Alla fine ce l’ha fatta, il re è caduto, era inevitabile, ma nel farlo ha trascinato con sé l’ex delfino che aveva osato sfidarlo per impossessarsi del suo trono. Il giorno che il Comitato Etico della Fifa annuncia la sospensione per 90 giorni (prorogabili di altri 45) “da tutte le attività calcistiche a livello nazionale e internazionale” del presidente Sepp Blatter, con lui è bandito per lo stesso lasso di tempo anche il presidente della Uefa Michael Platini. L’uomo che ha governato come un caudillo per vent’anni la multinazionale che controlla il calcio globale, e quello che tutti auspicavano o temevano gli sarebbe succeduto, scompaiono così dalla scena in un colpo solo. Il 26 febbraio si vota, e nonostante Platini gridi ai quattro venti che conferma la sua candidatura e che è vittima di un complotto, né lui né il suo maestro potranno ora candidarsi. Ma il problema resta, nonostante l’estromissione di Blatter e Platini. Ora la reggenza ad interim della Fifa dovrebbe essere presa dal dirigente di più alto grado: il senior vicepresidente Issa Hayatou, che ha già ammesso di avere ricevuto tangenti e che è sotto inchiesta in un’altra indagine. A dimostrazione che alla Fifa il più pulito ha la rogna.
Andiamo con ordine. Dopo quattro giorni di consiglio la camera giudicante del Comitato Etico, presieduto da Hans Joachim Eckert, ha sospeso per 90 giorni Blatter e Platini per i fatti ben noti. Lo svizzero, che finora era uscito pulito e profumato da diverse inchieste che lo vedevano al centro del misfatto, è stato iscritto dieci giorni fa sul registro degli indagati dalla Procura generale svizzera per un contratto con sua firma del 2005, da cui emerge che i diritti tv dei Mondiali 2010 e 2014 sarebbero stati venduti sottocosto per 600mila dollari alla federcalcio caraibica controllata da Jack Warner (uno degli arrestati di maggio) che li avrebbe poi girati a una compagnia da lui controllata, la JDI, che li avrebbe a sua volta rivenduti al network SportMax per una cifra vicina ai 20 milioni. Il francese per avere ottenuto nel 2011, pochi mesi dopo l’assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar, un pagamento di circa 2 milioni di euro da Blatter per lavori svolti tra il 1999 e il 2001, prima di diventare vicepresidente della Fifa e braccio destro di Blatter. Alleanza sgretolatasi solo dopo il 2011, anno in cui Platini da presidente Uefa appoggia ancora fortemente Blatter alle presidenziali Fifa e dirotta su di lui i voti europei, anno in cui, secondo gli inquirenti, riceve 2 milioni da Blatter.
Platini si è difeso dicendo che il pagamento è arrivato dieci anni dopo perché all’epoca la Fifa era in difficoltà finanziarie, ma dai bilanci della stessa Fifa risulta che “il quadriennio 1999-2002 è stato un considerevole successo per la Fifa, chiuso con un attivo straordinario di 115 milioni”. Oggi è stato sospeso per 90 giorni (+ eventuali 45) anche il segretario generale della Fifa Jerome Valcke, e squalificato per 6 anni l’ex vicepresidente Chung Mong-joon, il sudcoreano vicino alla Hyundai che si era candidato alla successione di Blatter ed era considerato tra i papabili alla presidenza.
La presidenza ad interim della Fifa sarà quindi ora assegnata al camerunense Issa Hayatou. Presidente da quasi trent’anni della Caf, la confederazione africana che porta in dote 56 voti alle presidenziali, membro da oltre dieci del Cio, Hayatou ha ammesso nel 2011 proprio davanti all’esecutivo del Cio (e per questo è stato “ammonito”) di avere ricevuto nel 1995 la cifra di 100mila franchi dalla Isl: compagnia svizzera per la gestione del marketing e dei diritti tv del calcio fallita nel 2001, che secondo l’inchiesta in corso serviva alla Fifa per tangenti e pagamenti in nero. Nel 2011 poi il Sunday Times scrisse che Hayatou aveva ricevuto una mazzetta di 1,5 milioni di dollari per votare a favore dei Mondiali 2022 in Qatar, e su questo le indagini sono ancora aperte. Oggi il dispotico re Blatter e il suo furbo delfino Platini sono stati finalmente destituiti, ma, come si vede, c’è ben poco da festeggiare.