E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare” recita l’incipit dell’appello “delle donne e degli uomini scalzi” che venerdì 11 settembre (dalle 17) marceranno senza scarpe al Lido di Venezia, fino al cuore del Festival del cinema.
L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di registi, attori ed intellettuali, grazie all’intuizione del regista Andrea Segre e si sta profilando come la più importante mobilitazione italiana in favore dell’accoglienza. Non solo sono arrivate le adesioni di uomini e donne del mondo della cultura e del giornalismo, da Lucia Annunziata a Marco Bellocchio, da Elio Germano a Gad Lerner passando da Valerio Mastrandrea, Roberto Saviano, Toni Servillo, Fiorella Mannoia, Frankie Hi Nrg e Ascanio Celestini e delle grosse organizzazioni come Cgil, Medici senza frontiere, Amnesty o Emergency, ma in seguito all’appello centinaia di persone si sono attivate e stanno organizzando manifestazioni simili a Bologna, Trento e Roma. Uno degli obiettivi dei promotori sembra essere raggiunto: non solo occupare il palcoscenico globale del festival internazionale del cinema di Venezia, ma provocare l’emulazione in altri luoghi e l’adesione di migliaia di individui.
Certamente ha colto nel segno la decisione di marciare scalzi, scelta motivata così dall’appello: “Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro”. Ma non è l’unico motivo per cui la manifestazione di venerdì si preannuncia importante. “La manifestazione di venerdì ci sintonizza con quello che sta accadendo in Europa in questi giorni – ci racconta lo scrittore e sociologo Gianfranco Bettin che da veneziano farà gli onori di casa -, un cambio di toni e di atteggiamenti temo non definitivo, ma sicuramente più duraturo dell’indignazione da telegiornale a cui la maggioranza degli italiani si è limitata fino ad adesso”.
A Padova, città del sindaco leghista Bitonci, lunedì sera tremila persone hanno partecipato ad una grandissima cena comunitaria in nome dell’accoglienza e della solidarietà. Ma si registrano in questi giorni segnali anche nei piccoli centri del Veneto leghista: da Portogruaro a Monselice, con manifestazioni di solidarietà e dialogo che tolgono spazio alla propaganda xenofoba.
“Malgrado il cambio di clima, occorre stare in guardia, gli sciacalli sono sempre in agguato – ragiona Bettin -, ma in questi giorni stiamo assistendo alla positiva saldatura tra un nuovo atteggiamento dell’opinione pubblica, originato anche dalle immagini e dalle notizie di questi ultimi giorni, e un sovrappiù di iniziativa politica promosso dalla Merkel sui rifugiati. Dopo decenni assistiamo ad un abbozzo di iniziativa politica europea”.