Continua ad aggravarsi la situazione del gruppo Volkswagen. Bruxelles e il governo tedesco ora chiedono alla casa di Wolfsburg di “chiarire” al più presto i dettagli delle nuove irregolarità sui consumi e le emissioni di anidride carbonica (Co2), i cui livelli sono stati volutamente sottostimati nelle certificazioni di 800mila veicoli. Tra cui anche auto a benzina: “Almeno 90mila”, secondo il ministro dei Trasporti tedesco. Questa nuova grana, secondo gli analisti, rappresenta un “problema più grave” rispetto alla truffa sugli ossidi di azoto emessi dai motori diesel deflagrata in settembre. La differenza è che sulle emissioni di Co2 la Commissione europea ha diretta responsabilità e di conseguenza ha il potere di dare sanzioni, come ha ricordato la portavoce Lucia Caudet sollecitando “un vero accertamento dei fatti”. Non a caso l’agenzia Moody’s ha tagliato il rating del gruppo da A2 ad A3 per i “rischi crescenti per la reputazione e gli utili futuri”.
Dal 2012 è infatti in vigore un sistema per cui ogni gruppo automobilistico ha una soglia complessiva annuale di emissioni di C02 da rispettare calcolato come media per l’intero parco auto. Le multe scattano al superamento del target di gruppo e il loro ammontare è calcolato in base al numero di grammi di anidride carbonica per chilometro ‘sforati’, con un importo crescente per ogni grammo e moltiplicato per il numero di auto immatricolate quell’anno. Si tratta quindi di capire dove e in quali anni gli 800mila veicoli con ‘irregolarità’ siano stati venduti e di quanto siano stati superati i limiti. “La Commissione ha poteri esecutivi nell’area del rispetto dei target sulla C02 inclusa la possibilità di imporre multe, ma prima abbiamo bisogno di avere tutti i fatti sul tavolo”, ha detto Caudet. “Serve chiarire subito quali irregolarità nelle emissioni sono state rilevate”. Ma finora l’esecutivo Ue non ha ricevuto da Wolfsburg “alcuna notifica ufficiale” che spieghi nel dettaglio la portata del “trucco”. La questione sarà sollevata nella riunione con le autorità di omologazione dei 28 Paesi.
Il consiglio di sorveglianza del gruppo si è limitato a far sapere di vedere “con costernazione e preoccupazione” la dimensione raggiunta dallo scandalo. “Il consiglio e la commissione fondata per l’accertamento dei fatti si riuniranno presto per consultarsi su nuove conseguenze e misure”. Di sicuro c’è però che Volkswagen stima il costo potenziale di queste nuove irregolarità in 2 miliardi di euro, che vanno ad aggiungersi ai 6,7 già accantonati per far fronte al diesel gate. Dal canto suo anche il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert ha detto che Volkswagen ha “il dovere di chiarire in piena trasparenza” le nuove irregolarità. Il ministro del Trasporti Alexander Dobrindt ha parlato di “irritazione” sua e del governo tedesco per l’allargamento del caso anticipando che tutti i veicoli del gruppo dovranno essere presi in esame dalla casa tedesca e dallo Stato per determinare le conformità in termini di emissioni di Co2 e ossido di azoto. “Sono fiducioso che riusciremo a raggiungere una soluzione che non colpisca i clienti di Volkswagen. Vw ha l’obbligo di non scaricare i costi sui clienti”, ha detto.
Secondo Arndt Ellinghorst, analista inglese di Evercore Isi, le irregolarità sulle macchine a benzina costituiscono un “problema più grave” rispetto a quelle sui motori diesel perché “a maggiori emissioni di Co2 corrispondono maggiori consumi ed in Europa, dove le autorità hanno deciso di abbattere le emissioni di gas serra, la falsificazione dei dati influirà sulle tasse pagate dai consumatori”. In pratica, secondo l’analista, “Volkswagen ha imbrogliato sia i consumatori sia le autorità”. Per Sascha Gommel di Commerzbank il “peggiore scenario” è che “le autorità bandiscano le auto incriminate dalla circolazione sulle strade”. Anche Gommel ritiene che per i consumatori le irregolarità sulle emissioni di Co2 costituiscano un “problema assolutamente più grande” rispetto a quello degli ossidi di azoto perché potranno “comportare maggiori tasse e maggiori spese rispetto al previsto”.
In Italia già l’anno scorso Altroconsumo ha lanciato una class action contro Volkswagen sulle emissioni di Co2 superiori a quanto dichiarato: l’associazione ha messo alla prova in laboratorio una Golf 1.6 TDI confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con quelli dichiarati dalla casa automobilistica e consumi e emissioni sono risultati più alti del 50%. Proprio oggi il tribunale di Venezia ha discusso il caso riservandosi di comunicare nei prossimi giorni se ammettere la causa. Nel frattempo anche negli Stati Uniti i problemi per la casa di Wolfsburg si moltiplicano: dopo la notizia che l’Agenzia per la protezione ambientale americana accusa il produttore di aver truccato altri modelli diesel oltre a quelli per i quali la truffa era nota, la consociata nordamericana di Porsche ha deciso di sospendere la vendita del Suv Cayenne. Secondo l’Epa, i software di manipolazione dei dati sulle emissioni sono stati infatti montati anche su motori di grossa cilindrata.
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Volkswagen, Ue: “Chiarisca violazioni su Co2 delle auto a benzina, rischia multe”. Analisti: “Più grave del diesel gate”
A differenza che sugli ossidi di azoto, sulle emissioni di anidride carbonica la Commissione europea ha diretta responsabilità e poteri sanzionatori. Secondo Arndt Ellinghorst di Evercore Isi, "la falsificazione dei dati influirà sulle tasse pagate dai consumatori". Moody's ha tagliato il rating del gruppo. Intanto negli Usa sono state sospese le vendite della Porsche Cayenne
Continua ad aggravarsi la situazione del gruppo Volkswagen. Bruxelles e il governo tedesco ora chiedono alla casa di Wolfsburg di “chiarire” al più presto i dettagli delle nuove irregolarità sui consumi e le emissioni di anidride carbonica (Co2), i cui livelli sono stati volutamente sottostimati nelle certificazioni di 800mila veicoli. Tra cui anche auto a benzina: “Almeno 90mila”, secondo il ministro dei Trasporti tedesco. Questa nuova grana, secondo gli analisti, rappresenta un “problema più grave” rispetto alla truffa sugli ossidi di azoto emessi dai motori diesel deflagrata in settembre. La differenza è che sulle emissioni di Co2 la Commissione europea ha diretta responsabilità e di conseguenza ha il potere di dare sanzioni, come ha ricordato la portavoce Lucia Caudet sollecitando “un vero accertamento dei fatti”. Non a caso l’agenzia Moody’s ha tagliato il rating del gruppo da A2 ad A3 per i “rischi crescenti per la reputazione e gli utili futuri”.
Dal 2012 è infatti in vigore un sistema per cui ogni gruppo automobilistico ha una soglia complessiva annuale di emissioni di C02 da rispettare calcolato come media per l’intero parco auto. Le multe scattano al superamento del target di gruppo e il loro ammontare è calcolato in base al numero di grammi di anidride carbonica per chilometro ‘sforati’, con un importo crescente per ogni grammo e moltiplicato per il numero di auto immatricolate quell’anno. Si tratta quindi di capire dove e in quali anni gli 800mila veicoli con ‘irregolarità’ siano stati venduti e di quanto siano stati superati i limiti. “La Commissione ha poteri esecutivi nell’area del rispetto dei target sulla C02 inclusa la possibilità di imporre multe, ma prima abbiamo bisogno di avere tutti i fatti sul tavolo”, ha detto Caudet. “Serve chiarire subito quali irregolarità nelle emissioni sono state rilevate”. Ma finora l’esecutivo Ue non ha ricevuto da Wolfsburg “alcuna notifica ufficiale” che spieghi nel dettaglio la portata del “trucco”. La questione sarà sollevata nella riunione con le autorità di omologazione dei 28 Paesi.
Il consiglio di sorveglianza del gruppo si è limitato a far sapere di vedere “con costernazione e preoccupazione” la dimensione raggiunta dallo scandalo. “Il consiglio e la commissione fondata per l’accertamento dei fatti si riuniranno presto per consultarsi su nuove conseguenze e misure”. Di sicuro c’è però che Volkswagen stima il costo potenziale di queste nuove irregolarità in 2 miliardi di euro, che vanno ad aggiungersi ai 6,7 già accantonati per far fronte al diesel gate. Dal canto suo anche il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert ha detto che Volkswagen ha “il dovere di chiarire in piena trasparenza” le nuove irregolarità. Il ministro del Trasporti Alexander Dobrindt ha parlato di “irritazione” sua e del governo tedesco per l’allargamento del caso anticipando che tutti i veicoli del gruppo dovranno essere presi in esame dalla casa tedesca e dallo Stato per determinare le conformità in termini di emissioni di Co2 e ossido di azoto. “Sono fiducioso che riusciremo a raggiungere una soluzione che non colpisca i clienti di Volkswagen. Vw ha l’obbligo di non scaricare i costi sui clienti”, ha detto.
Secondo Arndt Ellinghorst, analista inglese di Evercore Isi, le irregolarità sulle macchine a benzina costituiscono un “problema più grave” rispetto a quelle sui motori diesel perché “a maggiori emissioni di Co2 corrispondono maggiori consumi ed in Europa, dove le autorità hanno deciso di abbattere le emissioni di gas serra, la falsificazione dei dati influirà sulle tasse pagate dai consumatori”. In pratica, secondo l’analista, “Volkswagen ha imbrogliato sia i consumatori sia le autorità”. Per Sascha Gommel di Commerzbank il “peggiore scenario” è che “le autorità bandiscano le auto incriminate dalla circolazione sulle strade”. Anche Gommel ritiene che per i consumatori le irregolarità sulle emissioni di Co2 costituiscano un “problema assolutamente più grande” rispetto a quello degli ossidi di azoto perché potranno “comportare maggiori tasse e maggiori spese rispetto al previsto”.
In Italia già l’anno scorso Altroconsumo ha lanciato una class action contro Volkswagen sulle emissioni di Co2 superiori a quanto dichiarato: l’associazione ha messo alla prova in laboratorio una Golf 1.6 TDI confrontando i risultati relativi ai consumi di carburante con quelli dichiarati dalla casa automobilistica e consumi e emissioni sono risultati più alti del 50%. Proprio oggi il tribunale di Venezia ha discusso il caso riservandosi di comunicare nei prossimi giorni se ammettere la causa. Nel frattempo anche negli Stati Uniti i problemi per la casa di Wolfsburg si moltiplicano: dopo la notizia che l’Agenzia per la protezione ambientale americana accusa il produttore di aver truccato altri modelli diesel oltre a quelli per i quali la truffa era nota, la consociata nordamericana di Porsche ha deciso di sospendere la vendita del Suv Cayenne. Secondo l’Epa, i software di manipolazione dei dati sulle emissioni sono stati infatti montati anche su motori di grossa cilindrata.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.