Per la Procura di Brescia, i 52 ‘venetisti’ indagati nell’inchiesta che ad aprile scorso portò all’arresto di 24 persone, sono “terroristi”. “Associazione terroristica” è infatti il capo di imputazione per il quale si sono chiuse le indagini stamane, con l’invio del 415 bis. Tra gli arrestati in via cautelare c’erano anche Franco Rocchetta, già sottosegretario agli esteri nel primo governo Berlusconi e considerato l’ideologo del gruppo, Lucio Chiavegato, leader dei Forconi, Luigi Faccia, teorico indipendentista già finito nei guai per la presa di piazza San Marco con un carro armato nel ’97 (è stato l’ultimo ad uscire dal carcere perché si era dichiarato ‘prigioniero politico’).
La procura lombarda contesta a 18 persone l’organizzazione dell’associazione “Alleanza” con il proposito di compiere “atti di violenza quali l’occupazione militare di piazza San Marco a Venezia”, chiedendo l’indipendenza del Veneto. Per questo assalto gli indagati avrebbero potuto servirsi del Tanko, un carro armato artigianale costruito con un escavatore, ritrovato in un capannone di Casale di Scodosia (Padova).
Per verificare il reale potenziale offensivo di quest’arma rudimentale è stato effettuato anche un incidente probatorio e questo filone dell’inchiesta (che riguarda solo alcuni degli indagati) finirà in aula il prossimo 13 dicembre a Rovigo, tribunale competente. Le indagini sono state affidate al sostituto procuratore Sabrina Duò. Gli altri 32 indagati sono accusati di partecipazione alla medesima associazione “terroristica”. Tutti rischiano il processo, ma si attendono le memorie difensive degli indagati, che ora avranno 20 giorni di tempo per decidere come agire.
“La decisione della procura di Brescia va contro quanto espresso dalla corte di Cassazione – spiega Luca Azzano Cantarutti, avvocato difensore di tre ‘venetisti’ – dopo gli arresti di aprile, infatti, il tribunale del Riesame aveva cancellato il capo di imputazione di associazione eversiva ai fini di terrorismo. La procura di Brescia aveva quindi interpellato la Cassazione, che ha poi dichiarato inammissibile il ricorso. Aspetterò quindi la richiesta di rinvio a giudizio e mi presenterò in sede di udienza preliminare spiegando proprio questo”.