CALCATA – Un tuf(f)o al cuore. Calcare ha la doppia valenza del premere, dell’imprimere le proprie orme come la roccia sedimentaria. Calcata, perfettamente equidistante da Roma come da Viterbo, è la summa dei due significati: arroccata e scolpita nel tufo millenario, dagli Etruschi passando per il Medioevo, sulla linea dei sentieri che dai boschi scoscesi del Treja scendono giù nel verde circostante che fa da riparo e confine, frontiera e cintura protettiva. La valle avvolge e chiude questo borgo dalle energie sotterranee, pugno di case dove vivono una settantina di abitanti, villaggio dai molti rivoli esoterici.
Le storie di Calcata arrivano dalla notte dei tempi, crescono tra Mito e leggenda, come la saga del Prepuzio di Cristo che, si dice, sia stato rubato a metà del ‘500 durante il sacco di Roma da un lanzichenecco e nascosto tra queste cavità e rimasto all’interno della parrocchia fino al 1984. In questa terra dalle tante influenze e stranezze, dove puoi trovare Tinì Cansino, bomba sexy anni ’80 del Drive In, come uno degli esponenti della banda della Magliana, una coppia nella vita e sulla scena, il romano di San Giovanni Simone Perinelli e la napoletana-viareggina Isabella Rotolo, ha ideato e tirato su una rassegna senza risorse, a zero budget. Bassa Tuscia, si sente il Lago di Bracciano. Nelle tubature, ci avvertono, c’è troppo arsenico. E forse anche vecchi merletti.
La macchina deve essere lasciata in piazza, bisogna salire a piedi in salita, oltre la porta grande. In piazzetta, dove per cinque sere consecutive, in agosto da tre anni a questa parte, gli spettacoli di Itineraria prendono campo, staziona la chiesetta, protagonista suo malgrado, di una delle tante zingarate nelle pellicole di Amici miei quella, appunto, della “distruzione dei paesetti” dove Moschin e Tognazzi spiegano a prete e contadini che proprio di là dovrà passare l’autostrada. Congiunture e sospensioni, coincidenze e stravaganze. Sicuramente contraddizioni. Qui i telefoni cellulari si rifiutano di funzionare.
Due paesi in uno: l’antica (oggi ha 600 residenti) e la nuova Calcata. Il borgo negli anni ’60 era stato definito non abitabile e i vecchi abitanti (il tutto ricorda i Sassi di Matera) avevano venduto, credendo di fare l’affare della vita, a quelli che pensavano fossero sprovveduti artisti provenienti da ogni parte d’Europa. Una volta che le famiglie originarie furono trasferite nelle abitazioni con luce elettrica e acqua corrente, negli anni ’80 il villaggio, dopo opere di consolidamento, fu ritenuto nuovamente agibile. Qui si creò la frattura tra i primi abitanti, che si sentono tutt’oggi defraudati dallo straniero e dallo Stato, e questo manipolo di hippy, pittori e scultori, nessuno con accento romanesco. Busti del Duce e amore libero, insieme come ossimoro.
Si incontra la signora Mareijcke, artista olandese che qui ha aperto venti anni fa il centro culturale Il Granarone, come Gianni Macchia, attore e sex simbol, protagonista di svariate pellicole con Anna Moffo (anche titoli ambigui Lo stallone o Una ragazza di nome Giulio) e del gossip rosa patinato di paparazzi e Dolce Vita. Settanta abitanti e quattordici ristorantini. Qui aveva casa fino a poco tempo fa anche Amanda Sandrelli. Tra le pareti ruvide e bucherellate abita John Arnold, compositore americano d’elettronica così come la belga Anne Demijttenaere fondatrice del “Museo opera bosco” con quaranta installazioni realizzate con materiali biodegradabili ecologici, la signora Athon, egittologa con un passato in India, scultrice di statue dai due ai sette metri di altezza, che vive con i suoi venti corvi liberi per casa, Ania Gastol artista polacca stilista di abiti di carta, o Giancarlo Croce creatore delle anamorfosi, cilindri riflettenti posti al centro di disegni circolari che ne riproiettano l’immagine in una sorta di cinema ante litteram, tecnica sperimentata anche da Leonardo.
Ci sono grotte che ricordano i Sassi di Matera e anfratti, passaggi segreti, buchi neri verso mondi passati e dimensioni temporali remote. Qui affiora e affonda il teatro contemporaneo scelto da Perinelli-Rotolo, il tutto affrontato in sinergia con gli abitanti, chi porta le sedie, chi presta un cavo, con il supporto indifferentemente di sindaco e parroco. E si passano il testimone Ciro Masella e Quotidiana.com, Scenica Frammenti e Andrea Cosentino, e il paese sembra finalmente pacificato dai vecchi rancori, tra piccioni e gatti randagi, raccolto attorno a queste storie recenti che esaltano il mistero e l’incantesimo di millenni stratificati. Perché calcare è fissare indelebilmente.
Tommaso Chimenti
Critico teatrale
Cultura - 26 Agosto 2015
‘Itineraria’, il festival teatrale che esalta il mistero e l’incantesimo di Calcata
Le storie di Calcata arrivano dalla notte dei tempi, crescono tra Mito e leggenda, come la saga del Prepuzio di Cristo che, si dice, sia stato rubato a metà del ‘500 durante il sacco di Roma da un lanzichenecco e nascosto tra queste cavità e rimasto all’interno della parrocchia fino al 1984. In questa terra dalle tante influenze e stranezze, dove puoi trovare Tinì Cansino, bomba sexy anni ’80 del Drive In, come uno degli esponenti della banda della Magliana, una coppia nella vita e sulla scena, il romano di San Giovanni Simone Perinelli e la napoletana-viareggina Isabella Rotolo, ha ideato e tirato su una rassegna senza risorse, a zero budget. Bassa Tuscia, si sente il Lago di Bracciano. Nelle tubature, ci avvertono, c’è troppo arsenico. E forse anche vecchi merletti.
Due paesi in uno: l’antica (oggi ha 600 residenti) e la nuova Calcata. Il borgo negli anni ’60 era stato definito non abitabile e i vecchi abitanti (il tutto ricorda i Sassi di Matera) avevano venduto, credendo di fare l’affare della vita, a quelli che pensavano fossero sprovveduti artisti provenienti da ogni parte d’Europa. Una volta che le famiglie originarie furono trasferite nelle abitazioni con luce elettrica e acqua corrente, negli anni ’80 il villaggio, dopo opere di consolidamento, fu ritenuto nuovamente agibile. Qui si creò la frattura tra i primi abitanti, che si sentono tutt’oggi defraudati dallo straniero e dallo Stato, e questo manipolo di hippy, pittori e scultori, nessuno con accento romanesco. Busti del Duce e amore libero, insieme come ossimoro.
Si incontra la signora Mareijcke, artista olandese che qui ha aperto venti anni fa il centro culturale Il Granarone, come Gianni Macchia, attore e sex simbol, protagonista di svariate pellicole con Anna Moffo (anche titoli ambigui Lo stallone o Una ragazza di nome Giulio) e del gossip rosa patinato di paparazzi e Dolce Vita. Settanta abitanti e quattordici ristorantini. Qui aveva casa fino a poco tempo fa anche Amanda Sandrelli. Tra le pareti ruvide e bucherellate abita John Arnold, compositore americano d’elettronica così come la belga Anne Demijttenaere fondatrice del “Museo opera bosco” con quaranta installazioni realizzate con materiali biodegradabili ecologici, la signora Athon, egittologa con un passato in India, scultrice di statue dai due ai sette metri di altezza, che vive con i suoi venti corvi liberi per casa, Ania Gastol artista polacca stilista di abiti di carta, o Giancarlo Croce creatore delle anamorfosi, cilindri riflettenti posti al centro di disegni circolari che ne riproiettano l’immagine in una sorta di cinema ante litteram, tecnica sperimentata anche da Leonardo.
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(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.