Alla faccia del rientro dei cervelli. Da una parte, il piano del governo contenuto nella legge di Stabilità, che secondo gli annunci doveva richiamare le nostre migliori menti sparse per il mondo, tradisce le aspettative e si traduce in un concorso per assumere 500 docenti universitari italiani e stranieri: anche lo stesso premier Matteo Renzi ha ammesso che i partecipanti non devono tornare necessariamente dall’estero. Al contempo, l’esecutivo dimezza gli incentivi per i nostri connazionali, emigrati fuori dai confini italiani, che hanno deciso di dare una seconda chance al nostro Paese. Una doppia beffa, dal momento che l’esecutivo ha prorogato questi bonus per due anni nel gennaio 2015 e, pochi mesi dopo, li ha cancellati e sostituiti con altri sgravi fiscali, pari non più al 70-80%, ma al 30%.
Al centro delle preoccupazioni dei “cervelli di rientro” sta la cosiddetta legge Controesodo, approvata dal governo Berlusconi nel 2010. La norma era riservata ai laureati under 40, all’estero da almeno tre anni. I giovani potevano godere di uno sgravio fiscale del 70% dello stipendio per gli uomini e dell’80% per le donne. Secondo La Repubblica degli stagisti, a giugno 2015 questa legge aveva attratto in Italia 7mila emigrati nel giro di tre anni.
Nel gennaio 2015, il governo Renzi ha deciso di prorogare di due anni questa norma, in scadenza il 31 dicembre 2015, portando il suo termine ultimo a fine 2017. Pochi mesi dopo, però, la clamorosa retromarcia. Colpa del decreto sull’internazionalizzazione delle imprese, diventato legge a settembre. La norma, con una prima mossa, cancella la proroga del provvedimento Controesodo, approvata solo otto mesi prima. E poi, con un altro comma, prevede che anche ai vecchi beneficiari della legge siano applicati i nuovi incentivi previsti dal decreto. Che però sono decisamente inferiori.
Infatti, si passa da sgravi pari al 70-80% a una riduzione del 30% per cinque anni del reddito imponibile. Il bonus è stato pensato per i lavoratori attivi all’estero negli ultimi cinque anni e ora impegnati prevalentemente in Italia, che possano vantare una qualifica per la quale sia richiesta la laurea e un’alta specializzazione. Ma, come detto, potranno godere degli incentivi anche i beneficiari dell’ormai pensionata legge Controesodo. In più, bisogna dire che la nuova norma non prevede limiti di età, mentre il vecchio provvedimento si applicava solo ai nati dopo il 1 gennaio 1969. Una magra consolazione per chi era rientrato in Italia e si vede gli sgravi fiscali dimezzati. Come per chi era intenzionato a tornare e ora, quanto meno, ci penserà su due volte. Il rischio è quello di andare incontro all’ennesimo tentativo fallimentare di fare rientrare le nostre eccellenze in Italia, in linea con gli esperimenti poco riusciti degli ultimi anni.
Cervelli in fuga
Cervelli, dimezzato l’incentivo per chi rientra in Italia. Cancellata proroga della legge Controesodo
Al centro il provvedimento approvato dal governo Berlusconi nel 2010 e che il governo Renzi a gennaio 2015 aveva deciso di prolungare per altri due anni. Poi è arrivata la retromarcia, contenuta all'interno del decreto sull'internazionalizzazione delle imprese
Alla faccia del rientro dei cervelli. Da una parte, il piano del governo contenuto nella legge di Stabilità, che secondo gli annunci doveva richiamare le nostre migliori menti sparse per il mondo, tradisce le aspettative e si traduce in un concorso per assumere 500 docenti universitari italiani e stranieri: anche lo stesso premier Matteo Renzi ha ammesso che i partecipanti non devono tornare necessariamente dall’estero. Al contempo, l’esecutivo dimezza gli incentivi per i nostri connazionali, emigrati fuori dai confini italiani, che hanno deciso di dare una seconda chance al nostro Paese. Una doppia beffa, dal momento che l’esecutivo ha prorogato questi bonus per due anni nel gennaio 2015 e, pochi mesi dopo, li ha cancellati e sostituiti con altri sgravi fiscali, pari non più al 70-80%, ma al 30%.
Al centro delle preoccupazioni dei “cervelli di rientro” sta la cosiddetta legge Controesodo, approvata dal governo Berlusconi nel 2010. La norma era riservata ai laureati under 40, all’estero da almeno tre anni. I giovani potevano godere di uno sgravio fiscale del 70% dello stipendio per gli uomini e dell’80% per le donne. Secondo La Repubblica degli stagisti, a giugno 2015 questa legge aveva attratto in Italia 7mila emigrati nel giro di tre anni.
Nel gennaio 2015, il governo Renzi ha deciso di prorogare di due anni questa norma, in scadenza il 31 dicembre 2015, portando il suo termine ultimo a fine 2017. Pochi mesi dopo, però, la clamorosa retromarcia. Colpa del decreto sull’internazionalizzazione delle imprese, diventato legge a settembre. La norma, con una prima mossa, cancella la proroga del provvedimento Controesodo, approvata solo otto mesi prima. E poi, con un altro comma, prevede che anche ai vecchi beneficiari della legge siano applicati i nuovi incentivi previsti dal decreto. Che però sono decisamente inferiori.
Infatti, si passa da sgravi pari al 70-80% a una riduzione del 30% per cinque anni del reddito imponibile. Il bonus è stato pensato per i lavoratori attivi all’estero negli ultimi cinque anni e ora impegnati prevalentemente in Italia, che possano vantare una qualifica per la quale sia richiesta la laurea e un’alta specializzazione. Ma, come detto, potranno godere degli incentivi anche i beneficiari dell’ormai pensionata legge Controesodo. In più, bisogna dire che la nuova norma non prevede limiti di età, mentre il vecchio provvedimento si applicava solo ai nati dopo il 1 gennaio 1969. Una magra consolazione per chi era rientrato in Italia e si vede gli sgravi fiscali dimezzati. Come per chi era intenzionato a tornare e ora, quanto meno, ci penserà su due volte. Il rischio è quello di andare incontro all’ennesimo tentativo fallimentare di fare rientrare le nostre eccellenze in Italia, in linea con gli esperimenti poco riusciti degli ultimi anni.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.