“Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto così per sempre”. E’ scritto su Facebook ma è un urlo che buca lo schermo e viene condiviso in poche ore da 40mila persone. Con tanto di foto di Chiara, per quanti non volessero capire, ascoltare, vedere. Sono le prime parole di un post pubblicato da Maurizio Insidioso, il padre della ragazza massacrata di botte dal fidanzato la cui pena è stata ridotta in appello di quattro anni. Ieri la sentenza ha riformulato la pena, concedendo a Maurizio Falcioni, l’uomo accusato di averla pestata fino a ridurla in coma, uno sconto da 20 a 16 anni di reclusione. “Chiedo scusa per quel che ho fatto, chiedo perdono a Chiara”, aveva detto ieri l’operaio 35enne mentre i familiari, di lì a poco, avrebbero gridato “vergogna, vergogna”, fino a provocare l’intervento delle forze dell’ordine.
I riflettori poi si sono spenti, registrando in ultimo il malore del padre. Nel corso degli 11 mesi di coma Maurizio Insidioso era arrivato ad auspicare che Chiara “non si risvegli mai più per le condizioni in cui si trova”. Eccole, le condizioni. Insidioso ha deciso di superare il pudore e la reticenza che ogni genitore ha verso i figli fragili, feriti, menomati. E sotto un breve testo che sembra scolpito nel marmo pubblica una foto di lei. Foto scattata di getto, col cellulare. Chiara è riversa sulla sedia a rotelle, lo sguardo perso nel vuoto e puntato verso il soffitto, una tuta militare che cancella i tratti femminili delle poche immagini di lei che si sono viste sui giornali prima del baratro. Sullo sfondo il corridoio anonimo del centro di neuroriabilitazione del Santa Lucia, da un anno e mezzo la sua casa-prigione.
E poi quel post che inizia con un “Cara Chiara…” ma il messaggio è per altri. “Lo sai – prosegue il testo – oggi sei stata oltraggiata da lui…dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio”. E poi si rivolge a tutti. “L’ITALIA (maiuscolo, ndr) è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni…nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata…lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita…”.
La rabbia tra le dita finisce per mettere nero su bianco un atto di accusa agli indignati da salotto, televisivo o meno, al mondo conferenziere che si riempie la bocca di buoni propositi e ora sembra silente. Roba da lasciarla, questa Italia. “Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia…bruciare la mia carta d’identità sarebbe un sogno”. Fuggire, sottrarsi a un Paese che ti costringe a rinnegare origini e patria. “Io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo paese…si fanno ricorrenze…si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne..ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima”. E poi torna a parlare a lei, congedandosi. “Chiare’ oggi non ci vediamo so’ stato male e non mi sento bene…ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo…tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta’”.
Cronaca
Chiara Insidioso, “Lotta a violenza su donne solo a parole”. Dopo la sentenza il padre accusa e pubblica le foto
"Cara Chiara, ti porterei via da questo paese, brucerei la carta di identità". L'indomani della sentenza di appello che ha ridotto da 20 a 16 anni la pena all'aggressore della 21enne (in stato vegetativo) il padre condensa in un post dolore e rabbia: "Si fanno ricorrenze e salotti sulla violenza sulle donne. Ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio della vittima"
“Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto così per sempre”. E’ scritto su Facebook ma è un urlo che buca lo schermo e viene condiviso in poche ore da 40mila persone. Con tanto di foto di Chiara, per quanti non volessero capire, ascoltare, vedere. Sono le prime parole di un post pubblicato da Maurizio Insidioso, il padre della ragazza massacrata di botte dal fidanzato la cui pena è stata ridotta in appello di quattro anni. Ieri la sentenza ha riformulato la pena, concedendo a Maurizio Falcioni, l’uomo accusato di averla pestata fino a ridurla in coma, uno sconto da 20 a 16 anni di reclusione. “Chiedo scusa per quel che ho fatto, chiedo perdono a Chiara”, aveva detto ieri l’operaio 35enne mentre i familiari, di lì a poco, avrebbero gridato “vergogna, vergogna”, fino a provocare l’intervento delle forze dell’ordine.
I riflettori poi si sono spenti, registrando in ultimo il malore del padre. Nel corso degli 11 mesi di coma Maurizio Insidioso era arrivato ad auspicare che Chiara “non si risvegli mai più per le condizioni in cui si trova”. Eccole, le condizioni. Insidioso ha deciso di superare il pudore e la reticenza che ogni genitore ha verso i figli fragili, feriti, menomati. E sotto un breve testo che sembra scolpito nel marmo pubblica una foto di lei. Foto scattata di getto, col cellulare. Chiara è riversa sulla sedia a rotelle, lo sguardo perso nel vuoto e puntato verso il soffitto, una tuta militare che cancella i tratti femminili delle poche immagini di lei che si sono viste sui giornali prima del baratro. Sullo sfondo il corridoio anonimo del centro di neuroriabilitazione del Santa Lucia, da un anno e mezzo la sua casa-prigione.
E poi quel post che inizia con un “Cara Chiara…” ma il messaggio è per altri. “Lo sai – prosegue il testo – oggi sei stata oltraggiata da lui…dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio”. E poi si rivolge a tutti. “L’ITALIA (maiuscolo, ndr) è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni…nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata…lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita…”.
La rabbia tra le dita finisce per mettere nero su bianco un atto di accusa agli indignati da salotto, televisivo o meno, al mondo conferenziere che si riempie la bocca di buoni propositi e ora sembra silente. Roba da lasciarla, questa Italia. “Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia…bruciare la mia carta d’identità sarebbe un sogno”. Fuggire, sottrarsi a un Paese che ti costringe a rinnegare origini e patria. “Io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo paese…si fanno ricorrenze…si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne..ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima”. E poi torna a parlare a lei, congedandosi. “Chiare’ oggi non ci vediamo so’ stato male e non mi sento bene…ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo…tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta’”.
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La Lega in Aula: “Dov’è l’ugenza per il riarmo da 800 miliardi?”. Meloni attacca il Manifesto di Ventotene: è caos. Le opposizioni: “Vuole coprire le liti con Salvini”
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.