Da ex candidato presidente del Senato per il Movimento 5 Stelle a nuovo forza nella maggioranza di Matteo Renzi. Il senatore Luis Alberto Orellana ha annunciato nelle scorse ore il suo ingresso nel gruppo Per le Autonomie-Psi-Maie (lo stesso dove è iscritto l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), che diventa così al Senato il terzo gruppo di maggioranza. Il parlamentare lombardo raggiunge l’ex collega Lorenzo Battista: il suo è il trecentesimo cambio di casacca dall’inizio della legislatura, come segnalato da Openpolis. L’organismo parlamentare presieduto da Karl Zeller conta ora 20 componenti. Quelli del Pd al Senato sono 113 e quelli di Ncd 35. I verdinani di Ala che hanno votato in linea con l’esecutivo sul ddl Boschi restano al momento 14.
Orellana era iscritto al gruppo Misto di Palazzo Madama da quando era stata espulso dal Movimento 5 Stelle. Il 24 febbraio 2014 infatti il senatore, insieme ai colleghi Battista, Bocchino e Campanella, era stato accusato di aver creato una corrente organizzata dentro il M5S e di aver rilasciato dichiarazioni alla stampa sempre in dissenso con il gruppo. I quattro erano stati espulsi con una votazione tra gli iscritti sul blog di Beppe Grillo. Dopo un primo tentativo di dare vita a una formazione autonoma con gli altri cacciati, Orellana era rimasto nel gruppo Misto. Il senatore ex grillino ha già votato in linea con il governo. A ottobre 2014 è stato il suo voto favorevole alla nota di aggiornamento del Def a salvare la maggioranza a Palazzo madama e per questo aveva ricevuto numerosi attacchi in rete. Solo dieci giorni fa si è schierato in linea con l’esecutivo sul ddl Boschi per la riforma del Senato.
Quello di Orellana non è il primo caso di passaggio dal Movimento 5 Stelle alla maggioranza. Al Senato è il caso di Lorenzo Battista (gruppo Per le Autonomie) e Fabiola Anitori (Ncd). Maurizio Romani e Alessandra Bencini hanno invece aderito all’Italia dei Valori e in alcuni casi si sono espressi in linea con l’esecutivo. Situazione simile a quella di Bartolomeo Pepe (Verdi) e Paola De Pin (Gal). Alla Camera invece c’è stato addirittura l’ingresso di Tommaso Currò e Alessio Tacconi nel Partito democratico, mentre Ivan Catalano si è iscritto a Scelta civica.