Il volto più noto del M5S è appena tornato dalla Grecia. “Due settimane, la seconda l’ho passata da solo in tenda in un’isola sperduta. Pochissimi italiani, qualcuno ha creduto di riconoscermi”. Creduto? “L’ultimo giorno si sono avvicinati: ‘Sa, lei somiglia proprio a Di Battista’”. Io ho fatto finto di nulla: ‘Sa che me lo dicono in tanti? E pensare che a me quel Di Battista lì sta proprio sulle palle, io voto Pd’. Ci hanno creduto”. Sul palco della festa del Fatto alla Versiliana, Alessandro Di Battista si scontra molto più con Simona Bonafè che con Giovanni Toti: “Oggi è Renzi il nemico più pericoloso: è al governo e ha consenso. Il centrodestra è al minimo storico, ormai è quasi marginale”.
Però c’è Salvini.
Con lui non c’entriamo niente. Al massimo condividiamo qualche battaglia. La Lega finge di combattere quel che lei stessa ha creato, penso alle ricette sull’immigrazione di Maroni. E Salvini è l’avversario perfetto per Renzi: sono complementari.
Cosa proponete sull’emergenza immigrazione?
Bloccare le risorse per gli F-35 e dirottarle verso programmi per salvare vite in mare. Non dobbiamo risolvere i conflitti con le bombe: è questo che genera flussi migratori. Mi dà il voltastomaco l’ipocrisia di chi, come Renzi, la domenica si commuove per la foto del bambino e il lunedì continua ad armare chi lo ha ucciso.
Il M5S è senz’altro credibile come forza di opposizione. Resta il dubbio di sempre: siete pronti a governare?
La Bonafè ha detto: “Vorrei capire chi finanzia il M5S”. Dal pubblico si sono alzate decine di persone dicendo: “Io, io, io”. Tutti micro-donatori che ci sostengono liberamente. È meraviglioso. Possiamo governare il Paese: metteteci alla prova.
“Metteteci alla prova” è già meglio del tafazziano “Vinciamo noi” delle Europee.
Spesso abbiamo sbagliato: era inevitabile. Io stesso di errori ne ho fatti tanti, e il più grave è stato politicizzare troppo il voto delle Europee. Lo abbiamo trasformato in un’elezione nazionale e Renzi ne ha approfittato.
Sull’operato di Napolitano sei durissimo.
Assolutamente.
Una volta saltato (purtroppo) Rodotà, sarebbe bastato appoggiare Prodi nel 2013.
Ero in Parlamento da due mesi. Al mattino Civati mi dice che di sicuro Prodi a fine giornata sarebbe stato il nuovo Presidente. Che dovevo fare? Mi sono fidato. Ancora non conoscevo i piddini. A tarda sera ricordo la Moretti piangere. Mi chiese singhiozzando: “E ora che faccio?”. Le dissi: “Votate Rodotà domani”.
E lei?
Disse sì. Poi, il giorno dopo, votarono Napolitano. Ricordo gli applausi e i loro sguardi di sfida, come a dire: “Visto? Vi abbiamo fregato”. Lì ho capito chi sono quelli del Pd.
Che una volta hai votato.
Sì, ma poi ho smesso. Mi sono disintossicato. Preferisco una renziana della prima ora come la Bonafè che la cosiddetta minoranza dem, quella che finge di essere in disaccordo e poi vota ogni porcata. Sono ancora più colpevoli.
Proprio alla festa del Fatto, tu hai firmato i referendum di Civati.
Non condivido tempi e forme dei referendum, Civati non ha coinvolto le associazioni (per esempio quelle degli insegnanti) e credo che lo abbia fatto solo per essere il primo a mettere il cappello su quelle battaglie, ma se un cittadino mi chiede di firmare per cause giuste io firmo.
Grillo, a Brescia, ha detto che nel 2013 avete imbarcato di tutto. D’ora in poi la selezione della vostra classe dirigente cambierà?
No, resteranno le Parlamentarie. Cercheremo solo di evitare che si inserisca qualche furbetto che poi non vuole restituire i soldi. Nessun ripensamento drastico. Qualcuno ha anche scritto che smetteremo di restituire i soldi e cancelleremo il vincolo dei due mandati: follie.
Confermi che non ti candiderai come sindaco di Roma?
Sono stato eletto per stare alla Camera fino al 2018, la politica non è un autobus e io non sono la Bonafè o Toti. Comunque, proprio perché temono una nostra vittoria, il Pd non permetterà ai romani di tornare a breve al voto.
Di Maio sarà il candidato premier?
Luigi è il migliore, in grado di convincere anche i moderati. È quello che ha il profilo più “istituzionale”, ma non è l’unico bravo parlamentare.
Sul palco del Fatto hai detto che, secondo te, Renzi andrà al voto nel 2016.
Non lo escludo. L’Italicum è stato fatto per danneggiare noi, ma premiando la lista e non la coalizione potrebbe paradossalmente avvantaggiare noi. Ce li vedi Renzi e Berlusconi che si prendono un rischio simile? Andando al voto adesso userebbero il Consultellum, una legge perfetta per fare un grande governo di coalizione e continuare così.
Su quali fronti darete più battaglia a Renzi?
Su tutto. Le “riforme costituzionali” sono una grande distrazione di massa: vogliono il nostro voto? Aboliscano i vitalizi e dimezzino i parlamentari. Sarebbe facile. A noi interessano i temi che cambiano la vita alle persone: legalità, questione morale, reddito di cittadinanza.
Prima non andavate in tivù, ora ci andate sempre.
In questi giorni sto traslocando, i mobili me li faccio da solo. Non metterò la tivù neanche nella nuova casa: non ce l’ho da sette anni. Da politico rinunciare alla tivù è stato un errore. Grazie a noi, adesso, si parla sempre più di temi e sempre meno di gossip.
Vuol dire che da ora in poi andrai da chi spesso hai attaccato come Formigli e Telese?
Formigli è un bravo giornalista di politica estera, ma come padrone di casa è stato spesso scorretto. Per esempio con Nicola Morra. Non escludo però di andarci. Telese? In tutta onestà, neanche sapevo che ancora facesse televisione.
dal Fatto Quotidiano di domenica 6 settembre 2015
Politica
M5S, Di Battista: “Luigi Di Maio, l’uomo giusto per convincere i moderati”
Il deputato 5 Stelle alla Festa del Fatto: "Possiamo governare, metteteci alla prova". E sul futuro candidato presidente del Consiglio: "Luigi è quello con il volto più istituzionale, ma non è l'unico bravo parlamentare"
Il volto più noto del M5S è appena tornato dalla Grecia. “Due settimane, la seconda l’ho passata da solo in tenda in un’isola sperduta. Pochissimi italiani, qualcuno ha creduto di riconoscermi”. Creduto? “L’ultimo giorno si sono avvicinati: ‘Sa, lei somiglia proprio a Di Battista’”. Io ho fatto finto di nulla: ‘Sa che me lo dicono in tanti? E pensare che a me quel Di Battista lì sta proprio sulle palle, io voto Pd’. Ci hanno creduto”. Sul palco della festa del Fatto alla Versiliana, Alessandro Di Battista si scontra molto più con Simona Bonafè che con Giovanni Toti: “Oggi è Renzi il nemico più pericoloso: è al governo e ha consenso. Il centrodestra è al minimo storico, ormai è quasi marginale”.
Però c’è Salvini.
Con lui non c’entriamo niente. Al massimo condividiamo qualche battaglia. La Lega finge di combattere quel che lei stessa ha creato, penso alle ricette sull’immigrazione di Maroni. E Salvini è l’avversario perfetto per Renzi: sono complementari.
Cosa proponete sull’emergenza immigrazione?
Bloccare le risorse per gli F-35 e dirottarle verso programmi per salvare vite in mare. Non dobbiamo risolvere i conflitti con le bombe: è questo che genera flussi migratori. Mi dà il voltastomaco l’ipocrisia di chi, come Renzi, la domenica si commuove per la foto del bambino e il lunedì continua ad armare chi lo ha ucciso.
Il M5S è senz’altro credibile come forza di opposizione. Resta il dubbio di sempre: siete pronti a governare?
La Bonafè ha detto: “Vorrei capire chi finanzia il M5S”. Dal pubblico si sono alzate decine di persone dicendo: “Io, io, io”. Tutti micro-donatori che ci sostengono liberamente. È meraviglioso. Possiamo governare il Paese: metteteci alla prova.
“Metteteci alla prova” è già meglio del tafazziano “Vinciamo noi” delle Europee.
Spesso abbiamo sbagliato: era inevitabile. Io stesso di errori ne ho fatti tanti, e il più grave è stato politicizzare troppo il voto delle Europee. Lo abbiamo trasformato in un’elezione nazionale e Renzi ne ha approfittato.
Sull’operato di Napolitano sei durissimo.
Assolutamente.
Una volta saltato (purtroppo) Rodotà, sarebbe bastato appoggiare Prodi nel 2013.
Ero in Parlamento da due mesi. Al mattino Civati mi dice che di sicuro Prodi a fine giornata sarebbe stato il nuovo Presidente. Che dovevo fare? Mi sono fidato. Ancora non conoscevo i piddini. A tarda sera ricordo la Moretti piangere. Mi chiese singhiozzando: “E ora che faccio?”. Le dissi: “Votate Rodotà domani”.
E lei?
Disse sì. Poi, il giorno dopo, votarono Napolitano. Ricordo gli applausi e i loro sguardi di sfida, come a dire: “Visto? Vi abbiamo fregato”. Lì ho capito chi sono quelli del Pd.
Che una volta hai votato.
Sì, ma poi ho smesso. Mi sono disintossicato. Preferisco una renziana della prima ora come la Bonafè che la cosiddetta minoranza dem, quella che finge di essere in disaccordo e poi vota ogni porcata. Sono ancora più colpevoli.
Proprio alla festa del Fatto, tu hai firmato i referendum di Civati.
Non condivido tempi e forme dei referendum, Civati non ha coinvolto le associazioni (per esempio quelle degli insegnanti) e credo che lo abbia fatto solo per essere il primo a mettere il cappello su quelle battaglie, ma se un cittadino mi chiede di firmare per cause giuste io firmo.
Grillo, a Brescia, ha detto che nel 2013 avete imbarcato di tutto. D’ora in poi la selezione della vostra classe dirigente cambierà?
No, resteranno le Parlamentarie. Cercheremo solo di evitare che si inserisca qualche furbetto che poi non vuole restituire i soldi. Nessun ripensamento drastico. Qualcuno ha anche scritto che smetteremo di restituire i soldi e cancelleremo il vincolo dei due mandati: follie.
Confermi che non ti candiderai come sindaco di Roma?
Sono stato eletto per stare alla Camera fino al 2018, la politica non è un autobus e io non sono la Bonafè o Toti. Comunque, proprio perché temono una nostra vittoria, il Pd non permetterà ai romani di tornare a breve al voto.
Di Maio sarà il candidato premier?
Luigi è il migliore, in grado di convincere anche i moderati. È quello che ha il profilo più “istituzionale”, ma non è l’unico bravo parlamentare.
Sul palco del Fatto hai detto che, secondo te, Renzi andrà al voto nel 2016.
Non lo escludo. L’Italicum è stato fatto per danneggiare noi, ma premiando la lista e non la coalizione potrebbe paradossalmente avvantaggiare noi. Ce li vedi Renzi e Berlusconi che si prendono un rischio simile? Andando al voto adesso userebbero il Consultellum, una legge perfetta per fare un grande governo di coalizione e continuare così.
Su quali fronti darete più battaglia a Renzi?
Su tutto. Le “riforme costituzionali” sono una grande distrazione di massa: vogliono il nostro voto? Aboliscano i vitalizi e dimezzino i parlamentari. Sarebbe facile. A noi interessano i temi che cambiano la vita alle persone: legalità, questione morale, reddito di cittadinanza.
Prima non andavate in tivù, ora ci andate sempre.
In questi giorni sto traslocando, i mobili me li faccio da solo. Non metterò la tivù neanche nella nuova casa: non ce l’ho da sette anni. Da politico rinunciare alla tivù è stato un errore. Grazie a noi, adesso, si parla sempre più di temi e sempre meno di gossip.
Vuol dire che da ora in poi andrai da chi spesso hai attaccato come Formigli e Telese?
Formigli è un bravo giornalista di politica estera, ma come padrone di casa è stato spesso scorretto. Per esempio con Nicola Morra. Non escludo però di andarci. Telese? In tutta onestà, neanche sapevo che ancora facesse televisione.
dal Fatto Quotidiano di domenica 6 settembre 2015
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Cernobbio, Lezzi (M5S): “Noi forza di governo. E’ giusto parlare con le lobby e i poteri forti”
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Indagini sottratte ai pm, la notizia del “Fatto” al centro dell’incontro Meloni-Anm. I magistrati: “Sconcertati”. Vertice a Palazzo Chigi: rischio trappola per le toghe
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Qatargate, la procura del Belgio chiede revoca dell’immunità per le eurodeputate Pd Moretti e Gualmini. Che si sospendono dal gruppo Ue
Milano, 4 mar. (Adnkronos) - Milan, Inter e Lega Serie A sono state ammesse come parti civili nel processo abbreviato a carico di 16 persone, tra cui gli ex capi delle curve di Milan e Inter arrestati lo scorso 30 settembre. Le due società sportive e la Lega Serie A secondo la giudice di Milano Rossana Mongiardo sono, in astratto, "soggetti danneggiati" da chi avrebbe messo a rischio la sicurezza nello stadio e non avrebbe rispettato i valori dello sport.
L'udienza di oggi - nell'aula bunker di fronte al carcere di San Vittore - è stata un'udienza tecnica: un imputato ha chiesto di patteggiare, mentre nella prossima udienza - fissata per il 27 marzo - la giudice dovrà decidere se concedere l'abbravviato condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. Tra gli imputati del processo a porte chiuse figurano, tra gli altri, Marco Ferdico e Andrea Beretta (quest’ultimo collaboratore di giustizia) per la curva nerazzurra e Luca Lucci capo della Sud milanista, oltre ad altri ultrà accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati, tra cui aggressioni ed estorsioni. Associazione con l'aggravante mafiosa per i tifosi interisti alla sbarra.
Islamabad, 4 mar. (Adnkronos/Afp) - Due attentatori suicidi si sono schiantati con auto cariche di esplosivo contro un complesso militare nel nord-ovest del Pakistan, innescando enormi esplosioni. Lo ha riferito la polizia pakistana, precisando che "gli attentatori hanno speronato il cancello d'ingresso del Bannu Cantonment. Successivamente, diversi militanti hanno tentato di assaltare il complesso".
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - "Le prime dichiarazioni della Von der Leyen sul programma ReArm Europe che sarà oggetto del prossimo Consiglio Europeo non mi convincono affatto. La Difesa Comune è un obiettivo ragionevole, ma non credo si possa promuoverla semplicemente favorendo la corsa nazionale al riarmo e soprattutto tagliando risorse alla spesa sociale”. Lo scrive sui social il deputato del Pd, Roberto Speranza.
Roma, 4 mar. (Adnkronos) - “Di fronte alla rottura in politica estera dell’amministrazione Trump e dopo tre anni di sforzi per aiutare l’Ucraina, è necessario prepararsi a continuare a sostenere lo sforzo militare di Kiev e dotarsi di strumenti militari per la difesa dei Paesi europei come indicato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ma il piano ReArm non deve pregiudicare un salto in avanti in termini di politica estera e di difesa comune da compiere al più presto per rafforzare l’Unione Europea e garantire una vera razionalizzazione della spesa militare”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
“E rafforzare l’Europa vuol dire anche ribadire i suoi valori fondanti: difesa dello stato di diritto, della democrazia e delle libertà. Ecco perché è importante proprio ora continuare a sostenere militarmente l'Ucraina, anche velocizzando il suo ingresso nell’Unione europea, e non fare passi indietro sulle sanzioni alla Russia”, conclude Magi.
Roma, 4 mar. - (Adnkronos) - E' boom di pellegrini a Roma per il Giubileo ma gli affari per alberghi e strutture ricettive sono inferiori alle aspettative. Questa la fotografia scattata da SoloAffitti, il primo gruppo italiano di consulenza, gestione e tutela della rendita immobiliare. Secondo lo studio, il numero di prenotazioni non è schizzato - come molti avevano previsto- ma è rimasto in linea con lo scorso anno. La crescita dell’offerta – che ovviamente c’è stata - non è stata però finora sostenuta dal previsto aumento della domanda, determinando una dispersione delle prenotazioni tra le diverse strutture e una conseguente riduzione del tasso medio di occupazione degli alloggi, che risulta pari al 70%, il -8% rispetto allo stesso periodo del 2024.
“Abbiamo assistito a un chiaro ‘effetto annuncio’, con un aumento dell’offerta di affitti brevi già diversi mesi prima dell’inizio del Giubileo, – dichiara Silvia Spronelli, CEO di SoloAffitti – ed un aumento dei canoni di locazione residenziale che ha iniziato a manifestarsi ben prima dell’inizio dell’evento stesso. I primi mesi dell’Anno Santo hanno visto un risultato in termini di prenotazioni inferiore alle aspettative, anche se è ancora presto per fare un vero e proprio bilancio. Uno dei motivi di questo andamento è legato alla tipologia di turismo giubilare: molti pellegrini scelgono alloggi più economici o strutture religiose, riducendo l’impatto del Giubileo sulle locazioni turistiche tradizionali.
Chi già affittava il proprio immobile per brevi periodi sta quindi guadagnando meno rispetto all’anno scorso, mentre i proprietari che hanno recentemente convertito le loro proprietà all’affitto breve con l’aspettativa di profitti facili rischiano di vedere deluse le proprie aspettative. Nonostante ciò, i costi degli affitti brevi continuano a lievitare. Con un prezzo medio a notte di 199 euro, in crescita del 5% rispetto all’inizio del 2024, l’affitto breve appare sempre più allettante per i proprietari. Questo fenomeno ha avuto conseguenze dirette anche sul mercato della locazione residenziale: molti proprietari hanno infatti trasferito la propria offerta dal mercato degli affitti a medio-lungo termine a quello degli affitti brevi, in previsione di una maggiore domanda generata dal Giubileo.
Secondo l’indagine di SoloAffitti, il 17,5% dei proprietari che in precedenza affittavano a medio-lungo termine ha scelto di convertire il proprio immobile in affitto breve. Questo ha contribuito ad aggravare l’emergenza abitativa della Capitale, caratterizzata da una domanda in forte crescita da parte di famiglie, lavoratori e studenti, a fronte di un’offerta sempre più ridotta. Questa situazione ha prodotto due effetti rilevanti sul mercato della locazione residenziale. Il primo è l’aumento dei canoni di locazione. Lo squilibrio fra una domanda in aumento e un’offerta insufficiente e in contrazione, ha determinato un aumento dei canoni di locazione fra i più sostenuti in Italia. Con un +13% rispetto ad un anno fa, il canone di locazione medio a Roma ha raggiunto quota 14€ al metro quadro; gli aumenti sono stati più consistenti nelle zone centrali, dove il canone dei bilocali ha superato quota 1.200 euro al mese e quello dei trilocali quota 1.500 euro al mese.
Il secondo è l’aumento della permanenza media degli inquilini negli immobili in affitto. Mentre a livello nazionale la permanenza media di un inquilino nello stesso immobile è pari a 26 mesi, a Roma questo dato sale a 31 mesi. Il timore di non trovare una nuova casa o di dover affrontare un aumento significativo del canone scoraggia molti inquilini dal trasferirsi, anche quando le proprie esigenze abitative cambiano (necessità di un’abitazione più grande, spostamento in un’altra zona della città, ecc.). Questo ulteriore irrigidimento del mercato riduce ulteriormente la disponibilità di alloggi.
L’Anno Santo è però appena agli inizi: si prevede che l’afflusso di pellegrini aumenterà nei prossimi mesi, a partire da marzo, con l’intensificarsi degli eventi giubilari previsti per la primavera. Il picco è atteso durante l’estate, in particolare in concomitanza con il Giubileo dei giovani, che si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2025. Se si considerano le zone di pregio (Centro Storico, Prati, Parioli, Flaminio, Pinciano, Trieste) si arriva anche a un aumento del 21% per i trilocali, passando da 1.300 a 1.573. Un bilocale nel 2023 costava 1066, lo scorso anno 1227. Gli aumenti maggiori si sono riscontrati a Monteverde, Aurelio, Monte Mario, Trionfale: qui per un bilocale si è passati da 917 a 1214 con un rincaro del 32%. Un trilocale nel 2023 costava 1.167 e lo scorso anno si è arrivati a 1.514.
“Quello che auspichiamo – sottolinea Spronelli - è che gli immobili in precedenza sfitti, entrati nel mercato della locazione breve grazie al Giubileo, possano, al termine dell’evento, essere destinati alla locazione residenziale, contribuendo a riequilibrare una situazione che vede una grande richiesta di case in affitto a medio-lungo termine a fronte di un’offerta insufficiente. Affittare a medio-lungo termine, oggi conviene, grazie a una fiscalità agevolata garantita dalla combinazione fra applicazione della cedolare secca e ricorso al canone concordato. A Roma ci sono, secondo l’ISTAT, più di 330.000 abitazioni sfitte, a fronte di una richiesta di affitti in continua crescita. Spesso i proprietari non affittano o scelgono l’affitto breve per paura della morosità. Da tempo noi siamo impegnati nel dare risposta a questa criticità, attraverso i nostri sistemi di tutela della rendita immobiliare, come SoloAffittiPAY, che annullano il rischio di morosità”.
Tel Aviv, 4 mar. (Adnkronos) - Un uomo armato è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dopo aver sparato alle forze israeliane di stanza al checkpoint di Homesh in Cisgiordania. Lo ha riferito l'Idf, aggiungendo che nessun soldato è rimasto ferito.
Roma, 4 mar.(Adnkronos) - Prosegue il viaggio itinerante della campagna antiviolenza di Rai Radio 1 e Gr 'Come un’onda - Contro la violenza sulle donne'. Prossima tappa a Sassari, il 12 marzo nella sede dell’IIS - Polo Tecnico Devilla. A dare il via all’incontro con gli studenti, il direttore Francesco Pionati e l’ideatrice e coordinatrice della campagna Elena Paba. In apertura, la squadra Rai mostrerà al pubblico di studenti e docenti il video dell’incontro al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella e farà ascoltare il messaggio inviato da Papa Francesco: segno del consenso istituzionale unanime intorno all’iniziativa che va avanti ormai da oltre un anno e sta raccogliendo sostegno in tutto il Paese.
Numerosi gli interventi, in presenza e online, previsti presso l’Auditorium del Polo Tecnico a partire dal racconto degli inviati sul territorio con la Tgr Sardegna. Ad aprire il dibattito la testimonianza di Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, il contributo della costituzionalista Carla Bassu e la testimonianza di una donna vittima di violenza, raccolta dalla capo redattrice centrale del Giornale Radio Rai Carmen Santoro. A seguire, i racconti delle detenute Giovanna, Lucia e Catia, rispettivamente dalle carceri di Catania e Secondigliano.
Eleonora Sanna, psicologa e responsabile del progetto Aurora del Centro Antiviolenza di Sassari, interverrà su 'Il sommerso della violenza', ovvero tutto il lavoro 'invisibile' e complesso che i centri antiviolenza portano avanti in mezzo a tante difficoltà. Un tema, questo, su cui interverranno anche Patrizia Desole del Centro Antiviolenza di Olbia, la psicoterapeuta Carla Concas, Francesca Marras, responsabile Cav Donna Eleonora e la psicologa Laura Cossu. Sabrina Mura, avvocata, affronterà il delicato tema di immigrazione e tratta delle donne. Lo sguardo, poi, si allargherà sul mondo con l’intervista (trasmessa in collegamento) all’attivista Parisa Nazari del movimento italo-iraniano Donna, Vita e Libertà. Inoltre, sarà trasmessa l’intervista realizzata da Elena Paba a Caroline Darian, figlia di Gisele Pelicot, testimone di un caso che ha scosso l’opinione pubblica mondiale.