Lorenzo primo, Marquez secondo, Rossi terzo. Come alla partenza così all’arrivo. Niente da fare per gli inseguitori del maiorchino della Yamaha che parte in testa e fa per tutta la gara quello che sa fare: condurre in solitaria. Mai veramente insidiato dal campione del mondo uscente che tiene il passo per una decina di giri, prendendosi qualche rischio in uscita di curva, ma non si avvicina mai abbastanza per tentare il sorpasso e poi lentamente cede al ritmo di Lorenzo. Non pervenuto Valentino Rossi: parte male e si trova dietro alla Ducati di Dovizioso, con il quale combatte per due o tre giri prima di stampare l’unico sorpasso della gara. Poi continua in solitaria ma il suo ritmo non è nemmeno paragonabile a quello della coppia di testa che guadagna mezzo secondo di vantaggio al giro.
Poche, a dire il vero, le emozioni per tutta la corsa – fresca di rinnovo fino al 2020: giusto il duello negli ultimi cinque giri tra lo spagnolo Pedrosa e Dovizioso per la quinta posizione con il pilota Honda che la spunta all’ultimo giro. Buona invece la gara di Andrea Iannone. Il ducatista è quarto sul traguardo e nel mondiale. Il resto è strategia: consumo gomme dell’anteriore, difficoltà in staccata, poco più.
Cambia invece, e tanto, la situazione nella classifica piloti con Jorge Lorenzo che raggiunge Valentino Rossi in testa al mondiale. Quando mancano sette gare alla fine della stagione i due sono appaiati a 211 punti. Gioia per la Yamaha, che comunque vada può schierare il passato, il presente e il futuro delle corse in squadra. Sulla gara il Dottore è realistico: “Jorge e Marc erano più veloci, ho cercato di spingere ma non ero forte abbastanza per stare con loro”. Parlando alla tv internazionale subito dopo la gara ha aggiunto: “Ho scelto la gomma migliore per me, non per andare più veloce nella seconda parte. Ho avuto una partenza negativa, ho perso tempo nei primi giri e non avevo ritmo”. Si consola Marquez che, complice il disastro di metà stagione, si ritrova a più di 50 punti dal terzo mondiale consecutivo: “Sapevo sarebbe stato difficile vincere oggi, l’obiettivo era stare davanti a Valentino e l’ho raggiunto”. Consolazione decisamente magra: il suo stile di guida resta il più bello da vedere, appassiona gli spettatori in cerca di emozioni, duelli e sportellate, ma quando Lorenzo guida con regolarità su ritmi altissimi come oggi, il fenomeno Honda sembra prendere rischi enormi in cambio di qualche centesimo da recuperare.