L’inasprimento delle misure contro l’immigrazione messe in atto dall’Ungheria ha scatenato reazioni in tutta Europa. Indispettita la risposta del governo serbo, che lamenta di non essere stato avvertito da Budapest. Da Bruxelles, invece, all’indomani del vertice dei ministri dell’Interno, la portavoce del commissario Ue Dimitris Avramopoulos, Natasha Bertaud allarga le braccia e fa sapere di aver chiesto agli ungheresi “chiarimenti sulle nuove leggi e su come saranno attuate e andremo avanti nel dialogo con le autorità del Paese prima di trarre conclusioni”. E dalla Germania il numero due della Merkel, Sigmar Gabriel, sferra un attacco contro l’indecisione dell’Ue: “L’Europa ieri si è coperta di ridicolo”, sollecitando “al più presto” un vertice straordinario per trovare l’accordo sulla redistribuzione dei 120mila profughi dopo la fumata nera di ieri al vertice tra i ministri dell’Interno a Bruxelles. La stessa richiesta è arrivata dalla cancelliera tedesca. E in serata, puntuale, è arrivato il via libera della presidenza lussemburghese del Consiglio dell’Ue che ha convocato un consiglio Affari interni straordinario per il 22 settembre, che anticipa quello in programma per l’8 ottobre. In questa occasione i 28 Stati cercheranno una convergenza sul meccanismo provvisorio per il ricollocamento dei profughi.

Ungheria inasprisce misure anti-immigrazione e annuncia muro al confine con Romania
In due contee a sud del Paese che confinano con la Serbia è stato dichiarato lo stato di emergenza per l’arrivo di migliaia di migranti. Il provvedimento dà poteri speciali alla polizia e consente l’utilizzo dell’esercito per operazioni di sorveglianza. Dalla mezzanotte, poi, è entrata in vigore la nuova legge contro i clandestini che prevede tre anni di carcere per chiunque – e a qualsiasi titolo – entri illegalmente nel Paese e pene per chi danneggia la barriera di filo spinato al confine serbo, alta 4 metri e lunga 175 km e ultimata lunedì con la chiusura del varco vicino Röszke. Dopo l’entrata in vigore delle nuove norme, sono centinai le persone arrestate per aver tentato di oltrepassare la recinzione. La chiusura del confine scatena le polemiche della Serbia: “Gli ungheresi non ci hanno avvertiti”, denuncia il ministro degli Affari sociali con delega all’immigrazione, Aleksandar Vulin che chiede che la frontiera venga riaperta. Per tutta risposta il governo ungherese sta pensando di estendere la barriera “anti-migranti” anche al confine con la Romania, in aggiunta a quella già esistente alla frontiera serba, e intende avviare i lavori preparatori.

video di Cosimo Caridi

Polizia ungherese: “Quasi 10mila ingressi nella sola giornata di lunedì”
Intanto la polizia ungherese ha fatto sapere che 9.380 migranti hanno varcato il confine serbo-ungherese prima della mezzanotte di lunedì (non 9.380 arresti come era stato riportato erroneamente da un’agenzia stampa): è il numero più alto dell’anno. Sono invece oltre duecentomila i richiedenti asilo arrivati dall’inizio dell’anno, sempre secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine. La maggior parte sono entrati dalla Serbia per proseguire in altri Paesi dell’ovest.

Frontiera con Serbia controllata militarmente
Il governo di Budapest ha messo in stato d’allerta trenta magistrati in modo da processare per direttissima i migranti che violino la nuova legge voluta fortemente dal premier conservatore Viktor Orban, leader del partito populista Fidesz – Unione Civica Ungherese. Mentre dalla mezzanotte, è stata sigillata militarmente la frontiera con migliaia di agenti e militari, polizia a cavallo, blindati e cani poliziotto e il sorvolo di elicotteri. Intanto centinaia di migranti e profughi si sono ammassati in territorio serbo al posto di confine di Horgos 2, nella speranza di passare in territorio ungherese dopo aver passato la notte in piccole tende, gridando: “Aprite il confine”. Alcuni hanno cominciato lo sciopero della fame per protestare contro la chiusura della frontiera.

Ue: “Vogliamo chiarimenti da Budapest”. Berlino: “Con vertice, Europa si è coperta di ridicolo”
All’Unione europea – all’indomani del vertice dei ministri dell’Interno dei 28 in cui non è stato trovato un accordo sulle quote di redistribuzione – non piace la chiusura di Budapest. “Abbiamo chiesto agli ungheresi di dare chiarimenti sulle nuove leggi e su come saranno attuate e andremo avanti nel dialogo con le autorità del Paese prima di trarre conclusioni”, così Natasha Bertaud, portavoce del commissario Ue Dimitris Avramopoulos. Dalla Germania, però, il giorno dopo il vertice di Bruxelles arriva un duro attacco all’Unione. “L’Europa ieri si è coperta di ridicolo”. Così il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel che sollecita un vertice Ue di capi di Stato sui migranti “al più presto”. “Senza una soluzione comune alla crisi dei profughi non può esserci un piano finanziario comune europeo”, ha aggiunto. Mentre Merkel ribadisce: “È urgente che la Grecia, e anche l’Italia, facciano subito gli hotspot”. In conferenza stampa con il cancelliere austriaco Werner Faymann, ha ricordato che “diversamente non può esserci la distribuzione equa dei migranti”. A opporsi al sistema di redistribuzione dei 120mila profughi sono stati i Paesi dell’Est, in particolare Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania, mentre la Polonia negli ultimi giorni ha ammorbidito le proprie posizioni. Mentre l’Austria ha notificato alla Commissione Ue la reintroduzione temporanea dei controlli a tutte le sue frontiere a partire da mercoledì 16 settembre. Si conferma che saranno effettuati ai confini con l’Ungheria, ma anche con Italia, Slovenia e Slovacchia. Per Bruxelles “a prima vista sembra essere una situazione che rientra nelle regole” Schengen.

Frontex: “Oltre 500mila migranti in Europa in primi 8 mesi 2015”
Più di 500mila migranti sono stati rilevati ai confini della Ue nei primi otto mesi dell’anno e un altro record, il quinto consecutivo, è stato registrato nel mese di agosto, quando 156mila persone hanno attraversato i confini europei. Le cifre sono state diffuse dall’Agenzia europea Frontex. In tutto il 2014 erano stati 280mila i migranti individuati alle frontiere europee. Mentre dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) arriva il nuovo dato sui migranti che hanno attraversato il Mediterraneo dall’inizio del 2015: sono 464.876 arrivati in Italia, Grecia, Spagna e Malta ed è aggiornato a ieri (l’8 settembre per la Grecia). Nello stesso periodo i morti nel Mediterraneo sono stati 2.812. Un numero che non tiene conto del nuovo naufragio avvenuto al largo della località turca di Datca, nel quale sono morte oltre 20 persone che cercavano di raggiungere l’isola di Kos. Duecentoundici sono state salvate.

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