Un “dolore infinito”, una “vergogna per l’Europa“. Così il premier di Atene Alexis Tsipras ha commentato quanto accaduto di fronte alle coste greche, dove 22 profughi – tra cui 11 bambini – sono morti affogati nei naufragi di due barconi avvenuti la notte scorsa al largo delle isole di Kalymnos e Rodi. Altre 144 persone, ha fatto sapere la polizia portuale, sono state tratte in salvo.
Parlando in Parlamento Tsipras ha detto che l’Egeo “non sta trascinando via solo i bambini morti ma la stessa civiltà europea”. Secondo quanto riferito su Twitter da un giornalista della versione inglese del quotidiano greco Kathimerini, Nick Malkoutzis, il primo ministro greco ha dichiarato in Parlamento di “vergognarsi” in qualità di leader dell’Unione europea, a causa delle posizioni di quest’ultima sulla crisi dei rifugiati.
A largo dell’isola di Kalymnos sono stati recuperati i corpi di 19 persone, tre le quali sei donne ed 10 bambini, due dei quali neonati. Le squadre di soccorso hanno recuperato 138 altri profughi che si trovavano a bordo dell’imbarcazione di legno partita dalla Turchia. Anche nel naufragio a largo di Rodi sono morti un bambino, un neonato ed una donna. Si stanno cercando tre dispersi, mentre sei persone sono state messe in salvo. Queste nuove tragedie si aggiungono ai naufragi avvenuti ieri a largo di Lesbo e Samos, altre isole del mar Egeo dove le condizioni meteorologiche sono in questi giorni avverse, con bilancio ancora provvisorio di 17 morti, tra i quali 11 bambini.
E anche davanti alle coste spagnole si è consumato l’ennesimo naufragio, con almeno 4 morti e 35 dispersi. Erano partiti dal Marocco su un barcone, che si è ribaltato giovedì sera davanti alle coste spagnole di Malaga. 15 migranti sono stati salvati. Le operazioni di ricerca di chi era a bordo sono riprese stamani.