E’ inferiore al previsto la cifra necessaria per ricapitalizzare le maggiori banche greche, affossate dall’emorragia dei depositi iniziata dopo l’insediamento del governo Tsipras. La Banca centrale europea, che ha concluso gli stress test sugli istituti ellenici, ha fatto sapere infatti che Alpha Bank, Eurobank, National Bank of Greece e Piraeus Bank hanno bisogno di 14,4 miliardi di euro di liquidità per tornare alla normalità. Il terzo piano di aiuti per Atene, varato lo scorso luglio in cambio di un nuovo pacchetto di dure riforme e rincari di tasse, stanzia invece per le esigenze del sistema creditizio fino a 25 miliardi. Garantiti come è noto dal fondo a cui sono stati trasferiti beni pubblici destinati alla privatizzazione.
“Gli stress test identificano un deficit di capitale per le quattro banche di 4,4 miliardi di euro nello scenario standard e di 14,4 miliardi di euro nello scenario avverso”, si legge nella nota della Bce. Ora gli istituti oggetto dell’analisi dovranno presentare entro il 6 novembre i propri piani di rientro, spiegando come intendono ripianare le perdite. Per la National Bank of Greece, la maggiore banca greca per attivi, il buco è di 4,6 miliardi, mentre Piraeus ha bisogno di 4,9 miliardi per tornare alla normalità, ad Alpha Bank ne servono 2,7 e a Eurobank 2,1.
Il 3 e 4 novembre il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, sarà in missione ad Atene per discutere con il governo i passi fatti dal Paese nell’attuazione del programma concordato con le istituzioni creditrici. Il responsabile Ue degli Affari economici incontrerà il premier Tsipras, il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos e i responsabili dell’Economia e del Lavoro.