Spari contro la villa bunker confiscata al clan della camorra dei Graziano e destinata ad ospitare un maglificio che sarà gestito da Libera. L’attacco è avvenuto ieri notte a Quindici, in provincia di Avellino, dove sono in corso rilievi da parte dei carabinieri e polizia.
Secondo le prime informazioni, gli spari non hanno provocato feriti e l’attacco è stato effettuato con un fucile, colpendo solo il cancello esterno. Si tratta di una probabile intimidazione che precede l’arrivo di don Luigi Ciotti, presidente nazionale dell’associazione impegnata nella lotta contro la mafia e nel riutilizzo dei beni confiscati ai clan. Il sacerdote domani pomeriggio, insieme al prefetto di Avellino, Carlo Sessa, inaugurerà la villa colpita dall’attacco “Maglificio100Quindici Passi“, destinato a produrre maglieria artigianale.
L’edificio è il primo bene confiscato alle mafie nell’Avellinese. In vista dell’apertura del laboratorio, per tutta la giornata di ieri gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Avellino, insieme agli agenti del Commissariato di Lauro (Avellino) e al Nucleo prevenzione crimine della Campania, hanno svolto controlli sul territorio del Vallo di Lauro, con posti di blocco e controlli di sorvegliati speciali, pregiudicati e presunti affiliati ai clan Cava e Graziano, che da decenni, nel contesto di una sanguinosa faida, si contendono il controllo delle attività criminali sul territorio.
Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Già a settembre, altri colpi di arma da fuoco sono stati indirizzati contro l’abitazione del sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio, e alcuni giorni fa il suo ufficio nella sede comunale è stato preso di mira da ignoti che hanno riversato urina sul pavimento.