Da una parte un insieme di 8 ambiti (dalla casa ai campi nomadi) su cui il prefetto Franco Gabrielli dovrà stabilire un piano con il sindaco Ignazio Marino. Dall’altra il coordinamento affidato a Gabrielli sul percorso d’avvicinamento al Giubileo di dicembre. Quello di Roma “non è un commissariamento”, si affrettano a dire dal governo, ma il consiglio dei ministri ha ridisegnato i poteri nella Capitale, dopo altre settimane difficili (culminate con i funerali del boss dei Casamonica) e a pochi mesi dall’inizio dell’Anno Santo. “Sono soddisfatto per le decisioni che arrivano dal governo – ha commentato il sindaco Marino – Si è tolta dal tavolo l’ipotesi dello scioglimento del Campidoglio e le parole di Alfano spazzano via i rumors sul commissariamento”.
E’ Alfano, in realtà, a usare le parole più nette nei confronti dell’amministrazione del Campidoglio, parlando di un Comune di fatto sotto tutela del governo: “E’ indubbio che il lavoro svolto dalla commissione di accesso abbia evidenziato una situazione amministrativa caratterizzata da gravi vizi procedurali. La legge prevede il commissariamento, ma abbiamo ritenuto che per questo non sussistessero i presupposti e che sussistessero per un supporto del Viminale per cambiare la rotta”. Secondo Marino, tuttavia, “le decisioni del Consiglio dei Ministri spazzano via il chiacchiericcio e i rumors di un commissariamento di fatto del Campidoglio che non è mai esistito”.
Tra i provvedimenti già approvati dalla riunione del governo c’è lo scioglimento del municipio di Ostia che d’altra parte era stato travolto dall’inchiesta su Mafia Capitale: provvedimento meno banale di come si possa pensare visto che nell’area vivono 90mila persone. La guida sarà affidata al prefetto Domenico Vulpiani insieme al viceprefetto Rosalba Scialla e Maurizio Alicandro. Tra le misure speciali decise dal consiglio dei ministri un progetto di 8 “ambiti su cui chiederò al prefetto di stabilire un piano col sindaco, per l’adozione di atti di indirizzo” ha detto Alfano. Gli ambiti sono verde, ambiente, casa, immigrazione e campi nomadi.
Previsti un “aggiornamento dei regolamenti comunali”, la “revoca in autotutela degli affidamenti senza regolari procedure concorsuali, un albo delle ditte, monitoraggio della centrale unica degli acquisti, l’implementazione controlli interna e una revisione dei contratti compresi quelli di servizio con l’Ama”. Il ministro ha dato il via anche alle procedure, secondo l’articolo 143, per rimuovere dirigenti o dipendenti comunali e il trasferimento ad altri uffici o ad altre mansioni “con contestuale avvio del procedimento disciplinare”.
Per il Giubileo il ruolo di coordinamento sarà affidato al prefetto Franco Gabrielli. “Non c’è nessun commissariamento – ha precisato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti – il prefetto avrà un ruolo che è lo stesso di quello rivestito dal prefetto di Milano per Expo”. Un parallelo confermato dall’assessore alla legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella: “Tutto come previsto. Sul Giubileo non mi pare ci siano novità. Come a Milano per l’Expo il coordinamento sarà dato al prefetto, non credo né Pisapia e Maroni si sentano commissariati. L’unica differenza purtroppo sono i soldi…” che per Roma non ci sono. Il riferimento ad Expo vale anche per il compito dell’Autorità anticorruzione per la “supervisione sulle procedure in modo da rafforzare l’azione della giunta capitolina in vista della realizzazione delle opere necessarie per il Giubileo”.
Tra l’altro il consiglio dei ministri ha varato una delibera che consente una riduzione dei tempi delle procedure a evidenza pubblica: “Non c’è nessuna deroga – dice il sottosegretario di Palazzo Chigi – ma la possibilità di ridurre i tempi delle procedure in modo che le opere necessarie a gestire Giubileo siano realizzate in tempo”. “Le risorse – ha aggiunto – vengono dal bilancio del Comune di Roma già a disposizione e dal piano di rientro di Roma Capitale. La prossima settimana faremo una riunione per chiarire gli spazi di bilancio all’interno delle risorse a disposizione”. Il governo, ha affermato De Vincenti, “è convinto che Roma ce la farà” ad affrontare la sfida del Giubileo e “affiancherà comune, prefettura e Regione perché il successo del Giubileo è il successo del Paese”.