La contestazione a L’Aquila ha costretto Matteo Renzi a un cambio di programma. E’ stata infatti annullata la prima tappa prevista nel capoluogo abruzzese a causa dei tafferugli scoppiati poco prima dell’arrivo del premier tra un nutrito gruppo di persone e le forze dell’ordine. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno risposto con spintoni e manganellate ai militanti dei comitati antipetrolizzazione e ad alcuni studenti che hanno forzato i posti di blocco e lanciato fumogeni a pochi metri da palazzo Fibbioni, sede del Comune dove avrebbe dovuto recarsi il presidente del Consiglio.
Renzi invece, appena arrivato in città, si è presentato direttamente al laboratorio di Fisica nucleare del Gran Sasso, dove era in programma la seconda tappa della sua visita. Anche qui si sono verificati momenti di tensione che però non hanno compromesso l’appuntamento. “Questo territorio, ma più in generale il Mezzogiorno e tutta l’Italia, ha tutte le possibilità per ospitare centri di eccellenza”, ha detto il primo ministro nel suo intervento, nel quale ha espresso la sua “calorosa solidarietà alle forze dell’ordine, c’è una poliziotta con il naso rotto – ha detto il premier – sono dispiaciuto per quanto accaduto”.
“Parte dei contestatori sono legati al Teramo in serie B – ha scherzato Renzi – la Fiorentina in B ci è andata per caso”. A quel punto in aula c’è stato un botta e risposta con il consigliere comunale di opposizione di “appello per L’Aquila”, Ettore Di Cesare, che stava per essere allontanato perché ha criticato il premier sostenendo che alla contestazione hanno partecipato anche cittadini aquilani. “Venga dentro qui si discute senza manganellate” ha risposto Renzi al consigliere . “Esprimere il proprio dissenso è legittimo. Siamo venuti all’Aquila per discutere di ricostruzione, la contestazione è stata animata anche da gruppi di ombrina mare”, ha concluso il premier. L’Aquila è la terza città visitata oggi dal premier che è intervenuto al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini e al teatro Rossini di Pesaro.
“E’ venuto un emissario del Pd a chiederci se tre di noi volevano incontrare Matteo Renzi. Ma gli abbiamo detto: no grazie. Non facciamo selfie con un premier che venti giorni fa ha dato l’ok alle trivelle ‘Ammazza Adriatico’ con il sì alle perforazioni petrolifere in mare”, questo il racconto di Augusto De Sanctis, del Forum H2o abruzzese. “Invece di discutere con noi – ha concluso – ritiri il permesso Via, e rispetti la volontà popolare di tutte le regioni adriatiche che si oppongono alla deriva petrolifera in mare”.
“Veniamo chiamati a fare da spettatori all’ennesima passerella istituzionale sul suolo aquilano – ha dichiarato poco prima delle proteste William Giordano, coordinatore cittadino dell’Unione degli Studenti L’Aquila – Alle promesse mai mantenute sui tempi della ricostruzione e alla futile ricerca di consensi e mediaticità da tempo opponiamo percorsi di partecipazione attiva e reale in grado di orientare il processo della ricostruzione sulla base del soddisfacimento dei bisogni della popolazione studentesca aquilana”.
Al termine dei tafferugli le forze dell’ordine non hanno fermato nessun manifestante. In seguito alla carica alla villa comunale invece sono rimasti feriti due manifestanti che si sono fatti medicare in ospedale. Secondo la ricostruzione della questura, la donna poliziotto rimasta ferita è stata spinta “durante uno dei tentativi, posti in essere da numerosi appartenenti al mondo anarco-insurrezionalista provenienti da altre province della Regione, di sfondare con violenza i cordoni delle forze dell’ordine posti a tutela di zone e obiettivi considerati sensibili”.
Politica
L’Aquila, tensione tra manifestanti e forze dell’ordine: Renzi costretto ad annullare la prima visita
I comitati antipetrolizzazione gli studenti hanno forzato i posti di blocco a pochi metri da palazzo Fibbioni sede del Comune. Il premier si è presentato direttamente al laboratorio di Fisica nucleare del Gran Sasso. Forum H2o: "Emissario del Pd ci ha chiesto se volevamo incontrare premier, abbiamo rifiutato"
La contestazione a L’Aquila ha costretto Matteo Renzi a un cambio di programma. E’ stata infatti annullata la prima tappa prevista nel capoluogo abruzzese a causa dei tafferugli scoppiati poco prima dell’arrivo del premier tra un nutrito gruppo di persone e le forze dell’ordine. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno risposto con spintoni e manganellate ai militanti dei comitati antipetrolizzazione e ad alcuni studenti che hanno forzato i posti di blocco e lanciato fumogeni a pochi metri da palazzo Fibbioni, sede del Comune dove avrebbe dovuto recarsi il presidente del Consiglio.
Renzi invece, appena arrivato in città, si è presentato direttamente al laboratorio di Fisica nucleare del Gran Sasso, dove era in programma la seconda tappa della sua visita. Anche qui si sono verificati momenti di tensione che però non hanno compromesso l’appuntamento. “Questo territorio, ma più in generale il Mezzogiorno e tutta l’Italia, ha tutte le possibilità per ospitare centri di eccellenza”, ha detto il primo ministro nel suo intervento, nel quale ha espresso la sua “calorosa solidarietà alle forze dell’ordine, c’è una poliziotta con il naso rotto – ha detto il premier – sono dispiaciuto per quanto accaduto”.
“Parte dei contestatori sono legati al Teramo in serie B – ha scherzato Renzi – la Fiorentina in B ci è andata per caso”. A quel punto in aula c’è stato un botta e risposta con il consigliere comunale di opposizione di “appello per L’Aquila”, Ettore Di Cesare, che stava per essere allontanato perché ha criticato il premier sostenendo che alla contestazione hanno partecipato anche cittadini aquilani. “Venga dentro qui si discute senza manganellate” ha risposto Renzi al consigliere . “Esprimere il proprio dissenso è legittimo. Siamo venuti all’Aquila per discutere di ricostruzione, la contestazione è stata animata anche da gruppi di ombrina mare”, ha concluso il premier. L’Aquila è la terza città visitata oggi dal premier che è intervenuto al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini e al teatro Rossini di Pesaro.
“E’ venuto un emissario del Pd a chiederci se tre di noi volevano incontrare Matteo Renzi. Ma gli abbiamo detto: no grazie. Non facciamo selfie con un premier che venti giorni fa ha dato l’ok alle trivelle ‘Ammazza Adriatico’ con il sì alle perforazioni petrolifere in mare”, questo il racconto di Augusto De Sanctis, del Forum H2o abruzzese. “Invece di discutere con noi – ha concluso – ritiri il permesso Via, e rispetti la volontà popolare di tutte le regioni adriatiche che si oppongono alla deriva petrolifera in mare”.
“Veniamo chiamati a fare da spettatori all’ennesima passerella istituzionale sul suolo aquilano – ha dichiarato poco prima delle proteste William Giordano, coordinatore cittadino dell’Unione degli Studenti L’Aquila – Alle promesse mai mantenute sui tempi della ricostruzione e alla futile ricerca di consensi e mediaticità da tempo opponiamo percorsi di partecipazione attiva e reale in grado di orientare il processo della ricostruzione sulla base del soddisfacimento dei bisogni della popolazione studentesca aquilana”.
Al termine dei tafferugli le forze dell’ordine non hanno fermato nessun manifestante. In seguito alla carica alla villa comunale invece sono rimasti feriti due manifestanti che si sono fatti medicare in ospedale. Secondo la ricostruzione della questura, la donna poliziotto rimasta ferita è stata spinta “durante uno dei tentativi, posti in essere da numerosi appartenenti al mondo anarco-insurrezionalista provenienti da altre province della Regione, di sfondare con violenza i cordoni delle forze dell’ordine posti a tutela di zone e obiettivi considerati sensibili”.
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Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprisse un processo, Jair Bolsonaro rischierebbe una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".