
“Soldi, soldi, soldi, tanti soldi, beati siano i soldi, i beneamati soldi, perché chi ha tanti soldi vive come un pascià, e a piedi caldi se ne sta”. Così una canzone di tanti anni fa descriveva l’Italia in pieno boom economico. A quei tempi, per essere povero dovevi essere senza soldi, oggi invece si può decidere e scegliere di farne a meno. Non ci credete? Chiedetelo a Mark Boyle.
Mark è mio “amico” su Facebook e ogni tanto ci scambiamo messaggi. Mark è irlandese, laureato in economia e fa a meno dei soldi dal novembre 2009. A chi gli chiede come faccia, lui semplicemente risponde: “Gli esseri umani hanno passato il 95 per cento del tempo sulla terra senza soldi e molti popoli tribali ancora lo fanno. Soddisfo le mie esigenze senza il denaro e dunque, invece di comprare cibo, lo coltivo. Invece di andare al supermercato per il dentifricio, lo produco con materie prime. Invece d’importare petrolio dal Medio Oriente o il gas dalla Norvegia, uso il bosco intorno a me e brucio la legna in una caldaia naturale ricavata da una vecchia bombola del gas.”
Dalla sua esperienza ha tratto un libro, tradotto ed edito in Italia con il titolo “L’uomo senza soldi” e gestisce un sito. Ovviamente non si arricchirà con i proventi del libro: i guadagni sono destinati a un progetto che si chiama An Teach Saor – La Casa Libera – ovvero, tre ettari di terreno destinati alla permacultura, oltre a un centro di formazione su ecologia, comunità e giustizia sociale.
Mark non è l’unico ad aver fatto questa scelta. Una interessante inchiesta del Corriere della Sera scopre tutta una serie di persone che hanno fatto un percorso simile. Tedeschi, come Heidermarie Schwermer, che fondò nel 1994 la prima associazione di baratto in Germania e dal 1996 vive senza soldi; o Raphael Fellmer e la sua compagna spagnola Nieves Palmer, che si nutrono dei cibi sprecati da altri; americani come David Suelo, che vive in una grotta nel deserto dello Utah e mangia ciò che trova in natura; polacchi, come Elf Pavlik (nome di fantasia) che vive senza soldi né passaporto.
E in Italia? Se io nel mio piccolo conosco i coniugi Ricchiardi, che hanno rinunciato a tutti i loro beni per andare a stare in una cascina senza acqua ed energia elettrica nell’Alta Langa in Piemonte e vivere (bene) di baratto, ce ne saranno ben altri. Del resto, Kant diceva: “Non siamo ricchi in base a ciò che possediamo, ma in base a ciò che possiamo fare senza possedere nulla”.
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Fabio Balocco
Scrittore in campo ambientale e sociale
Società - 28 Agosto 2015
Soldi, vivere senza si può. Ecco alcuni esempi
“Soldi, soldi, soldi, tanti soldi, beati siano i soldi, i beneamati soldi, perché chi ha tanti soldi vive come un pascià, e a piedi caldi se ne sta”. Così una canzone di tanti anni fa descriveva l’Italia in pieno boom economico. A quei tempi, per essere povero dovevi essere senza soldi, oggi invece si può decidere e scegliere di farne a meno. Non ci credete? Chiedetelo a Mark Boyle.
Mark è mio “amico” su Facebook e ogni tanto ci scambiamo messaggi. Mark è irlandese, laureato in economia e fa a meno dei soldi dal novembre 2009. A chi gli chiede come faccia, lui semplicemente risponde: “Gli esseri umani hanno passato il 95 per cento del tempo sulla terra senza soldi e molti popoli tribali ancora lo fanno. Soddisfo le mie esigenze senza il denaro e dunque, invece di comprare cibo, lo coltivo. Invece di andare al supermercato per il dentifricio, lo produco con materie prime. Invece d’importare petrolio dal Medio Oriente o il gas dalla Norvegia, uso il bosco intorno a me e brucio la legna in una caldaia naturale ricavata da una vecchia bombola del gas.”
Dalla sua esperienza ha tratto un libro, tradotto ed edito in Italia con il titolo “L’uomo senza soldi” e gestisce un sito. Ovviamente non si arricchirà con i proventi del libro: i guadagni sono destinati a un progetto che si chiama An Teach Saor – La Casa Libera – ovvero, tre ettari di terreno destinati alla permacultura, oltre a un centro di formazione su ecologia, comunità e giustizia sociale.
Mark non è l’unico ad aver fatto questa scelta. Una interessante inchiesta del Corriere della Sera scopre tutta una serie di persone che hanno fatto un percorso simile. Tedeschi, come Heidermarie Schwermer, che fondò nel 1994 la prima associazione di baratto in Germania e dal 1996 vive senza soldi; o Raphael Fellmer e la sua compagna spagnola Nieves Palmer, che si nutrono dei cibi sprecati da altri; americani come David Suelo, che vive in una grotta nel deserto dello Utah e mangia ciò che trova in natura; polacchi, come Elf Pavlik (nome di fantasia) che vive senza soldi né passaporto.
E in Italia? Se io nel mio piccolo conosco i coniugi Ricchiardi, che hanno rinunciato a tutti i loro beni per andare a stare in una cascina senza acqua ed energia elettrica nell’Alta Langa in Piemonte e vivere (bene) di baratto, ce ne saranno ben altri. Del resto, Kant diceva: “Non siamo ricchi in base a ciò che possediamo, ma in base a ciò che possiamo fare senza possedere nulla”.
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Ecco perché il Piano di ripresa ancora non è decollato: il catalogo dei ritardi. Mancano 15 mesi al traguardo ma solo un quarto dei progetti avviati è completato
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".