Non solo il governatore leghista Luca Zaia, anche il presidente Pd della Puglia Michele Emiliano impugnerà la riforma della “Buona scuola” del governo Renzi davanti alla Corte costituzionale. Allo scadere della data limite e dopo tre giorni di presidio del Movimento 5 Stelle, la giunta pugliese ha dato il suo via libera, ufficializzando lo strappo con il presidente del Consiglio. La decisione è arrivata dopo aver acquisito un parere dell’Avvocatura regionale, richiesto con la mozione M5S approvata all’unanimità nella seduta consiliare dello scorso 31 luglio.

In una nota della Regione, si sottolinea che “il ricorso ha carattere meramente tecnico”, in quanto “la motivazione non è fondata su una critica di natura politica – è detto nel comunicato – ma sul mero intento di tutelare la Regione Puglia su alcuni aspetti del dimensionamento scolastico e esclusivamente, dunque, riguardo il contenuto dell’articolo 117 della Costituzione”.

Da tre giorni gli otto consiglieri regionali M5S facevano staffetta in un presidio ad oltranza, giorno e notte, davanti al Palazzo della Regione in attesa della delibera che è stata approvata oggi dalla giunta. “Vigileremo sull’esito dell’impugnazione”, hanno dichiarato i consiglieri regionali, “e continueremo la nostra battaglia, felici di essere riusciti a convincere la Giunta a rispettare la voce del mondo della scuola, messo in ginocchio da questa legge”.

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