Onu: l’ignoranza del passato coloniale tra le cause del razzismo in Italia (I)
Intervista al Professor Michal Balcerzak, membro del Gruppo di Lavoro degli esperti delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana, in seguito alla missione in Italia condotta dal Gruppo di Lavoro nel giugno 2015.
Professor Balcerzak, cos’è e cosa fa il Gruppo di Lavoro degli esperti Onu sulle persone di origine africana?
Il nostro gruppo di esperti è stato istituito nel 2002 dalla Commissione dei diritti umani dell’Onu ed è una delle cosiddette “Procedure Speciali”. Sia la Commissione che il suo successore, il Consiglio dei diritti umani, hanno sviluppato vari meccanismi per migliorare l’efficacia delle garanzie di rispetto dei diritti umani. Alcuni di questi meccanismi si occupano di diritti umani specifici, come la proibizione della tortura o il diritto all’alimentazione. Altri si concentrano sulla situazione di Paesi particolari. E altri ancora sono creati per trattare dei diritti umani di determinati gruppi di persone. Il nostro gruppo ha il mandato di studiare i problemi di discriminazione razziale subiti dalle persone di origine africana che fanno parte della diaspora. Ci occupiamo di tutte le questioni che riguardano le condizioni di vita degli africani e delle persone di origine africana, elaboriamo proposte e presentiamo raccomandazioni agli Stati. Il gruppo è composto da cinque esperti eletti dal Consiglio dei diritti umani in rappresentanza di tutti i continenti, con un mandato triennale. Non siamo remunerati e le Nazioni Unite coprono esclusivamente i nostri costi di funzionamento. Partecipiamo due volte all’anno a sessioni che hanno luogo a Ginevra, visitiamo diversi paesi e trattiamo le denunce riguardanti violazioni dei diritti delle persone di origine africana che ci sono inviate. Vale la pena notare che l’Onu ha appena lanciato il Decennio Internazionale delle Persone di Origine Africana, il che ci fornisce l’occasione di attirare una maggiore attenzione sulla nostra missione.
Conferenza stampa del Gruppo di Lavoro al termine della missione in Italia.
Nel giugno scorso il Gruppo di Lavoro ha condotto una missione in Italia. Perché avete deciso di visitare il nostro paese e che cosa avete constatato?
La realizzazione di visite nei vari Paesi e il fatto di essere presenti sul campo sono aspetti molto importanti della nostra missione. Visitiamo Paesi in cui la popolazione di origine africana è numericamente importante. Di solito ci concentriamo sui luoghi in cui si trova da molto tempo una presenza di persone di origine africana, normalmente per via delle tragiche conseguenze della tratta degli schiavi, che è stata una sciagura per l’umanità. Tuttavia, ci interessiamo anche all’analisi della situazione dei diritti umani della diaspora africana in altri contesti. La decisione di visitare l’Italia è stata motivata non solo dall’attuale crisi nel Mediterraneo – che è di vitale importanza e urgenza – ma anche dalla necessità di approfondire la questione dei diritti degli africani e delle persone di origine africana che vivono già sul suolo italiano da tempo e fanno parte della società italiana. La nostra missione è durata cinque giorni. Abbiamo visitato Roma, Milano e Catania, e incontrato rappresentanti del governo, della società civile, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e della Croce Rossa Italiana. Il gruppo ha visitato un centro per rifugiati sudanesi a Roma, assistito all’accoglienza dei nuovi arrivati al porto di Catania e visitato il centro di Mineo per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
È stata una visita molto impegnativa con un programma intenso e numerosi incontri. È difficile riassumere la missione in poche parole, ma possiamo dire che anche se il governo italiano sta facendo sforzi genuini per combattere la discriminazione e assicurare una risposta ben coordinata alla crisi umanitaria sulle coste italiane, siamo comunque preoccupati per via dei molti fenomeni negativi che affliggono le persone di origine africana in Italia, come la xenofobia, i discorsi dell’odio ed i crimini con motivazioni razziali. Per esempio, abbiamo trovato scioccante che un membro del parlamento italiano abbia rivolto insulti pesantemente razzisti alla signora Cecile Kyenge e poi abbia tentato di nascondersi dietro l’immunità parlamentare.
Come giudica la qualità della risposta delle autorità italiane all’attuale crisi dei rifugiati?
L’attuale crisi dei migranti è – per usare le parole dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani – una tragedia di proporzioni epiche. Siamo coscienti del fatto che le autorità italiane sono rimaste in stato di grande allerta per molti mesi. Ci è stata fornita informazione dettagliata sulle dimensioni della crisi e sulla risposta del governo, ma abbiamo voluto visitare noi stessi uno dei campi per richiedenti asilo. Siamo andati a Mineo dove abbiamo parlato in privato con molti richiedenti asilo. La valutazione della risposta italiana alla crisi non può essere riassunta in una parola. In generale gli sforzi del governo centrale e dei governi locali sono lodevoli. Abbiamo constatato che i servizi competenti e le ONG lavorano duramente per accogliere i richiedenti asilo appena arrivati nella maniera più umana ed efficiente possibile. Non posso nominare tutti ma una menzione speciale va alla Croce Rossa Italiana che sta facendo un ottimo lavoro. Tuttavia, alcune questioni suscitano grave preoccupazione. Abbiamo osservato che i tempi lunghi dello studio delle domande dei richiedenti asilo hanno effetti devastanti sul loro benessere. L’atmosfera al campo di Mineo era abbastanza pesante e molte persone ci hanno detto che trovavano molto difficile stare seduti senza niente da fare. Molti si sentivano disperati. Tanti soffrono di depressione o di disturbi post-traumatici da stress dovuti al fatto che hanno visto persone annegarsi nella traversata. Un’altra cosa preoccupante che è stata oggetto di grande attenzione da parte della stampa italiana è che apparentemente non tutti gli accordi di finanziamento dei campi da parte del governo sono stati trasparenti. (Fine della prima parte – continua)
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La Redazione
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".
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Enrico Muratore Aprosio
Artista, attivista per la pace, specialista di diritti umani e relazioni internazionali
Diritti - 20 Agosto 2015
Onu: l’ignoranza del passato coloniale tra le cause del razzismo in Italia (I)
Intervista al Professor Michal Balcerzak, membro del Gruppo di Lavoro degli esperti delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana, in seguito alla missione in Italia condotta dal Gruppo di Lavoro nel giugno 2015.
Professor Balcerzak, cos’è e cosa fa il Gruppo di Lavoro degli esperti Onu sulle persone di origine africana?
Il nostro gruppo di esperti è stato istituito nel 2002 dalla Commissione dei diritti umani dell’Onu ed è una delle cosiddette “Procedure Speciali”. Sia la Commissione che il suo successore, il Consiglio dei diritti umani, hanno sviluppato vari meccanismi per migliorare l’efficacia delle garanzie di rispetto dei diritti umani. Alcuni di questi meccanismi si occupano di diritti umani specifici, come la proibizione della tortura o il diritto all’alimentazione. Altri si concentrano sulla situazione di Paesi particolari. E altri ancora sono creati per trattare dei diritti umani di determinati gruppi di persone. Il nostro gruppo ha il mandato di studiare i problemi di discriminazione razziale subiti dalle persone di origine africana che fanno parte della diaspora. Ci occupiamo di tutte le questioni che riguardano le condizioni di vita degli africani e delle persone di origine africana, elaboriamo proposte e presentiamo raccomandazioni agli Stati. Il gruppo è composto da cinque esperti eletti dal Consiglio dei diritti umani in rappresentanza di tutti i continenti, con un mandato triennale. Non siamo remunerati e le Nazioni Unite coprono esclusivamente i nostri costi di funzionamento. Partecipiamo due volte all’anno a sessioni che hanno luogo a Ginevra, visitiamo diversi paesi e trattiamo le denunce riguardanti violazioni dei diritti delle persone di origine africana che ci sono inviate. Vale la pena notare che l’Onu ha appena lanciato il Decennio Internazionale delle Persone di Origine Africana, il che ci fornisce l’occasione di attirare una maggiore attenzione sulla nostra missione.
Conferenza stampa del Gruppo di Lavoro al termine della missione in Italia.
Nel giugno scorso il Gruppo di Lavoro ha condotto una missione in Italia. Perché avete deciso di visitare il nostro paese e che cosa avete constatato?
La realizzazione di visite nei vari Paesi e il fatto di essere presenti sul campo sono aspetti molto importanti della nostra missione. Visitiamo Paesi in cui la popolazione di origine africana è numericamente importante. Di solito ci concentriamo sui luoghi in cui si trova da molto tempo una presenza di persone di origine africana, normalmente per via delle tragiche conseguenze della tratta degli schiavi, che è stata una sciagura per l’umanità. Tuttavia, ci interessiamo anche all’analisi della situazione dei diritti umani della diaspora africana in altri contesti. La decisione di visitare l’Italia è stata motivata non solo dall’attuale crisi nel Mediterraneo – che è di vitale importanza e urgenza – ma anche dalla necessità di approfondire la questione dei diritti degli africani e delle persone di origine africana che vivono già sul suolo italiano da tempo e fanno parte della società italiana. La nostra missione è durata cinque giorni. Abbiamo visitato Roma, Milano e Catania, e incontrato rappresentanti del governo, della società civile, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e della Croce Rossa Italiana. Il gruppo ha visitato un centro per rifugiati sudanesi a Roma, assistito all’accoglienza dei nuovi arrivati al porto di Catania e visitato il centro di Mineo per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
È stata una visita molto impegnativa con un programma intenso e numerosi incontri. È difficile riassumere la missione in poche parole, ma possiamo dire che anche se il governo italiano sta facendo sforzi genuini per combattere la discriminazione e assicurare una risposta ben coordinata alla crisi umanitaria sulle coste italiane, siamo comunque preoccupati per via dei molti fenomeni negativi che affliggono le persone di origine africana in Italia, come la xenofobia, i discorsi dell’odio ed i crimini con motivazioni razziali. Per esempio, abbiamo trovato scioccante che un membro del parlamento italiano abbia rivolto insulti pesantemente razzisti alla signora Cecile Kyenge e poi abbia tentato di nascondersi dietro l’immunità parlamentare.
Come giudica la qualità della risposta delle autorità italiane all’attuale crisi dei rifugiati?
L’attuale crisi dei migranti è – per usare le parole dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani – una tragedia di proporzioni epiche. Siamo coscienti del fatto che le autorità italiane sono rimaste in stato di grande allerta per molti mesi. Ci è stata fornita informazione dettagliata sulle dimensioni della crisi e sulla risposta del governo, ma abbiamo voluto visitare noi stessi uno dei campi per richiedenti asilo. Siamo andati a Mineo dove abbiamo parlato in privato con molti richiedenti asilo. La valutazione della risposta italiana alla crisi non può essere riassunta in una parola. In generale gli sforzi del governo centrale e dei governi locali sono lodevoli. Abbiamo constatato che i servizi competenti e le ONG lavorano duramente per accogliere i richiedenti asilo appena arrivati nella maniera più umana ed efficiente possibile. Non posso nominare tutti ma una menzione speciale va alla Croce Rossa Italiana che sta facendo un ottimo lavoro. Tuttavia, alcune questioni suscitano grave preoccupazione. Abbiamo osservato che i tempi lunghi dello studio delle domande dei richiedenti asilo hanno effetti devastanti sul loro benessere. L’atmosfera al campo di Mineo era abbastanza pesante e molte persone ci hanno detto che trovavano molto difficile stare seduti senza niente da fare. Molti si sentivano disperati. Tanti soffrono di depressione o di disturbi post-traumatici da stress dovuti al fatto che hanno visto persone annegarsi nella traversata. Un’altra cosa preoccupante che è stata oggetto di grande attenzione da parte della stampa italiana è che apparentemente non tutti gli accordi di finanziamento dei campi da parte del governo sono stati trasparenti. (Fine della prima parte – continua)
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".