“Per il riscatto di Greta e Vanessa sono stati pagati 11 milioni di euro“. Fonti giudiziarie di Aleppo hanno confermato che per il rilascio delle due cooperanti rapite in Siria lo scorso anno sono stati versati 12 milioni e mezzo di dollari. La cifra era già circolata subito dopo la liberazione, ma in occasione di un’informativa alla Camera del 16 gennaio scorso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni aveva smentito: “In merito al tema dei riscatti ho letto indiscrezioni prive di reale fondamento e in qualche caso veicolate da gruppi terroristici. Solo illazioni: Italia contraria al pagamento”.
La conferma è arrivata da Aleppo perché una delle persone coinvolte nel negoziato è stata condannata per essersi intascata circa metà del compenso. Il “tribunale islamico” del Movimento Nureddin Zenki, una delle milizie già indicata come coinvolta nel sequestro, ha infatti condannato Hussam Atrash, descritto come uno dei signori della guerra locali, capo del gruppo Ansar al Islam. “Non riteniamo di dover commentare supposte fonti giudiziarie di Aleppo o del sedicente tribunale islamico del movimento Nureddin Zenkin. In ogni caso non risulta nulla di quanto asserito”, ha commentato l’Unità di crisi della Farnesina.
L’Ansa ha ricevuto una copia digitale del testo della condanna emessa il 2 ottobre scorso dal tribunale Qasimiya del movimento Zenki nella provincia di Atareb. Secondo la condanna, Atrash, basato ad Abzimo, la località dove scomparvero Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, si è intascato 5 dei 12 milioni e mezzo di dollari, equivalenti a poco più di 11 milioni di euro. I restanti 7 milioni e mezzo – affermano fonti di Atareb interpellate dall’agenzia telefonicamente – sono stati divisi tra i restanti signori della guerra locali.
Le due volontarie erano state rapite il 31 luglio scorso e poi liberate il 15 gennaio. Le prime indiscrezioni sul pagamento di un riscatto di “12 milioni di dollari” erano arrivate da un messaggio dell’account Twitter @ekhateb88, utente considerato vicino ai ribelli anti-Assad, e poi rilanciato dalla tv satellitare araba Al Aan.