Papa Francesco aprirà la prima porta santa del Giubileo straordinario della misericordia in Africa il 29 novembre prossimo. Ad annunciarlo è stato lo stesso Bergoglio all’Angelus. Il Papa in questo modo anticiperà nel Continente nero l’inizio dell’Anno Santo previsto per l’8 dicembre prossimo con l’apertura della porta santa della Basilica Vaticana. Francesco compirà questo gesto nella cattedrale di Bangui, durante il suo viaggio nella Repubblica Centrafricana. Dal 25 al 30 novembre prossimo, infatti, Bergoglio per la prima volta nel corso del suo pontificato sarà in Africa dove farà tappa anche in Kenya e Uganda. All’Angelus il Papa ha spiegato che aprendo la prima porta santa nella Repubblica Centrafricana vuole “manifestare la vicinanza orante di tutta la Chiesa a questa nazione così afflitta e tormentata ed esortare tutti i centroafricani a essere sempre più testimoni di misericordia e di riconciliazione”.

Francesco ha sottolineato anche che “i dolorosi episodi che in questi ultimi giorni hanno inasprito la delicata situazione della Repubblica Centrafricana, suscitano nel mio animo viva preoccupazione. Faccio appello alla parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze. Sono spiritualmente vicino ai padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima in Bangui, che accolgono numerosi sfollati. Esprimo la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il cammino della pace”.

Nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa di tutti i santi, Bergoglio ha spiegato ai numerosi fedeli presenti in piazza San Pietro che essi “sono esempi da imitare. Non soltanto quelli canonizzati, – ha precisato il Papa – ma i santi, per così dire, ‘della porta accanto’, che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Di questi santi ne abbiamo incontrati anche noi; forse ne abbiamo avuto qualcuno in famiglia, oppure tra gli amici e i conoscenti”. L’invito di Francesco è a “imitare i loro gesti d’amore e di misericordia” per “perpetuare la loro presenza in questo mondo”.

Intanto, all’interno delle mura leonine proseguono le indagini della Gendarmeria vaticana sul corvo che avrebbe registrato alcune conversazioni private di Bergoglio le cui trascrizioni integrali, insieme ad altri documenti riservati del Papa, sarebbero contenute nel nuovo libro di Gianluigi Nuzzi “Via crucis” (Chiarelettere) che uscirà in libreria il 5 novembre prossimo. Nel mirino della Gendarmeria, infatti, ci sarebbe un monsignore vicino all’Opus Dei e, come anticipato da ilfattoquotidiano.it, al momento non sarebbe esclusa l’ipotesi di procedere al suo arresto. Dopo tre anni dalla vicenda che aveva coinvolto l’ex maggiordomo infedele di Benedetto XVI Paolo Gabriele, il pontificato di Francesco sarebbe protagonista di un nuovo Vatileaks. Le indagini riguarderebbero anche il sabotaggio del pc del revisore generale delle finanze del Vaticano, Libero Milone. Quest’ultimo ha la responsabilità del controllo sui conti e i bilanci di tutti gli organismi, gli uffici e le istituzioni della Santa Sede, in pratica su tutta la finanza vaticana e il suo ufficio dovrebbe assorbire tutte le competenze della Prefettura degli affari economici, di cui è segretario monsignor Lucio Angel Vallejo Balda.

Twitter: @FrancescoGrana

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