Sanzioni da parte dell’Ordine per i medici che sconsigliano ai pazienti di sottoporsi alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale. E’ questa – secondo l’Ansa – l’ipotesi allo studio del ministero della Salute nell’ambito del lavoro sul nuovo Piano vaccinale, che verrà discusso il prossimo 20 ottobre in un incontro tra le Regioni e il dicastero guidato da Beatrice Lorenzin e dovrebbe portare a uniformare le linee guida sul tema. Secondo alcune anticipazioni dei giorni scorsi, nel piano potrebbe essere inserito anche un provvedimento che rende obbligatorie le vaccinazioni per i bambini che frequentano la scuola. Ma il ministro frena. Intervistato da SkyTg24 precisa che sull’eventualità di rendere obbligatorie le vaccinazioni per gli studenti bisogna che si esprima il Parlamento.
Anche sulle possibili sanzioni ai medici che forniscono informazioni prive di fondamento scientifico sui rischi legati alla vaccinazione, il ministero fa sapere che “la bozza di Piano nazionale, attualmente all’esame della Conferenza delle Regioni, prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali per cogliere l’obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali”. “Quanto pubblicato da diversi organi di stampa secondo cui sarebbero allo studio sanzioni, quali la radiazione, per i medici che sconsigliano le vaccinazioni obbligatorie è priva di ogni fondamento”, scrivono i responsabili del ministero di Lungotevere Ripa. Fonti del dicastero a La Presse dicono che il piano c’è “qualcosa di coercitivo” che spinga i genitori a vaccinare i propri figli, altrimenti questi ultimi non potrebbero frequentare la scuola. Beatrice Lorenzin non è contraria a questa eventualità, ma sarebbero state le stesse Regioni – o almeno alcune – a proporre la radiazione dei medici e dei pediatri “infedeli”. L’ipotesi ha subito scatenato le critiche del sindacato dei medici Anaao: “Un’ipotesi folle, ridicola, a questo punto sanzionassero i medici perché esistono…”, commenta – come riporta Repubblica – il segretario Costantino Troise.
L’accelerazione sul Piano nazionale arriva dopo le polemiche riguardo alle famiglie che decidono di non sottoporre i figli ai trattamenti e alla massiccia campagna da parte del ministero per arginare il calo. Secondo i dati diffusi “le coperture vaccinali nazionali a 24 mesi d’età, relative all’anno 2014 (coorte di nascita 2012), contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l’epatite B, Haemophilus influenzae b e la pertosse, sono scese al di sotto del 95%, valore minimo previsto dall’obiettivo del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2012-2014″. Per Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), “questa situazione, che tende progressivamente a peggiorare rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale sia su quello collettivo”. Ricciardi auspica la “rapida approvazione” del nuovo Piano nazionale di prevenzione, “anche recependo la proposta di obbligatorietà dei vaccini funzionale a garantire la sicurezza dei bambini a scuola”. “Bisogna lavorare sull’evidenza scientifica – ha sottolineato il presidente dell’Iss – e convincere tutti gli operatori che vaccinare è straordinariamente importante, forse oggi più che nel passato”.