Più attenzione sulle intercettazioni che sulla mafia. “Timidezza” nel contrasto all’evasione fiscale. “Consapevole strategia di delegittimazione” della magistratura. Politica e giustizia “subordinate al potere economico”. Nella relazione annuale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, punta il dito contro l’azione del governo Renzi in materia di giustizia.
Il primo affondo arriva nelle prime righe. “I temi economici vanno ricondotti all’alveo delle decisioni politiche – dice Sabelli al congresso del sindacato dei magistrati- va dunque respinta l’idea strisciante che a minori garanzie e a minori controlli possa corrispondere una maggiore crescita, come se il problema consistesse nella regola e non piuttosto nella sua violazione. L’approdo di una tale impostazione sarebbe la subordinazione della politica e della giurisdizione al potere economico“. Difficile non leggere nelle parole del presidente dell’Anm un riferimento alla norma, contenuta nella legge di Stabilità, che consente i pagamenti fino a 3.000 euro in contanti, presentata dall’esecutivo come uno strumento per favorire la crescita. E una risposta alla posizione del governo, secondo cui – come ha detto il premier Matteo Renzi – “il limite del contante non aiuta l’evasione, né la combatte”.
Al contempo il governo fa poco per combattere la corruzione e la penetrazione delle organizzazioni criminali nella P.A.. “C’è una “timidezza nella disciplina dei mezzi di contrasto al fenomeno della corruzione(…) condotte che spesso si uniscono a fenomeni di criminalità organizzata e per mezzo delle quali realtà mafiose si insinuano nel tessuto della pubblica amministrazione impongono maggiore determinazione e richiedono più penetranti strumenti di indagine e di prova”. Una timidezza, continua Sabelli, che risulta “incoerente” con la scelta di aumentare le sanzioni per alcuni reati comuni, che sa invece di “cedimento a superficiali appetiti giustizialisti“.
Il secondo j’accuse Sabelli lo lancia contro la riforma della responsabilità civile dei magistrati realizzata dal governo prima di quella del processo, ritenuta dai giudici prioritaria. Tra politica e magistratura “oggi si sviluppano tensioni nuove o si riaccendono altre antiche e mai davvero sopite, che alimentano delegittimazione e sfiducia nel sistema giudiziario – affonda il presidente dell’Anm – il terreno sul quale sono state realizzate riforme relative al trattamento giuridico della magistratura, discutibili nel merito, nel metodo e nei tempi, che hanno preceduto perfino quelli delle riforme – tuttora irrealizzate – del processo e dell’organizzazione; sul quale è intervenuta la nuova legge sulla responsabilità civile, che appare condizionata da ragioni estranee alle finalità risarcitorie che le sono proprie; sul quale avanzano proposte di nuovi illeciti disciplinari, incoerenti con l’attuale sistema di fattispecie tipiche; sul quale si muovono disegni di riforma processuale che riflettono sulla responsabilità del magistrato le carenze dell’organizzazione e l’inadeguatezza delle regole. Tutti aspetti troppo delicati, perché siano fatti materia di scontro e oggetto di riforme affrettate“.
“Le riforme operate sullo stato giuridico di una categoria già sofferente per il peso dei carichi di lavoro, delle crescenti responsabilità e della carenza di risorse, unite a demagogiche semplificazioni – ha detto ancora Sabelli – hanno aggravato il diffuso malcontento dei colleghi e rischiato di incoraggiare istanze e reazioni di stampo corporativo”. I giudici sono “consci dei pericoli che potrebbero venire dall’immagine, facile e falsa, di un’associazione raffigurata come espressione di una corporazione rivendicativa, tutta volta alla difesa dei propri privilegi, immagine purtroppo sostenuta e rilanciata da più parti, in una consapevole strategia di delegittimazione“.
Concentrandosi sui temi relativi all’organizzazione e alle procedure interne alla sfera giudiziaria, il governo ha tralasciato di intervenire in aree che toccani più da vicino la vita dei cittadini. Il tema delle intercettazioni, ad esempio, “ha finito con l’assumere una centralità che risulta persino maggiore dell’attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici” come la mafia. Tutto questo avvienne nonostante una criminalità organizzata “diffusa ormai in ogni ambito e le forme di pesante devianza infiltrate nel settore pubblico e dell’economia“.
Sabelli ha anche lamentato la disorganicità degli interventi nella materia penale e chiesto misure per l’efficienza. Ma anche maggiore attenzione ai temi civili: “Le persistenti lacune legislative in materie delicate quali i rapporti di convivenza e il fine vita, oggetto di casi giudiziari anche drammatici, vedono il giudice affrontare ancora, da anni, un impegno difficile e solitario, a fronte di una richiesta di giustizia che viene da una società in continua evoluzione“.
La replica del Partito Democratico è affidata a Davide Ermini: “Bisogna fare attenzione a non fare confusione. Fino ad oggi né il governo né il parlamento hanno messo mano al sistema delle intercettazioni – afferma il responsabile Giustizia dei dem – per questo alcune frasi sulla ‘politica non attenta’ ci appaiono ingenerose“. “Non è stata toccata nessuna delle attuali competenze degli organi inquirenti o di quelli giudicanti. Ci siamo preoccupati solo dell’aspetto legato alla pubblicità delle intercettazioni”, ha detto ancora Ermini.
Giustizia & Impunità
Giustizia, Anm: “Governo più attento alle intercettazioni che alla mafia. Strategia di delegittimazione verso i giudici”
Nella relazione annuale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, critica l'azione del governo. I magistrati puntano il dito anche contro la riforma della responsabilità civile: "Discutibile nel merito, nel metodo e nei tempi" e "ha preceduto perfino quelle – tuttora irrealizzate – del processo e dell’organizzazione". Ermini, responsabile Giustizia del Pd: "Frasi ingenerose"
Più attenzione sulle intercettazioni che sulla mafia. “Timidezza” nel contrasto all’evasione fiscale. “Consapevole strategia di delegittimazione” della magistratura. Politica e giustizia “subordinate al potere economico”. Nella relazione annuale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, punta il dito contro l’azione del governo Renzi in materia di giustizia.
Il primo affondo arriva nelle prime righe. “I temi economici vanno ricondotti all’alveo delle decisioni politiche – dice Sabelli al congresso del sindacato dei magistrati- va dunque respinta l’idea strisciante che a minori garanzie e a minori controlli possa corrispondere una maggiore crescita, come se il problema consistesse nella regola e non piuttosto nella sua violazione. L’approdo di una tale impostazione sarebbe la subordinazione della politica e della giurisdizione al potere economico“. Difficile non leggere nelle parole del presidente dell’Anm un riferimento alla norma, contenuta nella legge di Stabilità, che consente i pagamenti fino a 3.000 euro in contanti, presentata dall’esecutivo come uno strumento per favorire la crescita. E una risposta alla posizione del governo, secondo cui – come ha detto il premier Matteo Renzi – “il limite del contante non aiuta l’evasione, né la combatte”.
Al contempo il governo fa poco per combattere la corruzione e la penetrazione delle organizzazioni criminali nella P.A.. “C’è una “timidezza nella disciplina dei mezzi di contrasto al fenomeno della corruzione(…) condotte che spesso si uniscono a fenomeni di criminalità organizzata e per mezzo delle quali realtà mafiose si insinuano nel tessuto della pubblica amministrazione impongono maggiore determinazione e richiedono più penetranti strumenti di indagine e di prova”. Una timidezza, continua Sabelli, che risulta “incoerente” con la scelta di aumentare le sanzioni per alcuni reati comuni, che sa invece di “cedimento a superficiali appetiti giustizialisti“.
Il secondo j’accuse Sabelli lo lancia contro la riforma della responsabilità civile dei magistrati realizzata dal governo prima di quella del processo, ritenuta dai giudici prioritaria. Tra politica e magistratura “oggi si sviluppano tensioni nuove o si riaccendono altre antiche e mai davvero sopite, che alimentano delegittimazione e sfiducia nel sistema giudiziario – affonda il presidente dell’Anm – il terreno sul quale sono state realizzate riforme relative al trattamento giuridico della magistratura, discutibili nel merito, nel metodo e nei tempi, che hanno preceduto perfino quelli delle riforme – tuttora irrealizzate – del processo e dell’organizzazione; sul quale è intervenuta la nuova legge sulla responsabilità civile, che appare condizionata da ragioni estranee alle finalità risarcitorie che le sono proprie; sul quale avanzano proposte di nuovi illeciti disciplinari, incoerenti con l’attuale sistema di fattispecie tipiche; sul quale si muovono disegni di riforma processuale che riflettono sulla responsabilità del magistrato le carenze dell’organizzazione e l’inadeguatezza delle regole. Tutti aspetti troppo delicati, perché siano fatti materia di scontro e oggetto di riforme affrettate“.
“Le riforme operate sullo stato giuridico di una categoria già sofferente per il peso dei carichi di lavoro, delle crescenti responsabilità e della carenza di risorse, unite a demagogiche semplificazioni – ha detto ancora Sabelli – hanno aggravato il diffuso malcontento dei colleghi e rischiato di incoraggiare istanze e reazioni di stampo corporativo”. I giudici sono “consci dei pericoli che potrebbero venire dall’immagine, facile e falsa, di un’associazione raffigurata come espressione di una corporazione rivendicativa, tutta volta alla difesa dei propri privilegi, immagine purtroppo sostenuta e rilanciata da più parti, in una consapevole strategia di delegittimazione“.
Concentrandosi sui temi relativi all’organizzazione e alle procedure interne alla sfera giudiziaria, il governo ha tralasciato di intervenire in aree che toccani più da vicino la vita dei cittadini. Il tema delle intercettazioni, ad esempio, “ha finito con l’assumere una centralità che risulta persino maggiore dell’attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici” come la mafia. Tutto questo avvienne nonostante una criminalità organizzata “diffusa ormai in ogni ambito e le forme di pesante devianza infiltrate nel settore pubblico e dell’economia“.
Sabelli ha anche lamentato la disorganicità degli interventi nella materia penale e chiesto misure per l’efficienza. Ma anche maggiore attenzione ai temi civili: “Le persistenti lacune legislative in materie delicate quali i rapporti di convivenza e il fine vita, oggetto di casi giudiziari anche drammatici, vedono il giudice affrontare ancora, da anni, un impegno difficile e solitario, a fronte di una richiesta di giustizia che viene da una società in continua evoluzione“.
La replica del Partito Democratico è affidata a Davide Ermini: “Bisogna fare attenzione a non fare confusione. Fino ad oggi né il governo né il parlamento hanno messo mano al sistema delle intercettazioni – afferma il responsabile Giustizia dei dem – per questo alcune frasi sulla ‘politica non attenta’ ci appaiono ingenerose“. “Non è stata toccata nessuna delle attuali competenze degli organi inquirenti o di quelli giudicanti. Ci siamo preoccupati solo dell’aspetto legato alla pubblicità delle intercettazioni”, ha detto ancora Ermini.
GIUSTIZIALISTI
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.