pagamento dell’Ici, avanzata dal Comune di Livorno nel 2010, agli istituti scolastici del territorio gestiti da enti religiosi.

Oltre alle scuole paritarie, in Italia ci sono anche gli istituti privati che non hanno questo riconoscimento e che dunque non possono rilasciare attestati o diplomi validi. L’unica via per gli alunni che frequentano queste scuole è quella di presentarsi agli esami pubblici da ‘privatisti’.

La scuola paritaria invece è inserita a tutti gli effetti nel sistema nazionale di istruzione e garantisce l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato, l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale. In altri termini le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico. Le scuole paritarie attive nel territorio nazionale nell’anno scolastico 2013/2014 erano 13.625, il 71,8% dell’infanzia, l’11% della primaria, il 5% della secondaria di primo grado, il 12,3% della secondaria di secondo grado.

Mentre per i primi cicli di istruzione (asili, elementari e medie) c’è una netta prevalenza di istituti che fanno riferimento a ordini religiosi cattolici, dai Gesuiti alle Orsoline, per fare alcuni esempi, per la scuola secondaria di secondo grado, quelle che comunemente si chiamano le ‘superiori’, il rapporto si ribalta. Su 1.710 istituti, 656 sono cattolici e 1.054 rispondono genericamente alla classificazione ‘altre scuole’. E dunque gli istituti laici in questa fascia di istruzione superano il 60% del totale.

E’ proprio nelle scuole superiori che si annidano anche realtà che non rispondono agli standard nazionali, soprattutto in fase di valutazione finale degli alunni. Sono i cosiddetti ‘diplomifici’. Per questo anche le forze politiche favorevoli ad agevolazioni fiscali per le paritarie chiedono che eventuali misure siano però accompagnate da maggiori controlli sulla qualità degli istituti.

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