Onu: l’ignoranza del passato coloniale tra le cause del razzismo in Italia (I)
Intervista al Professor Michal Balcerzak, membro del Gruppo di Lavoro degli esperti delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana, in seguito alla missione in Italia condotta dal Gruppo di Lavoro nel giugno 2015.
Professor Balcerzak, cos’è e cosa fa il Gruppo di Lavoro degli esperti Onu sulle persone di origine africana?
Il nostro gruppo di esperti è stato istituito nel 2002 dalla Commissione dei diritti umani dell’Onu ed è una delle cosiddette “Procedure Speciali”. Sia la Commissione che il suo successore, il Consiglio dei diritti umani, hanno sviluppato vari meccanismi per migliorare l’efficacia delle garanzie di rispetto dei diritti umani. Alcuni di questi meccanismi si occupano di diritti umani specifici, come la proibizione della tortura o il diritto all’alimentazione. Altri si concentrano sulla situazione di Paesi particolari. E altri ancora sono creati per trattare dei diritti umani di determinati gruppi di persone. Il nostro gruppo ha il mandato di studiare i problemi di discriminazione razziale subiti dalle persone di origine africana che fanno parte della diaspora. Ci occupiamo di tutte le questioni che riguardano le condizioni di vita degli africani e delle persone di origine africana, elaboriamo proposte e presentiamo raccomandazioni agli Stati. Il gruppo è composto da cinque esperti eletti dal Consiglio dei diritti umani in rappresentanza di tutti i continenti, con un mandato triennale. Non siamo remunerati e le Nazioni Unite coprono esclusivamente i nostri costi di funzionamento. Partecipiamo due volte all’anno a sessioni che hanno luogo a Ginevra, visitiamo diversi paesi e trattiamo le denunce riguardanti violazioni dei diritti delle persone di origine africana che ci sono inviate. Vale la pena notare che l’Onu ha appena lanciato il Decennio Internazionale delle Persone di Origine Africana, il che ci fornisce l’occasione di attirare una maggiore attenzione sulla nostra missione.
Conferenza stampa del Gruppo di Lavoro al termine della missione in Italia.
Nel giugno scorso il Gruppo di Lavoro ha condotto una missione in Italia. Perché avete deciso di visitare il nostro paese e che cosa avete constatato?
La realizzazione di visite nei vari Paesi e il fatto di essere presenti sul campo sono aspetti molto importanti della nostra missione. Visitiamo Paesi in cui la popolazione di origine africana è numericamente importante. Di solito ci concentriamo sui luoghi in cui si trova da molto tempo una presenza di persone di origine africana, normalmente per via delle tragiche conseguenze della tratta degli schiavi, che è stata una sciagura per l’umanità. Tuttavia, ci interessiamo anche all’analisi della situazione dei diritti umani della diaspora africana in altri contesti. La decisione di visitare l’Italia è stata motivata non solo dall’attuale crisi nel Mediterraneo – che è di vitale importanza e urgenza – ma anche dalla necessità di approfondire la questione dei diritti degli africani e delle persone di origine africana che vivono già sul suolo italiano da tempo e fanno parte della società italiana. La nostra missione è durata cinque giorni. Abbiamo visitato Roma, Milano e Catania, e incontrato rappresentanti del governo, della società civile, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e della Croce Rossa Italiana. Il gruppo ha visitato un centro per rifugiati sudanesi a Roma, assistito all’accoglienza dei nuovi arrivati al porto di Catania e visitato il centro di Mineo per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
È stata una visita molto impegnativa con un programma intenso e numerosi incontri. È difficile riassumere la missione in poche parole, ma possiamo dire che anche se il governo italiano sta facendo sforzi genuini per combattere la discriminazione e assicurare una risposta ben coordinata alla crisi umanitaria sulle coste italiane, siamo comunque preoccupati per via dei molti fenomeni negativi che affliggono le persone di origine africana in Italia, come la xenofobia, i discorsi dell’odio ed i crimini con motivazioni razziali. Per esempio, abbiamo trovato scioccante che un membro del parlamento italiano abbia rivolto insulti pesantemente razzisti alla signora Cecile Kyenge e poi abbia tentato di nascondersi dietro l’immunità parlamentare.
Come giudica la qualità della risposta delle autorità italiane all’attuale crisi dei rifugiati?
L’attuale crisi dei migranti è – per usare le parole dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani – una tragedia di proporzioni epiche. Siamo coscienti del fatto che le autorità italiane sono rimaste in stato di grande allerta per molti mesi. Ci è stata fornita informazione dettagliata sulle dimensioni della crisi e sulla risposta del governo, ma abbiamo voluto visitare noi stessi uno dei campi per richiedenti asilo. Siamo andati a Mineo dove abbiamo parlato in privato con molti richiedenti asilo. La valutazione della risposta italiana alla crisi non può essere riassunta in una parola. In generale gli sforzi del governo centrale e dei governi locali sono lodevoli. Abbiamo constatato che i servizi competenti e le ONG lavorano duramente per accogliere i richiedenti asilo appena arrivati nella maniera più umana ed efficiente possibile. Non posso nominare tutti ma una menzione speciale va alla Croce Rossa Italiana che sta facendo un ottimo lavoro. Tuttavia, alcune questioni suscitano grave preoccupazione. Abbiamo osservato che i tempi lunghi dello studio delle domande dei richiedenti asilo hanno effetti devastanti sul loro benessere. L’atmosfera al campo di Mineo era abbastanza pesante e molte persone ci hanno detto che trovavano molto difficile stare seduti senza niente da fare. Molti si sentivano disperati. Tanti soffrono di depressione o di disturbi post-traumatici da stress dovuti al fatto che hanno visto persone annegarsi nella traversata. Un’altra cosa preoccupante che è stata oggetto di grande attenzione da parte della stampa italiana è che apparentemente non tutti gli accordi di finanziamento dei campi da parte del governo sono stati trasparenti. (Fine della prima parte – continua)
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Le parole del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, evidenziano una questione cruciale per il futuro dell'Unione Europea: l'importanza di accelerare l'attuazione dei programmi di coesione. È fondamentale che i fondi europei vengano utilizzati in modo tempestivo e strategico per garantire una crescita equilibrata, in particolare nelle regioni più vulnerabili". Lo ha detto Denis Nesci, coordinatore del Gruppo Ecr nella commissione Regi del Parlamento europeo.
"Accogliamo con favore l'idea di una revisione intermedia dei programmi di coesione, che rappresenta una straordinaria opportunità per riallineare le priorità e accelerare l'assorbimento dei fondi. Questo processo non solo deve essere rapido, ma deve anche puntare alla semplificazione delle procedure, in modo da evitare ritardi burocratici che rischiano di compromettere l'efficacia degli investimenti", ha dichiarato Nesci.
"In un periodo di incertezze globali, l'Europa ha bisogno di una politica di coesione che risponda in modo agile e concreto alle sfide emergenti. Non possiamo permetterci di sprecare risorse vitali per il nostro futuro", ha concluso.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
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Enrico Muratore Aprosio
Artista, attivista per la pace, specialista di diritti umani e relazioni internazionali
Diritti - 20 Agosto 2015
Onu: l’ignoranza del passato coloniale tra le cause del razzismo in Italia (I)
Intervista al Professor Michal Balcerzak, membro del Gruppo di Lavoro degli esperti delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana, in seguito alla missione in Italia condotta dal Gruppo di Lavoro nel giugno 2015.
Professor Balcerzak, cos’è e cosa fa il Gruppo di Lavoro degli esperti Onu sulle persone di origine africana?
Il nostro gruppo di esperti è stato istituito nel 2002 dalla Commissione dei diritti umani dell’Onu ed è una delle cosiddette “Procedure Speciali”. Sia la Commissione che il suo successore, il Consiglio dei diritti umani, hanno sviluppato vari meccanismi per migliorare l’efficacia delle garanzie di rispetto dei diritti umani. Alcuni di questi meccanismi si occupano di diritti umani specifici, come la proibizione della tortura o il diritto all’alimentazione. Altri si concentrano sulla situazione di Paesi particolari. E altri ancora sono creati per trattare dei diritti umani di determinati gruppi di persone. Il nostro gruppo ha il mandato di studiare i problemi di discriminazione razziale subiti dalle persone di origine africana che fanno parte della diaspora. Ci occupiamo di tutte le questioni che riguardano le condizioni di vita degli africani e delle persone di origine africana, elaboriamo proposte e presentiamo raccomandazioni agli Stati. Il gruppo è composto da cinque esperti eletti dal Consiglio dei diritti umani in rappresentanza di tutti i continenti, con un mandato triennale. Non siamo remunerati e le Nazioni Unite coprono esclusivamente i nostri costi di funzionamento. Partecipiamo due volte all’anno a sessioni che hanno luogo a Ginevra, visitiamo diversi paesi e trattiamo le denunce riguardanti violazioni dei diritti delle persone di origine africana che ci sono inviate. Vale la pena notare che l’Onu ha appena lanciato il Decennio Internazionale delle Persone di Origine Africana, il che ci fornisce l’occasione di attirare una maggiore attenzione sulla nostra missione.
Conferenza stampa del Gruppo di Lavoro al termine della missione in Italia.
Nel giugno scorso il Gruppo di Lavoro ha condotto una missione in Italia. Perché avete deciso di visitare il nostro paese e che cosa avete constatato?
La realizzazione di visite nei vari Paesi e il fatto di essere presenti sul campo sono aspetti molto importanti della nostra missione. Visitiamo Paesi in cui la popolazione di origine africana è numericamente importante. Di solito ci concentriamo sui luoghi in cui si trova da molto tempo una presenza di persone di origine africana, normalmente per via delle tragiche conseguenze della tratta degli schiavi, che è stata una sciagura per l’umanità. Tuttavia, ci interessiamo anche all’analisi della situazione dei diritti umani della diaspora africana in altri contesti. La decisione di visitare l’Italia è stata motivata non solo dall’attuale crisi nel Mediterraneo – che è di vitale importanza e urgenza – ma anche dalla necessità di approfondire la questione dei diritti degli africani e delle persone di origine africana che vivono già sul suolo italiano da tempo e fanno parte della società italiana. La nostra missione è durata cinque giorni. Abbiamo visitato Roma, Milano e Catania, e incontrato rappresentanti del governo, della società civile, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e della Croce Rossa Italiana. Il gruppo ha visitato un centro per rifugiati sudanesi a Roma, assistito all’accoglienza dei nuovi arrivati al porto di Catania e visitato il centro di Mineo per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
È stata una visita molto impegnativa con un programma intenso e numerosi incontri. È difficile riassumere la missione in poche parole, ma possiamo dire che anche se il governo italiano sta facendo sforzi genuini per combattere la discriminazione e assicurare una risposta ben coordinata alla crisi umanitaria sulle coste italiane, siamo comunque preoccupati per via dei molti fenomeni negativi che affliggono le persone di origine africana in Italia, come la xenofobia, i discorsi dell’odio ed i crimini con motivazioni razziali. Per esempio, abbiamo trovato scioccante che un membro del parlamento italiano abbia rivolto insulti pesantemente razzisti alla signora Cecile Kyenge e poi abbia tentato di nascondersi dietro l’immunità parlamentare.
Come giudica la qualità della risposta delle autorità italiane all’attuale crisi dei rifugiati?
L’attuale crisi dei migranti è – per usare le parole dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani – una tragedia di proporzioni epiche. Siamo coscienti del fatto che le autorità italiane sono rimaste in stato di grande allerta per molti mesi. Ci è stata fornita informazione dettagliata sulle dimensioni della crisi e sulla risposta del governo, ma abbiamo voluto visitare noi stessi uno dei campi per richiedenti asilo. Siamo andati a Mineo dove abbiamo parlato in privato con molti richiedenti asilo. La valutazione della risposta italiana alla crisi non può essere riassunta in una parola. In generale gli sforzi del governo centrale e dei governi locali sono lodevoli. Abbiamo constatato che i servizi competenti e le ONG lavorano duramente per accogliere i richiedenti asilo appena arrivati nella maniera più umana ed efficiente possibile. Non posso nominare tutti ma una menzione speciale va alla Croce Rossa Italiana che sta facendo un ottimo lavoro. Tuttavia, alcune questioni suscitano grave preoccupazione. Abbiamo osservato che i tempi lunghi dello studio delle domande dei richiedenti asilo hanno effetti devastanti sul loro benessere. L’atmosfera al campo di Mineo era abbastanza pesante e molte persone ci hanno detto che trovavano molto difficile stare seduti senza niente da fare. Molti si sentivano disperati. Tanti soffrono di depressione o di disturbi post-traumatici da stress dovuti al fatto che hanno visto persone annegarsi nella traversata. Un’altra cosa preoccupante che è stata oggetto di grande attenzione da parte della stampa italiana è che apparentemente non tutti gli accordi di finanziamento dei campi da parte del governo sono stati trasparenti. (Fine della prima parte – continua)
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"Accogliamo con favore l'idea di una revisione intermedia dei programmi di coesione, che rappresenta una straordinaria opportunità per riallineare le priorità e accelerare l'assorbimento dei fondi. Questo processo non solo deve essere rapido, ma deve anche puntare alla semplificazione delle procedure, in modo da evitare ritardi burocratici che rischiano di compromettere l'efficacia degli investimenti", ha dichiarato Nesci.
"In un periodo di incertezze globali, l'Europa ha bisogno di una politica di coesione che risponda in modo agile e concreto alle sfide emergenti. Non possiamo permetterci di sprecare risorse vitali per il nostro futuro", ha concluso.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.