Enrico Preziosi, Claudio Lotito e Gianluca Paparesta. Spuntano anche i nomi dei presidenti di Genoa, Lazio e Bari tra gli indagati dalla Procura di Milano nell’inchiesta nata seguendo le tracce del fiscalista Andrea Baroni e allargatasi fino a toccare l’advisor della Lega Calcio Infront e la sua tentacolare presenza nel calcio italiano. Dalla quale però – ed è un primo smottamento – si staccherà la Lega di Serie B. Lente d’ingrandimento dunque sulla presunta asta truccata per l’assegnazione dei diritti tv 2015/18, per la quale Infront ha ribadito in una nota stampa di non essere indagata. Lo sono, invece, il numero uno italiano Marco Bogarelli, due suoi consiglieri di amministrazione e i dirigenti di Rti (Mediaset) Marco Giordani e Giorgio Govetti, ma non solo. C’è anche la pista dei finanziamenti ai club per abbellirne i bilanci, permettendo così di superare i controlli della Covisoc, l’organo che vigila sulle società professionistiche di calcio.
Genoa: i soldi di Silva per aiutare il club?
Ne è convinta la Procura di Milano, che secondo il Corriere della Sera indaga su Preziosi, Lotito e Paparesta per ‘ostacolo alla vigilanza’. Secondo il procuratore aggiunto Giulia Perrotti, i sostituti Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, Infront sarebbe intervenuta direttamente o indirettamente per salvare Genoa e Bari, le cui sedi sono state perquisite venerdì. Nel caso della società ligure 15 milioni di finanziamento sarebbero stati messi a disposizione da Riccardo Silva – manager della MP&Silva, società che commercializza all’estero i diritti tv della Serie A, e indagato anche lui – e sarebbero arrivati su “strutture estere riferibili a Preziosi tramite altre strutture estere riferibili a Infront e gestiste dalla Tax&Finance”, ovvero la società di cui è socio Baroni, arrestato venerdì in un altro filone dell’inchiesta. “Siamo tranquillissimi, i soldi che servivano al bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io”, ha detto lunedì sera Preziosi.
Caso Bari, indagato Lotito. Il legale: “Non ne sappiamo nulla”
Nel caso del Bari, invece, il finanziamento (460mila euro) sarebbe stato diretto: una sponsorizzazione regolare e limpida della seconda maglia, secondo il club pugliese. Non per la procura che indaga per ostacolo alla vigilanza, come riporta il quotidiano di via Solferino, anche Claudio Lotito nella sua veste di consigliere Figc per il ruolo che avrebbe rivestito in questa operazione. Gian Michele Gentile, legale del presidente della Lazio, smentisce: “Non abbiamo avuto alcun atto di nessun genere. Non abbiamo atti, comunicazioni, avvisi da nessuna parte – dice all’Ansa – Se il pubblico ministero sta indagando su Lotito comunicherà a Lotito che sta indagando su di lui, lo inviterà a nominare un difensore e a me dire se intende essere sentito o meno ma non ci possiamo muovere sulla base delle notizie di stampa. La procura di Milano non ha mandato nessun atto. Non c’è un atto processuale che dica a Lotito sei indagato”.
Abodi a ilfattoquotidiano.it: “Senza Infront dal 2016”
In un mondo, quello del calcio italiano, nel quale il refrain è “senza Infront cola tutto a picco”, una sfida viene lanciata dalla Serie B. Decisione presa prima che si alzasse la bufera giudiziaria e che verrà ratificata nelle prossime settimane. “Dal prossimo anno Infront non sarà più il nostro advisor, una decisione presa di comune accordo – spiega a ilfattoquotidiano.it il presidente della lega Andrea Abodi – Forse è meglio, quanto meno per noi, assumerci la responsabilità di percorrere un tratto di strada sulle nostre gambe, confrontandoci con il mercato”. Si può quindi vivere senza Infront accanto? “I numeri diranno se è una scelta produttiva o meno – aggiunge il numero uno delle società di B – Abbiamo fatto un salto di qualità nella percezione del mercato. Ora spetta a noi garantirci il futuro, in Italia e all’estero”. Abodi, che con i vertici di Infront ha in comune il passato professionale nella Media Partner – fondata proprio con Bogarelli – ma che si ritrovò contro tutto il “blocco Infront” quando si candidò alla presidenza della Lega Calcio, oggi dice: “Provo una grande amarezza. Possiamo avere pensieri e visioni strategiche diverse, ma dal punto umano resta l’auspicio che riescano a chiarire a loro posizione”.