Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha dato le dimissioni in seguito al giudizio della Corte dei Conti sul bilancio del Piemonte, di cui è governatore. Due giorni fa i magistrati contabili nel giudizio di parificazione hanno certificato che il disavanzo dell’ente è salito a quota 5,8 miliardi e Chiamparino ha chiesto che il governo intervenga perché in caso contrario “non saremo in grado di fare un bilancio”. Giovedì l’annuncio delle dimissioni, arrivato durante una conferenza stampa sulla legge di Stabilità. “Una Regione che è in una situazione di bilancio di questo genere non può rappresentare le altre Regioni”, ha detto il governatore, che resterà in sella “fino al termine delle negoziazioni con il governo sulla legge di Stabilità”.
Chiamparino ha poi lanciato un avvertimento: la questione dei fondi anticipati dallo Stato per il pagamento dei debiti verso i fornitori e usati per altri fini, da cui nasce il buco, “non riguarda solo il Piemonte”, ha detto. “Il Piemonte è stata solo la prima Regione a incappare nel procedimento di parificazione del bilancio”. Rischiano infatti la bocciatura anche Lazio, Campania, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, per un buco potenziale che potrebbe arrivare a una ventina di miliardi. Una grana che l’esecutivo ha cercato di risolvere con un decreto che avrebbe permesso di mascherare il disavanzo. Soluzione che però è stata stoppata dal Colle. “Il decreto che avevamo concordato non prevede spalmature del debito ma modalità di contabilizzazione di quel disavanzo, che non deve essere restituito due volte dalle Regioni, che già lo stanno restituendo, attraverso gli stati patrimoniali”, ha sostenuto Chiamparino. Trovando sponda nell’assessore al bilancio del Lazio Alessandra Sartore, secondo cui “non c’è alcun buco ma solo una evidenziazione nei bilanci regionali delle modalità evidenziate dalla Corte Costituzionale. Deve nuovamente intervenire il legislatore nazionale. Le Regioni hanno operato secondo quanto indicato nei decreti legge, ora ci sarà un nuovo decreto legge o altro, non si deve parlare di ulteriori disavanzi”. “Solidarietà” dal governatore lombardo Roberto Maroni, secondo cui “il governo non mantiene i patti”.
La scelta non nasce da “un giudizio sulla legge di Stabilità o sui tagli alla sanità“, ha poi chiarito l’ex presidente della Compagnia di San Paolo, annunciando anzi una valutazione positiva sulla manovra nonostante la riduzione del Fondo sanitario nazionale che aveva fatto salire gli enti sulle barricate. Il giudizio dipende dal fatto che “il governo ha accolto la richiesta avanzata ad agosto dalle Regioni sulla modalità di definizione del pareggio di bilancio che consente di liberare risorse per investimenti in tutti i campi” e “analogamente positiva è stata la risposta al tema sollevato lo scorso anno sull’esclusione della parte di cofinanziamento dei fondi europei ai fini dei saldi di bilancio, determinante per le Regioni che hanno una quantità significativa di fondi europei”. In più “sui tagli extrasanità di 2,2 miliardi, che derivano dalle Finanziarie precedenti, sembra esserci una neutralizzazione di 1,3 miliardi, quindi più della metà, ma su questo non c’è ancora una risposta”.
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Chiamparino lascia presidenza Conferenza Regioni: “Piemonte ha buco da 6 miliardi, non posso rappresentare gli altri”
Il governatore avverte: "Il problema del debito non riguarda solo una regione". E torna a chiedere l'intervento del governo
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha dato le dimissioni in seguito al giudizio della Corte dei Conti sul bilancio del Piemonte, di cui è governatore. Due giorni fa i magistrati contabili nel giudizio di parificazione hanno certificato che il disavanzo dell’ente è salito a quota 5,8 miliardi e Chiamparino ha chiesto che il governo intervenga perché in caso contrario “non saremo in grado di fare un bilancio”. Giovedì l’annuncio delle dimissioni, arrivato durante una conferenza stampa sulla legge di Stabilità. “Una Regione che è in una situazione di bilancio di questo genere non può rappresentare le altre Regioni”, ha detto il governatore, che resterà in sella “fino al termine delle negoziazioni con il governo sulla legge di Stabilità”.
La scelta non nasce da “un giudizio sulla legge di Stabilità o sui tagli alla sanità“, ha poi chiarito l’ex presidente della Compagnia di San Paolo, annunciando anzi una valutazione positiva sulla manovra nonostante la riduzione del Fondo sanitario nazionale che aveva fatto salire gli enti sulle barricate. Il giudizio dipende dal fatto che “il governo ha accolto la richiesta avanzata ad agosto dalle Regioni sulla modalità di definizione del pareggio di bilancio che consente di liberare risorse per investimenti in tutti i campi” e “analogamente positiva è stata la risposta al tema sollevato lo scorso anno sull’esclusione della parte di cofinanziamento dei fondi europei ai fini dei saldi di bilancio, determinante per le Regioni che hanno una quantità significativa di fondi europei”. In più “sui tagli extrasanità di 2,2 miliardi, che derivano dalle Finanziarie precedenti, sembra esserci una neutralizzazione di 1,3 miliardi, quindi più della metà, ma su questo non c’è ancora una risposta”.
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Roma, 23 dic (Adnkronos) - "Giorgia Meloni taglia la sanità pubblica e nega il salario minimo, ma continua a insistere col fallimentare piano dei centri in Albania. Sono rimasti solo lei e qualche suo ministro ormai a reputare più importante la propaganda elettorale rispetto alle condizioni materiali delle persone". Lo dice Elly Schlein.
"È ormai sotto gli occhi di tutti: si tratta di un progetto inumano, inefficace, dispendioso e privo di risultati concreti. Continuare a investire risorse pubbliche in un’operazione che viola i diritti fondamentali è irresponsabile. Sbagliare è umano ma perseverare è inammissibile in un Paese in cui 4 milioni e mezzo di persone non riescono a curarsi. Il governo si fermi, meglio ammettere i propri sbagli che far pagare questo prezzo agli italiani", aggiunge la segretaria del Pd.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "Il paese è in crisi, decine di migliaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici trascorreranno un Natale di preoccupazione per il loro futuro, la manovra di bilancio non risponde assolutamente ai reali bisogni degli italiani e il governo e la maggioranza pensano ai migranti e a come far ripartire il centro in Albania. Una follia che costa all’Italia circa un miliardo". Lo dice il capogruppo Avs in Senato Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
"I migranti sono una vera e propria ossessione della destra che sta contaminando gli italiani ma, soprattutto, utile propaganda per nascondere gli errori e i fallimenti in economica di questo governo. La Meloni prenda atto del fallimento. Il centro per migranti in Albania va chiuso", aggiunge.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - “Il Governo intende continuare con gli accordi per l’Albania? Non c’è tribunale della storia che assolverà il duo Meloni Salvini. La sintesi della loro politica sulla immigrazione, che è un compromesso al ribasso fra rigurgiti post fascisti ed intolleranza mascherata, è contro i diritti e il buonsenso. Uno spreco di risorse con pochi precedenti. Pura propaganda”. Lo dice il segretario del Psi Enzo Maraio.
Roma, 23 dic (Adnkronos) - "L'Italia vi è vicina vi ringrazia. In un periodo in cui la guerra è tornata ad affacciarsi anche in Europa è ancora più evidente quanto sia fondamentale il ruolo di Forze Armate preparate e pronte a garantire sicurezza e quindi libertà e democrazia. Essere qui oggi rappresenta il ringraziamento delle istituzioni, e di tutti gli italiani, per il vostro impegno. Grazie a voi possiamo avere la prospettiva di un mondo libero". Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana rivolgendosi, nel corso della visita di oggi, ai circa 300 militari italiani presso la base Nato di Ādaži, in Lettonia.
Fontana è stato accolto dal comandante del contingente italiano della base Nato, colonnello Massimiliano Greco. Primo gesto della visita alla base è stato l'omaggio ai caduti. "Troppo a lungo pace e stabilità si sono date per scontate, l'attuale situazione internazionale ci sta facendo capire che non è così: sicurezza è libertà - ha detto Fontana -. Il vostro impegno, e il sacrificio di essere lontani da casa e dalle vostre famiglie in un momento particolare come le festività natalizie, deve esservi riconosciuto. Se sono qui è per portarvi l'affetto e l'abbraccio dell'Italia".
Roma, 23 dic. - (Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it
Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale.
Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo.
L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders.
Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.
Roma, 23 dic. - (Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it
Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale.
Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo.
L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders.
Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.
Roma, 23 dic. (Adnkronos) - I presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, hanno firmato oggi l'atto di nomina del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Presidente è l’avvocato Maurizio Borgo, mentre il professor Francesco Vaia e il dottor Antonio Pelagatti ne sono i componenti. Con queste nomine -spiega un comunicato- che hanno decorrenza dal primo gennaio 2025, i presidenti delle Camere assicurano l'istituzione del Garante, come previsto dalla nuova legge.