La polizia thailandese ha diffuso i fermo immagine dell’uomo sospettato di aver compiuto l’attentato di ieri sera presso il santuario Erawan di Bangkok, derivati dai filmati delle telecamere di sicurezza nella zona. Nelle immagini, si intravede un giovane dai capelli mossi e con gli occhiali, vestito con una maglietta gialla, entrare nel complesso dell’Erawan alle 18:52 (tre minuti prima dell’esplosione) con uno zainetto in spalla. In un’immagine successiva, l’uomo abbandona la zona senza lo zaino. Il capo della polizia nazionale, Somyot Pumpanmuang, ha detto che il sospetto indossava una camicia gialla e potrebbe essere sia thailandese che uno straniero.  “Non è solo un sospetto. E’ l’attentatore“. Lo ha detto il comandante Prawut Thavornsiri, portavoce della polizia tailandese . Il presunto terrorista, ha detto il premier e leader della giunta militare Prayuth Chan-ocha, potrebbe fare parte di un “gruppo che si contrappone” alla giunta e sarebbe “originario del nordest del Paese”, roccaforte della Camicie rosse. Le Camicie rosse sostenevano il precedente governo, estromesso dal potere dopo mesi di manifestazioni nel 2014 a cui seguì un colpo di stato militare.

Nel frattempo è salito ad almeno 22 morti e 123 feriti il bilancio di vittime dell’attentato.  Tra le vittime almeno sette stranieri: due malaysiani, due taiwanesi, due singaporiani e un cinese di Hong Kong. “E’ il peggior attacco che mai si è avuto in Thailandia”, ha detto il premier Prayuth Chan-ocha.”Abbiamo avuto piccole bombe o disordini, ma questa volta hanno colpito vite di innocenti, vogliono distruggere la nostra economia, il nostro turismo”, ha detto ancora Prayuth sottolineando che dalla dinamica dell’attacco è evidente come l’obiettivo fosse quello di provocare il massimo numero di vittime, in una zona affollata di turisti. Il premier ha promesso di “affrettarsi a trovare gli attentatori” responsabili dell’esplosione.

“La città ora sembra avvolta da un silenzio irreale. Qui è notte, si prova a dormire. Bangkok”. Così Valentina Bortoletto, una giovane trevigiana in vacanza in Thailandia, racconta dal proprio profilo Twitter il clima nella capitale poche ore dopo l’esplosione dell’ordigno che ha causato quasi una ventina di vittime. La ragazza è scampata per miracolo all’attentato. “Siamo a Bangkok, stiamo bene. A pochi metri dal luogo dell’esplosione, si è sentito un boato fortissimo”, ha scritto in un tweet poco dopo la deflagrazione. Aggiungendo pochi istanti dopo: “Vetri ovunque, polizia, ambulanza, persone in panico. Una situazione irreale”. “‘Una bomba contro i turistì – ha aggiunto, proseguendo nel suo racconto in diretta – E la cosa terribile è che i turisti qui, ora, siamo anche noi”.

Intanto una nuova esplosione ha colpito la città di Bangkok, ma è di piccola entità e senza vittime secondo i media locali. L’esplosione si è verificata in acqua, nei pressi del molo Sathorn, sul fiume che attraversa la città, sotto il ponte Saphan Taksin, a circa 4 chilometri dal santuario Erawan. In un video diffuso dalle tv locali, si vede l’esplosione, con alti zampilli di acqua. In entrambi i casi, rileva la polizia, si è trattato di un ordigno ricavato da un tubo di ferro imbottito di esplosivo (pipe-bomb).

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