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Grecia, riapre la borsa dopo 5 settimane: crollo verticale. Giù le banche

Forti ribassi sui titoli bancari con Piraeus Bank e National Bank of Greece che perdono il 30%. L’ultima seduta del listino era stata quella di venerdì 26 giugno, la vigilia dell’annuncio a sorpresa da parte del primo ministro ellenico Alexis Tsipras del referendum sulle misure di austerità imposte dall’Europa
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Profondo rosso per Borsa di Atene che ha riaperto lunedì dopo essere stata chiusa per cinque settimane: l’avvio ha registrato un crollo record dell’indice Ase  (-22,87% a 615,6 punti) che nel corso della giornata ha ridotto le perdite per poi chiudere a -16,2 per cento. Come prevedibile le vendite si sono concentrate sui titoli bancari con Piraeus Bank e National Bank of Greece che sono crollate entrambe del 30 per cento, mentre Eurobank e Alpha hanno perso il 29,8 per cento. Il titolo di Hellenic Exchange (la società di gestione della Borsa) ha invece lasciato sul terreno il 23,4% e Public power corporation oltre il 22%. Tra i cali meno ingenti, spicca quello dell’Autorità portuale del Pireo (-6%) della quale una parte anche ingente delle quote potrebbe giungere presto sul mercato.

Abbastanza stabili invece i titoli di Stato ellenici, che anche nelle settimane delle trattative tra il governo greco e i creditori sono rimasti in contrattazione sui mercati telematici: il bond a 10 anni si muove piatto a un tasso dell’11,5%, quello a due anni è in leggera tensione con un aumento del rendimento di circa 50 punti base e un tasso del 20,5 per cento.

L’ultima seduta del listino greco era stata quella di venerdì 26 giugno, la vigilia dell’annuncio a sorpresa da parte del primo ministro ellenico Alexis Tsipras del referendum sulle misure di austerità imposte dall’Europa. E venerdì 31 luglio il ministro delle Finanze elleniche Euclid Tsakalotos ha firmato il decreto ministeriale per la riapertura. Si è trattato del più lungo periodo di chiusura del mercato azionario greco dagli anni Settanta. Da oggi gli investitori greci possono acquistare azioni, obbligazioni, derivati e warrant, ma solo se useranno denaro nuovo come fondi trasferiti all’estero, depositi in contanti, soldi guadagnati dalla vendita di azioni future o da saldi dei conti esistenti su investimenti detenuti da società di intermediazione elleniche. Gli investitori stranieri, invece, saranno esclusi da qualsiasi restrizione a condizione che fossero già attivi nel mercato prima dell’imposizione del controlli sui capitali alla fine di giugno.

Le borse europee non sono state influenzate da Atene e dopo un avvio incerto hanno chiuso la seduta in territorio positivo capitanate da Francoforte (+1,19%), Parigi (+0,75%) e Milano (+0,75%).

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