Parma è il primo capoluogo di provincia in Emilia Romagna ad avere superato il 65 per cento di raccolta differenziata. La città diventata nota in tutta Italia per la sua battaglia (per ora persa) contro l’inceneritore, da tempo cerca di mettere il forno sotto scacco con la differenziata. I risultati raggiunti dall’amministrazione Cinque stelle con il porta a porta hanno ricevuto il plauso di Legambiente, che ha premiato la città ducale per essere il primo comune sopra i 150mila abitanti ad avere raggiunto l’obiettivo nella settima edizione dei Comuni Ricicloni in Regione, che riconosce i migliori traguardi ottenuti in termini di rifiuti. “E’ il primo in regione – ha spiegato il presidente Lorenzo Fratini – ma nessun altro capoluogo in Italia fa meglio”.

Il riconoscimento, che a livello nazionale era stato assegnato lo scorso luglio, vede in Emilia Romagna il primato di Parma, che registra 174,6 chilogrammi per abitante di quantitativo da smaltire all’anno, il 65,2 per cento di raccolta differenziata, 74,3 chili di carta e 91 chili di organico per abitante. “Questo riconoscimento – ha commentato il primo cittadino Federico Pizzarotti – premia la nostra città che ha saputo, nell’arco di pochi anni, adeguarsi alle buone pratiche e impegnarsi per raggiungere un risultato che la pone all’avanguardia in tema di raccolta differenziata a livello regionale”.

Dopo la città ducale si piazza Rimini, con 299 chilogrammi totali e 61,6 per cento di differenziata, che con Parma è l’altro unico capoluogo ad avere oltrepassato la soglia del 60 per cento. Terzo posto per Reggio Emilia, con 289,9 chilogrammi totali e il 57,4 per cento di differenziata, seguita da Modena, Forlì e Piacenza, che si posizionano tutte al di sopra del 55 per cento. Al 50 per cento arrivano Cesena, Ravenna e Ferrara, mentre fanalino di coda nella classifica della differenziata è Bologna. Nel capoluogo di Regione i numeri fotografano una differenziata appena al 38,3 per cento con 388 chilogrammi per abitante di rifiuti da smaltire, 80 chili di carta e 46,8 chili di organico per residente.

In Regione le città in cui si supera il 75 per cento di differenziata sono 19, mentre 104 si collocano nella fascia tra il 60 e il 75 per cento e 217 rimangono a un livello inferiore al 60 per cento. Al top dei risultati ci sono, per i piccoli comuni, Mezzani (Pr), con l’82,2 per cento di raccolta, Gazzola (Pc) e Roccabianca (Pr). Tra le realtà di medie dimensioni si piazzano Medolla (86,8 per cento), Felino (Pr) e Sorbolo (Pr). Infine, tra le città più grandi si distinguono San Giovanni in Persiceto con il 75,6 per cento di differenziata, seguita da Fidenza (Pr) e Correggio (Re).

In Emilia Romagna 43 comuni devono smaltire 150 chilogrammi annui di rifiuti prodotti per abitante, altri 166 devono fare i conti con una quantità che va dai 150 ai 300 chili, e 131 devono far fronte a oltre 300 chilogrammi per abitante. Tra i centri sotto i 5mila abitanti il migliore è il Comune di Mezzani, in provincia di Parma, con 84,6 chili per abitante e raccolta domiciliare, seguito da Voghiera (Fe) con 94,3 chili e da Masi Torello (Fe) con 106,2. Per quanto riguarda i comuni di medie dimensioni, in classifica al primo posto c’è Medolla (Mo) con 66,7 chilogrammi e raccolta domiciliare. Al secondo posto si posiziona Monte San Pietro (BO), che arriva a 86,1 chili e al terzo Sorbolo (Pr) con 88 chilogrammi per abitante. Tra i Comuni sopra i 25mila abitanti infine si distingue Fidenza, con una prestazione di 116 chilogrammi per abitanti e raccolta domiciliare. Dietro di essa, Casalecchio (Bo) con quasi 129 chili, e al terzo posto San Giovanni in Persiceto (Bo), con oltre 131.

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