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Musica e robotica, il futuro è già qui: ecco come le ricerche del prof. Tarabella cambiano la produzione dei suoni

di Giuseppe Pagano

L’opinione comune vuole che la scienza imbocchi strade diverse dall’arte. Ma da circa due decenni, presso il computerART project del CNR di Pisa, questa vulgata è smentita dagli studi condotti dal prof. Leonello Tarabella su nuovi strumenti che avvicinano i prodigi della robotica all’espressività musicale più pura. C’è il sassofono jazz nel passato del ricercatore pisano, ma la sua voglia di sperimentare è stata sedotta dalle possibilità offerte dall’informatica negli anni Novanta. “Quando sono comparsi calcolatori più piccoli e potenti e si cominciò a parlare di sensori, iniziai ad interessarmi a queste periferiche in grado di catturare informazioni dal mondo esterno – racconta Tarabella a FQ Magazine – Il poter controllare il suono in maniera gestuale mi faceva venir voglia di manipolare il suono informatico. Questo è stato il movente per un nuovo tipo di ricerca che si chiama interazione e controllo gestuale del suono digitale”.

I frutti della sua ricerca al CNR si apprezzano durante le esibizioni dal vivo con il progetto “Collisions”, in cui Tarabella dismette i panni dello scienziato per vestire quelli del musicista. Si tratta di “Palm drive”, basato sulla tecnologia a raggi infrarossi, e di “Handel” (un gioco di parole tra Händel e hand) basato sull’elaborazione in tempo reale di immagini catturate da una telecamera. “Sono questi i sistemi su cui ho basato la mia ricerca, rendendoli sempre più flessibili e affidabili per poter estrarre informazioni dalla gestualità delle mani e controllare la sonorità informatica”. Queste ricerche hanno trovato poi anche un’inaspettata applicazione nel sostegno ai bambini affetti da autismo e ai malati di Alzheimer.

Gli “iper-strumenti” hanno reso obsoleti i modi tradizionali di concepire la musica, cioè le dodici note temperate e la sintassi dell’armonia. “Un clavicembalo o una tastiera midi mi mappano le note con la sintassi tradizionale – spiega il ricercatore – Avendo a che fare con la generazione di suoni inediti, con scenari completamente avulsi dall’armonia tradizionale, si rendeva necessario inventare e costruire altri sistemi di manipolazione del suono”. Alla professione di ricercatore e musicista, Tarabella ha unito per oltre vent’anni l’insegnamento di Informatica Musicale presso l’Università di Pisa. “È stata un’esperienza bellissima. Al mio corso venivano studenti brillanti, che già suonavano e che volevano sistematizzare le loro conoscenze pregresse. L’esame consisteva nella realizzazione di un’opera musicale con il computer, e il voto era in funzione del grado di divertimento con cui realizzavano il progetto”.

Proprio tra i suoi allievi il docente ha conosciuto Alessandro Baris, batterista che ha suonato in tante formazioni, tra cui gli americani L’Altra e i berlinesi The Somnambulist. Maestro e discepolo nel 2010 fondano il progetto “Collisions”, una naturale evoluzione dell’attività accademica. Racconta Tarabella: “Da un certo momento in poi, quando i miei sistemi sono diventati affidabili e trasportabili, ho sentito l’esigenza di propormi negli ambienti più artistici. Ho trovato così Baris, che ha grossa esperienza in campo musicale, e il lato primordiale della batteria ben si sposava alla tecnologia avanzata”.
I Collisions sono oggi chiamati da numerosi eventi di musica elettronica – tra cui anche il roBOt Festival di Bologna – e hanno recentemente realizzato “Masses and sea motions”, un suggestivo video in presa diretta, girato presso il Teatro del Silenzio di Lajatico, dove gli sciami elettronici mossi da Tarabella si mescolano ai colori del crepuscolo.

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