Volkswagen prevede di ridurre gli investimenti annuali di 1 miliardo di euro, su 17 complessivi, per far fronte ai costi legati allo scandalo sulle emissioni truccate dei suoi motori a gasolio. La decisione è stata presa dal consiglio dei manager del marchio Volkswagen, guidato da Herbert Diess, il giorno dopo la revisione al ribasso del rating della casa di Wolfsburg da parte dell’agenzia Standard & Poor’s. La stretta toccherà modelli, tecnologie e impianti di produzione fino al 2019. Il gruppo tedesco ha anche anticipato una nuova strategia sul fronte dello sviluppo del diesel e dei motori elettrici. “Il marchio Volkswagen si sta riposizionando pensando al futuro”, ha detto Diess. Spiegando che tutte queste innovazioni potranno essere realizzate in modo efficace solo se “il nostro programma di efficientamento e la nuova focalizzazione della nostra gamma di prodotti avranno successo”.
Fonti interne hanno riferito al giornale tedesco Handelsblatt che Volkswagen ha intenzione di ridurre di 3 miliardi di euro i pagamenti ai fornitori per mitigare i contraccolpi finanziari dello scandalo, oltre a tagliare le spese per il marketing, le sponsorizzazioni e le retribuzioni, e che anche i marchi Audi, Porsche, Seat e Skoda stanno lavorando a piani simili di razionalizzazione. La scorsa settimana altri fonti avevano riferito a Reuters che la divisione Vw si appresta a chiudere il 2015 in perdita per i costi dello scandalo delle emissioni truccate.
Intanto Stephan Weil, presidente del Landa la Bassa Sassonia che è tra i maggiori azionisti del gruppo, ha criticato davanti al Parlamento locale la gestione dello scandalo da parte dell’azienda, dicendo che “le ammissioni sarebbero dovute arrivare chiaramente molto prima” e questo è stato “un altro grave errore” della casa di Wolfsburg. Le indagini sulle manipolazioni dei test antismog dureranno mesi, ha spiegato.