“Sono passati 1185 giorni da quando ho gareggiato a Londra. Quanto tempo ancora devo attendere prima di ricevere la mia medaglia d’oro?”. Ha twittato così, lunedì pomeriggio, il marciatore australiano Jared Tallent, un bronzo e un argento ai Giochi di Pechino e un argento a Londra. Nella 50 chilometri delle ultime olimpiadi, davanti a lui si classificò solo il russo Sergej Kirdyapkin, fermato a gennaio per 3 anni e 2 mesi. Alla luce della sospensione, Tallent rivendica la medaglia più pregiata. Ma già da tempo si batte per la pulizia nel mondo della marcia, dove i russi l’hanno fatta da padrone nell’ultimo decennio salvo poi dover fare i conti con pesanti accuse e sospensioni. L’australiano protestò ferocemente già agli Europei di Zurigo nel 2014 per la presenza sul tracciato di Viktor Chegin, “L’Untore” del centro di Saransk finito da tempo nella bufera, nonché allenatore di decine di atleti pizzicati dall’antidoping. Dopo la diffusione del report della Commissione indipendente della Wada, Tallent, argento ad agosto ai mondiali di Pechino dietro l’altro grande accusatore Matej Toth, torna alla carica e parla per la prima volta del ‘sistema doping’ con un giornale italiano.
Adesso attendi che la riassegnazione della medaglia d’oro di Londra. Sarebbe così fatta giustizia?
Ci vuol ben altro rispetto al mio oro perché venga fatta giustizia. La federazione russa dev’essere esclusa dalle competizioni e non devono esserci loro atleti a Rio. Hanno causato una carneficina nel medagliere olimpico e dei campionati mondiali.
Sei sorpreso da quanto viene raccontato dal report della Wada?
Non del doping sistematico della Russia. Di quello sospettavo. Ma sono rimasto scioccato dal livello di corruzione interno alla Iaaf, che per lungo tempo ha permesso loro di farla franca.
Avevi intuito già a Londra che le Olimpiadi erano state ‘sabotate’?
Non sapevo che gli atleti russi avessero corrotto i funzionari per competere. Pensavo semplicemente che ancora non fossero stati trovati positivi ai controlli.
Credi che ciò che abbiamo scoperto ieri grazie alle indagini della commissione potesse essere svelato prima?
Ne sono certo. Avremmo potuto fermare tutto questo schifo molto prima. Ma non possiamo lamentarci di quanto sia invece durata l’indagine. Mi pare un tempo appropriato.
Credi che quello del doping sia un problema solo della Russia?
No, non è un problema solo dei russi. Probabilmente gli altri Paesi non hanno agito in maniera sistematica e su così larga scala, ma ce ne sono altri con problemi simili.
Sei fiducioso che le sanzioni chieste dalla Wada vengano accolte dalla Iaaf?
Temo che la federazione internazionale avrà una debole reazione al report della Commissione indipendente. Spero che mi dimostrino che mi sono sbagliato a riguardo, che vadano avanti ed escludano la Russia dalle competizioni internazionali.
Non saresti quindi dispiaciuto di non competere con gli atleti russi a Rio 2016?
Come potrei esserlo? Non meritano di partecipare alle prossime olimpiadi. Hanno causato già gravi danni al mondo dell’atletica.