Oltre 100 cantieri aperti da ottobre a ciclo continuo e subito 654 milioni di euro, destinati soprattutto a Genova, Milano e Padova. All’indomani della frana in Cadore, dove hanno perso la vita tre persone, i ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Graziano Delrio (Infrastrutture) presentano il piano nazionale 2015-2020 contro il dissesto idrogeologico.
Un progetto “da 1 miliardo e 303 milioni, di cui oggi le risorse già disponibili sono 600 milioni, le altre arriveranno nei prossimi mesi – ha detto Galletti -. Credo che già dall’inizio dell’anno potremo mettere a disposizione delle Regioni il resto in modo che dal prossimo anno il piano possa partire nella sua totalità”. Il ministro dell’Ambiente chiarisce però che non si risolverà così il problema in Italia: serve “un lavoro lunghissimo” che andrà “oltre la legislatura“, ma ricorda che “all’inizio di questo governo avevamo promesso di mettere al centro” la questione.
Delrio ha sottolineato che “scontiamo errori di pianificazione urbanistica senza calcolare l’impatto dei cambiamenti climatici. Ora – ha precisato – serve una cura più intelligente, costante, quotidiana. Questo piano vuole darsi un orizzonte per non piangere più vittime” e “affrontare subito le emergenze” oltre a volere avere “un respiro più ampio per recuperare il lavoro perso del passato. Della vecchia programmazione rimangono da spendere 1,8 miliardi di euro. Contiamo di recuperarli nel 2016“.
Il piano – Del totale, che sarà indirizzato “per interventi dal Nord a Sud, prevalentemente i grandi centri metropolitani”, Galletti ha spiegato che “654 milioni sono già finanziati” per i primi cantieri che partiranno, in 10 città: Bologna, Cesenatico, Firenze, Genova, Milano, Olbia, Padova, Pescara, Venezia e “altre città”. Gli altri “li finanzieremo da qui a breve termine, a inizio dell’anno prossimo”, aggiunge il ministro.
Il governo punta ad affrontare le prime priorità “con due criteri precisi: abbiamo scelto da una parte i cantieri che presentano un maggiore rischio per la popolazione, dall’altro il loro stato di avanzamento. Questo – continua Galletti – è il segnale che mandiamo alle amministrazioni: da oggi si premiano quei Comuni e quelle Regioni che hanno i progetti in stato avanzato di realizzazione. Quindi i cantieri partiranno velocemente”.
Il ministro ha inoltre aggiunto di avere realizzato un protocollo con l’Anac (authority anticorruzione guidata da Raffaele Cantone) per garantire “la trasparenza degli appalti e tutelare la legalità” e un altro “con i sindacati per permettere ai cantieri di rimanere più tempo aperti, su turni. Ho apprezzato la disponibilità dei sindacati – ha proseguito Galletti – ad aderire a questo accordo perché credo sia un ulteriore segnale importante”.