Il volto più noto del M5S è appena tornato dalla Grecia. “Due settimane, la seconda l’ho passata da solo in tenda in un’isola sperduta. Pochissimi italiani, qualcuno ha creduto di riconoscermi”. Creduto? “L’ultimo giorno si sono avvicinati: ‘Sa, lei somiglia proprio a Di Battista’”. Io ho fatto finto di nulla: ‘Sa che me lo dicono in tanti? E pensare che a me quel Di Battista lì sta proprio sulle palle, io voto Pd’. Ci hanno creduto”. Sul palco della festa del Fatto alla Versiliana, Alessandro Di Battista si scontra molto più con Simona Bonafè che con Giovanni Toti: “Oggi è Renzi il nemico più pericoloso: è al governo e ha consenso. Il centrodestra è al minimo storico, ormai è quasi marginale”.
Però c’è Salvini.
Con lui non c’entriamo niente. Al massimo condividiamo qualche battaglia. La Lega finge di combattere quel che lei stessa ha creato, penso alle ricette sull’immigrazione di Maroni. E Salvini è l’avversario perfetto per Renzi: sono complementari.
Cosa proponete sull’emergenza immigrazione?
Bloccare le risorse per gli F-35 e dirottarle verso programmi per salvare vite in mare. Non dobbiamo risolvere i conflitti con le bombe: è questo che genera flussi migratori. Mi dà il voltastomaco l’ipocrisia di chi, come Renzi, la domenica si commuove per la foto del bambino e il lunedì continua ad armare chi lo ha ucciso.
Il M5S è senz’altro credibile come forza di opposizione. Resta il dubbio di sempre: siete pronti a governare?
La Bonafè ha detto: “Vorrei capire chi finanzia il M5S”. Dal pubblico si sono alzate decine di persone dicendo: “Io, io, io”. Tutti micro-donatori che ci sostengono liberamente. È meraviglioso. Possiamo governare il Paese: metteteci alla prova.
“Metteteci alla prova” è già meglio del tafazziano “Vinciamo noi” delle Europee.
Spesso abbiamo sbagliato: era inevitabile. Io stesso di errori ne ho fatti tanti, e il più grave è stato politicizzare troppo il voto delle Europee. Lo abbiamo trasformato in un’elezione nazionale e Renzi ne ha approfittato.
Sull’operato di Napolitano sei durissimo.
Assolutamente.
Una volta saltato (purtroppo) Rodotà, sarebbe bastato appoggiare Prodi nel 2013.
Ero in Parlamento da due mesi. Al mattino Civati mi dice che di sicuro Prodi a fine giornata sarebbe stato il nuovo Presidente. Che dovevo fare? Mi sono fidato. Ancora non conoscevo i piddini. A tarda sera ricordo la Moretti piangere. Mi chiese singhiozzando: “E ora che faccio?”. Le dissi: “Votate Rodotà domani”.
E lei?
Disse sì. Poi, il giorno dopo, votarono Napolitano. Ricordo gli applausi e i loro sguardi di sfida, come a dire: “Visto? Vi abbiamo fregato”. Lì ho capito chi sono quelli del Pd.
Che una volta hai votato.
Sì, ma poi ho smesso. Mi sono disintossicato. Preferisco una renziana della prima ora come la Bonafè che la cosiddetta minoranza dem, quella che finge di essere in disaccordo e poi vota ogni porcata. Sono ancora più colpevoli.
Proprio alla festa del Fatto, tu hai firmato i referendum di Civati.
Non condivido tempi e forme dei referendum, Civati non ha coinvolto le associazioni (per esempio quelle degli insegnanti) e credo che lo abbia fatto solo per essere il primo a mettere il cappello su quelle battaglie, ma se un cittadino mi chiede di firmare per cause giuste io firmo.
Grillo, a Brescia, ha detto che nel 2013 avete imbarcato di tutto. D’ora in poi la selezione della vostra classe dirigente cambierà?
No, resteranno le Parlamentarie. Cercheremo solo di evitare che si inserisca qualche furbetto che poi non vuole restituire i soldi. Nessun ripensamento drastico. Qualcuno ha anche scritto che smetteremo di restituire i soldi e cancelleremo il vincolo dei due mandati: follie.
Confermi che non ti candiderai come sindaco di Roma?
Sono stato eletto per stare alla Camera fino al 2018, la politica non è un autobus e io non sono la Bonafè o Toti. Comunque, proprio perché temono una nostra vittoria, il Pd non permetterà ai romani di tornare a breve al voto.
Di Maio sarà il candidato premier?
Luigi è il migliore, in grado di convincere anche i moderati. È quello che ha il profilo più “istituzionale”, ma non è l’unico bravo parlamentare.
Sul palco del Fatto hai detto che, secondo te, Renzi andrà al voto nel 2016.
Non lo escludo. L’Italicum è stato fatto per danneggiare noi, ma premiando la lista e non la coalizione potrebbe paradossalmente avvantaggiare noi. Ce li vedi Renzi e Berlusconi che si prendono un rischio simile? Andando al voto adesso userebbero il Consultellum, una legge perfetta per fare un grande governo di coalizione e continuare così.
Su quali fronti darete più battaglia a Renzi?
Su tutto. Le “riforme costituzionali” sono una grande distrazione di massa: vogliono il nostro voto? Aboliscano i vitalizi e dimezzino i parlamentari. Sarebbe facile. A noi interessano i temi che cambiano la vita alle persone: legalità, questione morale, reddito di cittadinanza.
Prima non andavate in tivù, ora ci andate sempre.
In questi giorni sto traslocando, i mobili me li faccio da solo. Non metterò la tivù neanche nella nuova casa: non ce l’ho da sette anni. Da politico rinunciare alla tivù è stato un errore. Grazie a noi, adesso, si parla sempre più di temi e sempre meno di gossip.
Vuol dire che da ora in poi andrai da chi spesso hai attaccato come Formigli e Telese?
Formigli è un bravo giornalista di politica estera, ma come padrone di casa è stato spesso scorretto. Per esempio con Nicola Morra. Non escludo però di andarci. Telese? In tutta onestà, neanche sapevo che ancora facesse televisione.
dal Fatto Quotidiano di domenica 6 settembre 2015
Politica
M5S, Di Battista: “Luigi Di Maio, l’uomo giusto per convincere i moderati”
Il deputato 5 Stelle alla Festa del Fatto: "Possiamo governare, metteteci alla prova". E sul futuro candidato presidente del Consiglio: "Luigi è quello con il volto più istituzionale, ma non è l'unico bravo parlamentare"
Il volto più noto del M5S è appena tornato dalla Grecia. “Due settimane, la seconda l’ho passata da solo in tenda in un’isola sperduta. Pochissimi italiani, qualcuno ha creduto di riconoscermi”. Creduto? “L’ultimo giorno si sono avvicinati: ‘Sa, lei somiglia proprio a Di Battista’”. Io ho fatto finto di nulla: ‘Sa che me lo dicono in tanti? E pensare che a me quel Di Battista lì sta proprio sulle palle, io voto Pd’. Ci hanno creduto”. Sul palco della festa del Fatto alla Versiliana, Alessandro Di Battista si scontra molto più con Simona Bonafè che con Giovanni Toti: “Oggi è Renzi il nemico più pericoloso: è al governo e ha consenso. Il centrodestra è al minimo storico, ormai è quasi marginale”.
Però c’è Salvini.
Con lui non c’entriamo niente. Al massimo condividiamo qualche battaglia. La Lega finge di combattere quel che lei stessa ha creato, penso alle ricette sull’immigrazione di Maroni. E Salvini è l’avversario perfetto per Renzi: sono complementari.
Cosa proponete sull’emergenza immigrazione?
Bloccare le risorse per gli F-35 e dirottarle verso programmi per salvare vite in mare. Non dobbiamo risolvere i conflitti con le bombe: è questo che genera flussi migratori. Mi dà il voltastomaco l’ipocrisia di chi, come Renzi, la domenica si commuove per la foto del bambino e il lunedì continua ad armare chi lo ha ucciso.
Il M5S è senz’altro credibile come forza di opposizione. Resta il dubbio di sempre: siete pronti a governare?
La Bonafè ha detto: “Vorrei capire chi finanzia il M5S”. Dal pubblico si sono alzate decine di persone dicendo: “Io, io, io”. Tutti micro-donatori che ci sostengono liberamente. È meraviglioso. Possiamo governare il Paese: metteteci alla prova.
“Metteteci alla prova” è già meglio del tafazziano “Vinciamo noi” delle Europee.
Spesso abbiamo sbagliato: era inevitabile. Io stesso di errori ne ho fatti tanti, e il più grave è stato politicizzare troppo il voto delle Europee. Lo abbiamo trasformato in un’elezione nazionale e Renzi ne ha approfittato.
Sull’operato di Napolitano sei durissimo.
Assolutamente.
Una volta saltato (purtroppo) Rodotà, sarebbe bastato appoggiare Prodi nel 2013.
Ero in Parlamento da due mesi. Al mattino Civati mi dice che di sicuro Prodi a fine giornata sarebbe stato il nuovo Presidente. Che dovevo fare? Mi sono fidato. Ancora non conoscevo i piddini. A tarda sera ricordo la Moretti piangere. Mi chiese singhiozzando: “E ora che faccio?”. Le dissi: “Votate Rodotà domani”.
E lei?
Disse sì. Poi, il giorno dopo, votarono Napolitano. Ricordo gli applausi e i loro sguardi di sfida, come a dire: “Visto? Vi abbiamo fregato”. Lì ho capito chi sono quelli del Pd.
Che una volta hai votato.
Sì, ma poi ho smesso. Mi sono disintossicato. Preferisco una renziana della prima ora come la Bonafè che la cosiddetta minoranza dem, quella che finge di essere in disaccordo e poi vota ogni porcata. Sono ancora più colpevoli.
Proprio alla festa del Fatto, tu hai firmato i referendum di Civati.
Non condivido tempi e forme dei referendum, Civati non ha coinvolto le associazioni (per esempio quelle degli insegnanti) e credo che lo abbia fatto solo per essere il primo a mettere il cappello su quelle battaglie, ma se un cittadino mi chiede di firmare per cause giuste io firmo.
Grillo, a Brescia, ha detto che nel 2013 avete imbarcato di tutto. D’ora in poi la selezione della vostra classe dirigente cambierà?
No, resteranno le Parlamentarie. Cercheremo solo di evitare che si inserisca qualche furbetto che poi non vuole restituire i soldi. Nessun ripensamento drastico. Qualcuno ha anche scritto che smetteremo di restituire i soldi e cancelleremo il vincolo dei due mandati: follie.
Confermi che non ti candiderai come sindaco di Roma?
Sono stato eletto per stare alla Camera fino al 2018, la politica non è un autobus e io non sono la Bonafè o Toti. Comunque, proprio perché temono una nostra vittoria, il Pd non permetterà ai romani di tornare a breve al voto.
Di Maio sarà il candidato premier?
Luigi è il migliore, in grado di convincere anche i moderati. È quello che ha il profilo più “istituzionale”, ma non è l’unico bravo parlamentare.
Sul palco del Fatto hai detto che, secondo te, Renzi andrà al voto nel 2016.
Non lo escludo. L’Italicum è stato fatto per danneggiare noi, ma premiando la lista e non la coalizione potrebbe paradossalmente avvantaggiare noi. Ce li vedi Renzi e Berlusconi che si prendono un rischio simile? Andando al voto adesso userebbero il Consultellum, una legge perfetta per fare un grande governo di coalizione e continuare così.
Su quali fronti darete più battaglia a Renzi?
Su tutto. Le “riforme costituzionali” sono una grande distrazione di massa: vogliono il nostro voto? Aboliscano i vitalizi e dimezzino i parlamentari. Sarebbe facile. A noi interessano i temi che cambiano la vita alle persone: legalità, questione morale, reddito di cittadinanza.
Prima non andavate in tivù, ora ci andate sempre.
In questi giorni sto traslocando, i mobili me li faccio da solo. Non metterò la tivù neanche nella nuova casa: non ce l’ho da sette anni. Da politico rinunciare alla tivù è stato un errore. Grazie a noi, adesso, si parla sempre più di temi e sempre meno di gossip.
Vuol dire che da ora in poi andrai da chi spesso hai attaccato come Formigli e Telese?
Formigli è un bravo giornalista di politica estera, ma come padrone di casa è stato spesso scorretto. Per esempio con Nicola Morra. Non escludo però di andarci. Telese? In tutta onestà, neanche sapevo che ancora facesse televisione.
dal Fatto Quotidiano di domenica 6 settembre 2015
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Giustizia & Impunità
Prostituzione e droga ai clienti: arrestati la figlia di Wanna Marchi, Stefania Nobile, e l’ex. ‘Per una serata fino a 70mila €, anche delivery’
Mondo
Trump sospende gli aiuti militari a Kiev: l’Ucraina così ha riserve solo per 6 mesi. Von der Leyen presenta il piano per la Difesa ‘Rearm Europe’ da 800 miliardi
Economia & Lobby
Dazi Usa su Canada, Messico e Cina. Pechino e Ottawa rispondono, parte la guerra commerciale
Roma, 4 mar (Adnkronos) - "Aggiornamenti da Italia Viva. a) Enrico Borghi e Davide Faraone sono i nuovi Vicepresidenti nazionali di Italia Viva. Stiamo crescendo e finalmente abbiamo di nuovo il vento in poppa. Ma c’è ancora molto lavoro da fare ed Enrico e Davide gireranno presto su tutto il territorio. Forza! b) Proporrò oggi alla riunione dei parlamentari Maria Elena Boschi e Lella Paita come Presidenti dei gruppi alla Camera e al Senato". Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews.
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, "è talmente a conoscenza degli 'affari sporchi' che avvengono all'interno del locale, compreso il fatto che alcuni vi consumano stupefacente, nonché del servizio di delivery svolto da Ariganello, da aver paura di essere oggetto di qualche indagine" e in un'intercettazione ambientale del 10 maggio 2024 - dopo aver litigato con l'ex compagno - 'prevede' il suo arresto. E' quanto emerge in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare (domiciliari) firmata dalla giudice per le indagini preliminari di Milano Alessandra Di Fazio nei confronti dell'imprenditrice, dell'ex compagno Davide Lacerenza e di un collaboratore Davide Ariganello, per i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.
In un'intercettazione serale, riportata agli atti, Stefania Nobile discute animatamente con Lacerenza, alla presenza di Ariganello, a causa dei lavori di ristrutturazione che avranno inizio la settimana nel locale 'La Malmaison' accanto alla Gintoneria, usato come privée per clienti facoltosi per consumare droga e prestazioni sessuali a pagamento. Al termine della lite restano Nobile e Ariganello e la donna manifesta le sue preoccupazioni rispetto all'ex compagno che addirittura pubblicizza sui social le attività illecite. Stefania Nobile teme che saranno arrestati.
"Ma ti rendi conto, ma possiamo continuare così Davide? Tanto da un momento all'altro arrivano, io me lo aspetto, cioè io non dormo, dormo mezz'ora mi sveglio, perché arrivano lo so, ma anche Jack (sembrerebbe un poliziotto non identificato, ndr) me l'ha fatto capire" dice Stefania Nobile. "lo son già stata in galera, lui (Lacerenza, ndr) scherza ride, ma lui non c'è stato, lui dopo due ore in galera si ammazza eh!" aggiunge.
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - "Chi approfitta di questa crisi, passeggera, per tirar fuori il proprio antiameriKanismo per me è fuori dal tempo e dalla storia. L’alleanza atlantica non è in discussione. Ed è molto più forte dei cambi d’umore (o di interesse) di Donald Trump. Certo: questi Stati Uniti non ci piacciono. Ma la nostra relazione con Washington non dipende dall’inquilino pro tempore della Casa Bianca. L’importante è che l’Europa parli con una voce sola al tavolo con Trump". Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Gli arresti domiciliari per Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, sono giustificati "alla luce dei precedenti penali vantati e della personalità dimostrata". E' quanto emerge nelle esigenze cautelari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice delle indagini preliminari Alessandra Di Fazio. L'inchiesta ha portato ai domiciliari anche l'ex compagno e imprenditore milanese Davide Lacerenza e un collaboratore Davide Ariganello, per i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di droga.
Nobile - deve escludersi che ha avuto un ruolo nella parte dell'inchiesta relativa al consumo di stupefacente - risulta la donna che amministra la Gintoneria, locale in via Napo Torriani finito sotto sequestro da parte della Guardia di finanza. Per la giudice l'imprenditrice è "a conoscenza di tutta l'attività illecita svolta all'interno del locale, non fa nulla per contrastare Lacerenza, con il quale sostanzialmente gestisce sia la Gintoneria che la Malmaison, ma anzi 'chiude gli occhi' di fronte a quella che è una palese attività criminosa pur di ottenere facili guadagni, al punto che appena dopo aver incassato i 70.000 da un cliente" - che chiama 'sconosciuto' perché sa che è stato sentito dalle forze dell'ordine - "ordina una nuova auto (oltre a compiacersi del fatto che con quell'incasso pagheranno i lavori del nuovo locale)". Nelle conversazioni intercettate "emerge il ruolo di dominus della Nobile nell'ambito della Ginto Eventi srl, che, forte degli ultimi guadagni ottenuti" per le attività illecite prende anche a noleggio una Lamborghini a suo uso esclusivo.
Per la gip Di Fazio, invece, Lacerenza ha dimostrato "di essere particolarmente spregiudicato, assumendo una condotta di vita al di sopra delle regole, caratterizzata quindi da insofferenza al rispetto dei precetti penali, certamente acuita dall'uso smodato di sostanze stupefacenti". Pur consapevole ormai che era in corso un'indagine nei suoi confronti, girava - lo scorso 31 gennaio - un video con un noto youtuber all'interno della Gintoneria mentre consumava droga e si intratteneva con giovani donne con abiti succinti. Nell'attività di prostituzione "era coinvolta anche una ragazza minorenne, alla quale, così come per le altre, Lacerenza offriva e cedeva sostanze stupefacenti, noncurante delle conseguenze che l'assunzione simultanea di alcol e droga avesse per la loro salute". Ariganello è ritenuto invece la "longa manus di Lacerenza" e si è dimostrato "pronto a tutto pur di ottenere facili guadagni".
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - "Ha dell’incredibile quanto accaduto in una scuola media di Verona. Un ragazzo di terza media, infatti, è stato accusato di omofobia per non aver voluto salire la scala arcobaleno. Si potrebbe pensare che a far sentire a disagio il 13enne, che la pensa diversamente e si è dichiarato ‘contrario alle istanze della Comunità Lgbt’, siano stati i coetanei. Invece no, parliamo del preside che, non contento di averlo ammonito -dopo una professoressa- per le sue opinioni, ha anche deciso di punirlo con una nota disciplinare. Non contenti di questo, dall’istituto sembrano uscire scuse paradossali e per niente verosimili. Per la Lega, tutto questo è inaccettabile". Lo denuncia Rossano Sasso, esponente del Carroccio capogruppo del partito in commissione Scienza, cultura e istruzione. della Camera.
"Non possiamo voler inculcare nei giovani, a forza, la cultura gender. E bene hanno fatto i genitori del ragazzo -aggiunge- a chiedere l’intervento di Valditara. Siamo certi che il ministro andrà fino in fondo in questa vicenda che, però, temiamo non sia un unicum all’interno dei nostri istituti. Per queste ragioni è stata approvata a settembre una risoluzione in commissione Cultura che vieta l'ideologia gender nelle scuole e per queste ragioni dopodomani, 6 marzo, la Lega presenterà una nuova proposta di legge”.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Al via, nell'aula bunker di fronte al carcere milanese di San Vittore, il processo abbreviato a carico di 16 persone, tra cui gli ex capi delle curve di Milan e Inter arrestati lo scorso 30 settembre. Le due società sportive e la Lega Serie A chiederanno di far parte del processo come parti civili per ottenere eventuali risarcimenti da parte di chi avrebbe messo a rischio la sicurezza nello stadio e non avrebbe rispettato i valori dello sport.
Quella di oggi - davanti alla gup Rossana Mongiardo - si preannuncia un’udienza tecnica con al centro alcune questioni preliminari - come l’acquisizione di documenti e intercettazioni - e la possibile richiesta di abbreviato condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. Tra gli imputati del processo a porte chiuse figurano, tra gli altri, Marco Ferdico e Andrea Beretta (quest’ultimo collaboratore di giustizia) per la curva nerazzurra e Luca Lucci capo della Sud milanista, oltre ad altri ultrà accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati, tra cui aggressioni ed estorsioni. Associazione con l'aggravante mafiosa per i tifosi interisti alla sbarra.
Intanto, sempre sul fronte dei processi alle curve, il Milan e la Lega Serie A hanno già chiesto di essere parti civili nel processo immediato a carico di tre ultrà rossoneri iniziato lo scorso 20 febbraio. Decisione su cui la corte deciderà nella prossima udienza.