Gli investigatori del Vaticano hanno messo sotto indagine, dal febbraio 2015, Giampietro Nattino, proprietario della Banca Finnat, che, non senza complicità interne, avrebbe usato l’Apsa (l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) come fosse una sua filiale, per operazioni di riciclaggio, insider trading e manipolazione dei mercati. È una svolta. È la prima inchiesta che l’Aif (l’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano) rende pubblica e che non riguarda ecclesiastici o organizzazioni della Chiesa cattolica. Le autorità giudiziarie vaticane hanno coinvolto anche quelle italiane e svizzere.
Secondo un report vaticano, Nattino avrebbe utilizzato conti Apsa per transazioni personali sul mercato azionario italiano, con un saldo di oltre 2 milioni di euro spostato in Svizzera nel momento in cui i conti erano stati chiusi, alcuni giorni prima che il Vaticano introducesse regole più severe contro il riciclaggio. Nattino è stato titolare, dal 22 maggio 2000 al 29 marzo 2011, della “Rubrica 339”, che consisteva in quattro conti bancari. Il rapporto parla di “dubbia origine e dubbia destinazione finale dei fondi alla chiusura della Rubrica 339” e si chiede perché a Nattino fosse consentito, contro le regole, di avere conti in Apsa. La sede di Finnat, a Roma, è nello splendido barocco di Palazzo Altieri, dimora della famiglia di papa Clemente X. La boutique finanziaria della famiglia Nattino è una delle griffe storiche del private banking a Roma: Banca Finnat Euramerica nasce nel 1998, ma era il 1898 quando “Pietro Nattino diede inizio all’attività finanziaria che è stata poi proseguita dalle generazioni successive fino ai giorni nostri”.
Prima finanziaria, poi commissionaria di Borsa, poi ancora società d’intermediazione mobiliare, infine banca. La famiglia Nattino ha sempre controllato il business, con un solo socio di rilievo, il Banco di Sicilia, che ha poi passato la sua partecipazione alla Banca di Roma. Erano gli anni della Prima Repubblica e Giampietro Nattino era considerato molto vicino al potere andreottiano, dunque anche vaticano. Nel suo salotto finanziario s’incontravano i palazzinari e gli immobiliaristi romani, i Caltagirone, i fratelli Toti, ma anche gli eredi della nobiltà nera capitolina che si facevano amministrare il patrimonio e i prelati del Vaticano che avevano da far girare i soldi della Chiesa. Francesco Gaetano Caltagirone è da sempre vicino alla famiglia, tanto da essere stato anche nel consiglio d’amministrazione di Banca Finnat.
Erano gli anni di Michele Sindona e Paul Marcinkus quando monsignor Sergio Sebastiani chiamò il patriarca della famiglia Nattino tra i consultori della Prefettura vaticana per gli affari economici. Erano tempi in cui si moltiplicavano le chiacchiere secondo cui la massoneria aveva messo radici in Vaticano e Cosa nostra saliva a Roma a riciclare i suoi soldi.
Stefano Ricucci, l’immobiliarista che creò la formula dei “furbetti del quartierino”, esagera sempre un po’, ma quando fu interrogato dai magistrati di Roma sulle avventure più segrete dei “furbetti”, a un certo punto sbottò: “Perché queste cose le chiede a me? Chiami la Banca Finnat e Giampietro Nattino… Sa che cos’è la Banca Finnat? Chi è Nattino?”. Il magistrato scosse la testa e Ricucci esplose: “Ma lei vuole che a me mi uccidono stasera qui dentro. Lei forse non si rende conto di chi sta a toccare lei… Mi faccia la cortesia, lasci perdere questo, dottore… Io lo dico per me; poi, se lei vuole andare avanti, lo faccia. Lei ci ha 600 persone che la proteggono, ma a me chi mi protegge? Nessuno, su ’sta robba…”.
Ora Finnat torna alla ribalta per le accuse di riciclaggio e altri reati finanziari realizzati attraverso i canali finanziari del Vaticano. Secondo Reuters, che ha rivelato l’esistenza del report vaticano, a indigare sulla Finnat sarebbe anche la procura di Milano. Nattino era stato chiamato in causa già nell’estate 2013 da monsignor Nunzio Scarano, un contabile dell’Apsa arrestato con l’accusa di corruzione per un’operazione di rimpatrio dalla Svizzera di 20 milioni di euro. Secondo Scarano, Giampietro Nattino realizzava operazioni finanziarie con banche italiane ed estere e, tramite l’Apsa, vendeva e ricomprava titoli Finnat per farne salire il valore.
Da Il Fatto Quotidiano del 5 novembre 2015
Lobby
Vaticano, radici e ascesa di Giampietro Nattino il banchiere accusato di riciclaggio oltretevere
Chi è il protagonista della prima indagine di oltretevere che non riguarda ecclesiastici o organizzazioni della Chiesa Cattolica
Gli investigatori del Vaticano hanno messo sotto indagine, dal febbraio 2015, Giampietro Nattino, proprietario della Banca Finnat, che, non senza complicità interne, avrebbe usato l’Apsa (l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) come fosse una sua filiale, per operazioni di riciclaggio, insider trading e manipolazione dei mercati. È una svolta. È la prima inchiesta che l’Aif (l’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano) rende pubblica e che non riguarda ecclesiastici o organizzazioni della Chiesa cattolica. Le autorità giudiziarie vaticane hanno coinvolto anche quelle italiane e svizzere.
Secondo un report vaticano, Nattino avrebbe utilizzato conti Apsa per transazioni personali sul mercato azionario italiano, con un saldo di oltre 2 milioni di euro spostato in Svizzera nel momento in cui i conti erano stati chiusi, alcuni giorni prima che il Vaticano introducesse regole più severe contro il riciclaggio. Nattino è stato titolare, dal 22 maggio 2000 al 29 marzo 2011, della “Rubrica 339”, che consisteva in quattro conti bancari. Il rapporto parla di “dubbia origine e dubbia destinazione finale dei fondi alla chiusura della Rubrica 339” e si chiede perché a Nattino fosse consentito, contro le regole, di avere conti in Apsa. La sede di Finnat, a Roma, è nello splendido barocco di Palazzo Altieri, dimora della famiglia di papa Clemente X. La boutique finanziaria della famiglia Nattino è una delle griffe storiche del private banking a Roma: Banca Finnat Euramerica nasce nel 1998, ma era il 1898 quando “Pietro Nattino diede inizio all’attività finanziaria che è stata poi proseguita dalle generazioni successive fino ai giorni nostri”.
Prima finanziaria, poi commissionaria di Borsa, poi ancora società d’intermediazione mobiliare, infine banca. La famiglia Nattino ha sempre controllato il business, con un solo socio di rilievo, il Banco di Sicilia, che ha poi passato la sua partecipazione alla Banca di Roma. Erano gli anni della Prima Repubblica e Giampietro Nattino era considerato molto vicino al potere andreottiano, dunque anche vaticano. Nel suo salotto finanziario s’incontravano i palazzinari e gli immobiliaristi romani, i Caltagirone, i fratelli Toti, ma anche gli eredi della nobiltà nera capitolina che si facevano amministrare il patrimonio e i prelati del Vaticano che avevano da far girare i soldi della Chiesa. Francesco Gaetano Caltagirone è da sempre vicino alla famiglia, tanto da essere stato anche nel consiglio d’amministrazione di Banca Finnat.
Erano gli anni di Michele Sindona e Paul Marcinkus quando monsignor Sergio Sebastiani chiamò il patriarca della famiglia Nattino tra i consultori della Prefettura vaticana per gli affari economici. Erano tempi in cui si moltiplicavano le chiacchiere secondo cui la massoneria aveva messo radici in Vaticano e Cosa nostra saliva a Roma a riciclare i suoi soldi.
Stefano Ricucci, l’immobiliarista che creò la formula dei “furbetti del quartierino”, esagera sempre un po’, ma quando fu interrogato dai magistrati di Roma sulle avventure più segrete dei “furbetti”, a un certo punto sbottò: “Perché queste cose le chiede a me? Chiami la Banca Finnat e Giampietro Nattino… Sa che cos’è la Banca Finnat? Chi è Nattino?”. Il magistrato scosse la testa e Ricucci esplose: “Ma lei vuole che a me mi uccidono stasera qui dentro. Lei forse non si rende conto di chi sta a toccare lei… Mi faccia la cortesia, lasci perdere questo, dottore… Io lo dico per me; poi, se lei vuole andare avanti, lo faccia. Lei ci ha 600 persone che la proteggono, ma a me chi mi protegge? Nessuno, su ’sta robba…”.
Ora Finnat torna alla ribalta per le accuse di riciclaggio e altri reati finanziari realizzati attraverso i canali finanziari del Vaticano. Secondo Reuters, che ha rivelato l’esistenza del report vaticano, a indigare sulla Finnat sarebbe anche la procura di Milano. Nattino era stato chiamato in causa già nell’estate 2013 da monsignor Nunzio Scarano, un contabile dell’Apsa arrestato con l’accusa di corruzione per un’operazione di rimpatrio dalla Svizzera di 20 milioni di euro. Secondo Scarano, Giampietro Nattino realizzava operazioni finanziarie con banche italiane ed estere e, tramite l’Apsa, vendeva e ricomprava titoli Finnat per farne salire il valore.
Da Il Fatto Quotidiano del 5 novembre 2015
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Fondazioni, fiscalista: “Sgravio su finanziamenti a fondo contro povertà educativa? Scambio per Cassa depositi”
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Inpgi, i guai di Nattino in Vaticano riportano sotto i riflettori la gestione degli immobili della cassa dei giornalisti
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.