Uno slogan (“L’Italia con il segno più”, ma anche “si scrive legge di stabilità, si dice legge di fiducia”), 25 annunci in forma di Tweet e un nuovo attacco all’Europa e “a chi teorizza le regole e poi non le rispetta”. Matteo Renzi, già diventato famoso per le sue presentazioni con le slide, strappa il record di essere il primo a illustrare una legge di stabilità con 25 messaggi in formato da social network e apre la conferenza stampa rivolgendosi agli italiani: “Il vittimismo è un ostacolo alla crescita. Il nostro destino è nelle nostre mani”. Seguono proclami e incitamenti alla speranza e all’ottimismo, per poi ribadire il centro della sua operazione: “Rispettiamo le regole Ue, ma con la manovra le tasse vanno giù in modo sistematico, costante e anche sorprendente. L’intervento si aggira intorno ai 30 miliardi”. E poi rispondendo a una domanda del Fatto Tv dice: “Aboliamo Imu e Tasi: è una manovra simbolica ed evocativa“.
Quindi Renzi rinnova l’attacco ai partner europei: “A Bruxelles ci sono Paesi che teorizzano l’importanza delle regole e poi non le rispettano. Non vedo l’ora di andarci”. Chiaro il riferimento a Dombrovskis, vicepresidente della commissione Ue che ha detto: “La riduzione delle tasse deve essere discussa con noi”. “La vera discussione in questa legge di stabilità”, ha detto Renzi, “è se accettiamo di rispettare tutte regole europee o no. Parte di noi ritiene che debbano essere rispettate perché da questo dipende la reputazione del Paese e una parte vorrebbe applicarle con più fantasia. La nostra scelta è rispettarle”. E aggiunge: “Oggi abbiamo uno spazio di flessibilità che vale circa 13 miliardi di euro. La clausola delle riforme vale più di 8 miliardi di euro (0,5% del Pil) e quella degli investimenti 5 miliardi (0,3% del Pil)”.
Il leader Pd sceglie poi di rivolgersi direttamente agli italiani difendendo le riforme fatte dal governo in questi mesi, dal Jobs act alla riforma del Senato: “Fino a qualche anno fa”, dice, “il mondo tirava e l’Italia arrancava, adesso è ripartita, ma il mondo non si sente benissimo. Non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi, ma bisogna sottolineare con forza che siamo tornati alla crescita. Certo usufruendo anche del clima esterno, ma soprattutto per le riforme. E’ il momento di consolidarle”.
Renzi, come da tradizione da quando è a Palazzo Chigi, sceglie le slide e la formula breve di un tweet (messaggio pubblicato sui social network) per spiegare poi la legge di stabilità in 25 punti. Ecco in sintesi gli annunci fatti dal presidente del consiglio: via le tasse sulla prima casa; intervento sulle case popolari; ammortamenti per le aziende; un Paese più semplice per le partitive Iva e per i lavoratori autonomi; lotta all’evasione fiscale con la digitalizzazione; il Canone Rai a 100 euro attraverso la bollettazione; investimenti sull’università, ovvero 1000 ricercatori e 500 cattedre in più; cooperazione, aumento dei fondi per l’Africa; taglio Ires dal 2017 al 24 per cento; risposte per il Sud, 450 milioni per chiudere la ferita della Terra dei Fuochi e fondi per concludere la Salerno-Reggio Calabria; via Imu e Irap; più sociale: 400 milioni sul fondo, legge per il dopo di noi, aumenta il servizio civile.
Nella lunga lista del presidente del Consiglio comprare anche “la prima misura organica contro la povertà, soprattutto per i minori”: “Non bastano i sussidi”, spiega. “Saranno stanziati 600 milioni quest’anno, 1 miliardo nel 2017 e altrettanti nel 2018. Più 100 milioni nel rapporto proficuo con le fondazioni bancarie, i comuni e il terzo settore”. Per quanto riguarda la spending review infinte, Renzi annuncia che verranno ricavati 5 miliardi al netto delle tax expeditures. “I tagli dei singoli ministeri nella legge di stabilità sono orientativamente intorno al 3%: non sono lineari, ma specifici e puntuali”.
25 annunci per una manovra da 27-30 miliardi che per prima cosa fanno discutere utenti e militanti in rete, tanto che il suo slogan tra le derisioni e i commenti seri diventa il più citato su Twitter. “Le coperture? Abbiate fede, ci sono, ci sono”. Conclude Renzi mentre risponde ai giornalisti. “E’ una legge di buone notizie”.