“Abolite la pena di morte e la vendita delle armi. Aiutate i profughi e le famiglie. La politica persegua il bene comune”. Sono i temi principali del lungo discorso che Francesco ha tenuto al Congresso americano dove per la prima volta nella storia è intervenuto un Papa. Nel suo secondo e ultimo giorno a Washington, prima di andare a New York e dopo la visita alla Casa Bianca, Bergoglio, introdotto dallo speaker della Camera dei Rappresentati, Joe Boehner, ha tenuto il suo storico intervento davanti ai 435 rappresentati del popolo americano. Il Congresso Usa, dopo il Parlamento europeo, è la seconda assemblea legislativa che ospita un intervento di Francesco. Il Papa ha voluto citare “tre figli e una figlia di questa terra, quattro individui e quattro sogni: Lincoln, libertà; Martin Luther King, libertà nella pluralità e non-esclusione; Dorothy Day, giustizia sociale e diritti delle persone; e Thomas Merton, capacità di dialogo e di apertura a Dio”.
Politica – “Qualsiasi attività politica – ha subito sottolineato Francesco – deve servire e promuovere il bene della persona umana ed essere basata sul rispetto per la dignità di ciascuno”. Per il Papa, però, “se la politica dev’essere veramente al servizio della persona umana, ne consegue che non può essere sottomessa al servizio dell’economia e della finanza. Politica è, invece, espressione del nostro insopprimibile bisogno di vivere insieme in unità, per poter costruire uniti il più grande bene comune: quello di una comunità che sacrifichi gli interessi particolari per poter condividere, nella giustizia e nella pace, i suoi benefici, i suoi interessi, la sua vita sociale. Non sottovaluto le difficoltà che questo comporta, ma vi incoraggio in questo sforzo”.
Abolizione pena di morte – Bergoglio ha chiesto subito l’abolizione della pena di morte. “Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità, e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini. Recentemente i miei fratelli vescovi qui negli Stati Uniti hanno rinnovato il loro appello per l’abolizione della pena di morte. Io non solo li appoggio, ma offro anche sostegno a tutti coloro che sono convinti che una giusta e necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione”.
Vendita armi – Francesco è tornato nuovamente a condannare anche il commercio delle armi sottolineando che “essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti armati in tutto il mondo. Qui – ha domandato il Papa – dobbiamo chiederci: perché́ armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società? Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi”.
Emergenza profughi – Dopo l’appello ai vescovi europei ad accogliere in ogni parrocchia del Vecchio continente almeno una famiglia di profughi, Bergoglio ha denunciato che “il nostro mondo sta fronteggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vedevano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”. “Non dobbiamo lasciarci spaventare dal loro numero, ma piuttosto vederle come persone, guardando i loro volti e ascoltando le loro storie, tentando di rispondere meglio che possiamo alle loro situazioni. Rispondere in un modo che sia sempre umano, giusto e fraterno. Dobbiamo evitare una tentazione oggi comune: scartare chiunque si dimostri problematico”.
Famiglia – In vista dell’ottavo Incontro mondiale delle famiglie che il Papa concluderà domenica prossima, 27 settembre, a Philadelphia, motivo principale del viaggio di Bergoglio a Cuba e negli Usa, Francesco ha affermato: “Non posso nascondere la mia preoccupazione per la famiglia, che è minacciata, forse come mai in precedenza, dall’interno e dall’esterno. Relazioni fondamentali sono state messe in discussione, come anche la base stessa del matrimonio e della famiglia. Io posso solo riproporre l’importanza e, soprattutto, la ricchezza e la bellezza della vita familiare”.
Fondamentalismo religioso – Nel Paese dove l’allarme terrorismo è altissimo, il Papa ha anche ricordato che “dobbiamo essere particolarmente attenti a ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere. È necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali”. “Sappiamo che nel tentativo di essere liberati dal nemico esterno, possiamo essere tentati di alimentare il nemico interno. Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore di prendere il loro posto. Questo è qualcosa che voi, come popolo, rifiutate”.
Diritti e schiavitù – Il Papa non ha mancato di sottolineare che “tragicamente, i diritti di quelli che erano qui molto prima di noi non sono stati sempre rispettati. Per quei popoli e le loro nazioni, dal cuore della democrazia americana, desidero riaffermare la mia più profonda stima e considerazione. Quei primi contatti sono stati spesso turbolenti e violenti, ma è difficile giudicare il passato con i criteri del presente. Tuttavia, quando lo straniero in mezzo a noi ci interpella, non dobbiamo ripetere i peccati e gli errori del passato. Dobbiamo decidere ora di vivere il più nobilmente e giustamente possibile, così come educhiamo le nuove generazioni a non voltare le spalle al loro ‘prossimo’ e a tutto quanto ci circonda. Costruire una nazione ci chiede di riconoscere che dobbiamo costantemente relazionarci agli altri, rifiutando una mentalità di ostilità per poterne adottare una di reciproca sussidiarietà, in uno sforzo costante di fare del nostro meglio. Ho fiducia che possiamo farlo. Appello anche a “eliminare le nuove forme globali di schiavitù, nate da gravi ingiustizie le quali possono essere superate solo grazie a nuove politiche e a nuove forme di consenso sociale”.
Poveri – Francesco ha rimarcato anche che “la lotta contro la povertà e la fame dev’essere combattuta costantemente su molti fronti, specialmente nelle sue cause. So che molti americani oggi, come in passato, stanno lavorando per affrontare questo problema.
Embargo – Sul disgelo con Cuba, come aveva anticipato ai giornalisti del volo papale, Bergoglio ha voluto “riconoscere gli sforzi fatti nei mesi recenti per cercare di superare le storiche differenze legate a dolorosi episodi del passato. È mio dovere costruire ponti e aiutare ogni uomo e donna, in ogni possibile modo, a fare lo stesso”. E ha aggiunto: “Un buon leader politico è uno che, tenendo presenti gli interessi di tutti, coglie il momento con spirito di apertura e senso pratico. Un buon leader politico opta sempre per iniziare processi più che possedere spazi”.
“Obama colpito ma no a cambiamenti su pena morte” – In serata è arrivata poi la replica della Casa Bianca, dopo l’appello di Papa Bergoglio per l’abolizione della pena capitale . “Non ci sono annunci su un cambiamento della politica sulla pena di morte” è il semplice commento del portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, che ha però sottolineato come il presidente Obama sia rimasto colpito dalle parole del pontefice.
*Aggiornato da redazione web alle ore 20 e 43