Cinque agguati a colpi di coltello in poche ore contro civili, poliziotti e soldati israeliani. E quattro assalitori palestinesi uccisi, “neutralizzati” dicono le forze armate. In Israele non si ferma l’Intifada dei coltelli a 24 ore dalla “Giornata della Rabbia” proclamata da Hamas contro lo Stato ebraico durante la quale è stata incendiata la tomba del profeta Giuseppe e sono stati uccisi quattro palestinesi.
Sabato mattina sono stati sventati due attentati. Nel primo ad Hebron in Cisgiordania un israeliano ha sparato uccidendo un assalitore che lo ha aggredito con un coltello. Il secondo a Gerusalemme est dove un palestinese ha cercato di pugnalare una guardia di frontiera che ha reagito uccidendolo. A Hebron il presunto attentatore palestinese è stato identificato in Mohammed Awad Qawasmeh, di 18 anni. L’attacco, secondo un portavoce militare israeliano, è avvenuto in prossimità del Beit Hadassah, un edificio nel centro di Hebron dove risiedono diverse famiglie di coloni israeliani.
Il secondo attacco, aggiunge la polizia israeliana, è avvenuto a Gerusalemme, nel rione ebraico di Armon ha-Natziv. Un passante ha attirato l’attenzione di agenti della guardia di frontiera verso un adolescente palestinese che appariva sospetto. Quando gli agenti gli hanno chiesto di identificarsi – ha proseguito una portavoce della polizia – questi ha estratto un pugnale e ha tentato di aggredirli. E’ stato allora colpito a morte da alcuni spari da distanza ravvicinata. A quanto risulta si tratta di un sedicenne residente nel vicino rione palestinese di Jabel Mukaber.
Il terzo attacco della giornata ha come bersaglio una donna, agente della polizia di frontiera israeliana che ha ucciso un’assalitrice palestinese che aveva tentato di accoltellarla. L’episodio è avvenuto in una base della polizia nei pressi della Grotta dei Patriarchi, a Hebron. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, l’agente è rimasta lievemente ferita alla mano, mentre l’assalitrice palestinese è morta dopo essere stata raggiunta dai colpi di arma da fuoco.
In serata, sempre a Hebron, un altro israeliano è stato accoltellato. La radio militare fa sapere che la vittima è un soldato, ma le sue condizioni non sono state rese note. L’attentatore, fa sapere Radio militare, è stato ferito, mentre l’aggressore è ferito in modo grave. Il quinto agguato della giornata è avvenuto al posto di controllo di Qalandiya in Cisgiordania. Un poliziotto israeliano è stato accoltellato l’agente è stato ferito leggermente mentre l’attentatore palestinese è stato, secondo la definizione della stessa polizia, “neutralizzato“. In questo caso l’assalitore è morto.
In questo clima, la diplomazia internazionale cerca di aprire un varco. Mercoledì intanto, come ricorda l’Ansa, a Berlino è previsto un incontro fra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa John Kerry. L’iniziativa francese per la dislocazione di osservatori stranieri nella Spianata delle Moschee (per gli ebrei, il Monte del Tempio) ha destato fastidio in Israele: fonti politiche hanno replicato che ad alterare lo status quo in quell’area sono stati i palestinesi “quando hanno portato ordigni nella Moschea al-Aqsa”, trasformandola in un luogo di violenza.
Anche la Giordania, secondo Israele, ha le sue responsabilità in quanto garante del Waqf, l’ente per la protezione dei Beni islamici che gestisce la Spianata. Ma il premier palestinese Rami Hamdallah ha respinto con determinazione le accuse e ha aggiunto che Israele – “responsabile dell’escalation di violenza” – dovrebbe piuttosto fare un esame di coscienza di fronte all’elevato numero di palestinesi (oltre 40) uccisi dall’inizio del mese.
Mondo
Medio Oriente, cinque nuovi agguati a colpi di coltello. Israele: “Aggressori neutralizzati, quattro palestinesi uccisi”
Continua l'escalation di violenza: ii poche ore cinque attentati tra Hebron e Gerusalemme a 24 ore dalla "Giornata della Rabbia" proclamata da Hamas. Premier palestinese Rami Hamdallah: "Il vero responsabile è governo israeliano"
Cinque agguati a colpi di coltello in poche ore contro civili, poliziotti e soldati israeliani. E quattro assalitori palestinesi uccisi, “neutralizzati” dicono le forze armate. In Israele non si ferma l’Intifada dei coltelli a 24 ore dalla “Giornata della Rabbia” proclamata da Hamas contro lo Stato ebraico durante la quale è stata incendiata la tomba del profeta Giuseppe e sono stati uccisi quattro palestinesi.
Sabato mattina sono stati sventati due attentati. Nel primo ad Hebron in Cisgiordania un israeliano ha sparato uccidendo un assalitore che lo ha aggredito con un coltello. Il secondo a Gerusalemme est dove un palestinese ha cercato di pugnalare una guardia di frontiera che ha reagito uccidendolo. A Hebron il presunto attentatore palestinese è stato identificato in Mohammed Awad Qawasmeh, di 18 anni. L’attacco, secondo un portavoce militare israeliano, è avvenuto in prossimità del Beit Hadassah, un edificio nel centro di Hebron dove risiedono diverse famiglie di coloni israeliani.
Il secondo attacco, aggiunge la polizia israeliana, è avvenuto a Gerusalemme, nel rione ebraico di Armon ha-Natziv. Un passante ha attirato l’attenzione di agenti della guardia di frontiera verso un adolescente palestinese che appariva sospetto. Quando gli agenti gli hanno chiesto di identificarsi – ha proseguito una portavoce della polizia – questi ha estratto un pugnale e ha tentato di aggredirli. E’ stato allora colpito a morte da alcuni spari da distanza ravvicinata. A quanto risulta si tratta di un sedicenne residente nel vicino rione palestinese di Jabel Mukaber.
Il terzo attacco della giornata ha come bersaglio una donna, agente della polizia di frontiera israeliana che ha ucciso un’assalitrice palestinese che aveva tentato di accoltellarla. L’episodio è avvenuto in una base della polizia nei pressi della Grotta dei Patriarchi, a Hebron. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, l’agente è rimasta lievemente ferita alla mano, mentre l’assalitrice palestinese è morta dopo essere stata raggiunta dai colpi di arma da fuoco.
In serata, sempre a Hebron, un altro israeliano è stato accoltellato. La radio militare fa sapere che la vittima è un soldato, ma le sue condizioni non sono state rese note. L’attentatore, fa sapere Radio militare, è stato ferito, mentre l’aggressore è ferito in modo grave. Il quinto agguato della giornata è avvenuto al posto di controllo di Qalandiya in Cisgiordania. Un poliziotto israeliano è stato accoltellato l’agente è stato ferito leggermente mentre l’attentatore palestinese è stato, secondo la definizione della stessa polizia, “neutralizzato“. In questo caso l’assalitore è morto.
In questo clima, la diplomazia internazionale cerca di aprire un varco. Mercoledì intanto, come ricorda l’Ansa, a Berlino è previsto un incontro fra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa John Kerry. L’iniziativa francese per la dislocazione di osservatori stranieri nella Spianata delle Moschee (per gli ebrei, il Monte del Tempio) ha destato fastidio in Israele: fonti politiche hanno replicato che ad alterare lo status quo in quell’area sono stati i palestinesi “quando hanno portato ordigni nella Moschea al-Aqsa”, trasformandola in un luogo di violenza.
Anche la Giordania, secondo Israele, ha le sue responsabilità in quanto garante del Waqf, l’ente per la protezione dei Beni islamici che gestisce la Spianata. Ma il premier palestinese Rami Hamdallah ha respinto con determinazione le accuse e ha aggiunto che Israele – “responsabile dell’escalation di violenza” – dovrebbe piuttosto fare un esame di coscienza di fronte all’elevato numero di palestinesi (oltre 40) uccisi dall’inizio del mese.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.