Si allarga la polemica sul caso dell’annullamento, da parte del consiglio interclasse dell’istituto Matteotti di Firenze, della visita alla mostra di opere sacre “Bellezza divina“. La decisione fa ora scattare l’invio di un ispettore del ministero dell’Istruzione, già partito da Roma per valutare il caso. Il preside della scuola Alessandro Bussotti ha commentato ringraziando “il ministro e il direttore scolastico che hanno mostrato sensibilità e sollecitudine sul caso, spero che venga fatta chiarezza. Ora non posso più dire niente, siamo sotto ispezione“. Sull’eventualità che la gita alla mostra a Palazzo Strozzi sia ripristinata a fine ispezione, il dirigente scolastico ha spiegato che “da parte dei docenti è stata presentata una proposta, che io ritengo condivisibile; quando verrà presa una decisione, vi faremo sapere”.
Le motivazioni dell’annullamento della visita sono “esclusivamente di natura didattica” ha poi spiegato il preside in una lettera inviata alla Nazione. Il caso, continua, “fa riferimento a voci che non trovano alcun riscontro nella realtà, né tanto meno a posizioni espresse ufficialmente dai docenti della scuola” ed “è smentito di per sé dalla tradizione di rispetto, libertà, dialogo e tolleranza che ha sempre caratterizzato la scuola Matteotti”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la madre di uno degli allievi dell’istituto, Francesca Lotti, che ha commentato: “Noi ci rimettiamo, con estrema fiducia, alle scelte degli insegnanti. Non vedo perché la scelta che è stata fatta debba aver suscitato tutte queste polemiche. Stiamo assistendo a una bolla d’aria, di nulla.” Ricostruendo l’episodio che ha dato inizio alla discussione, la Lotti ha spiegato: “In sede di assemblea era stata ventilata l’idea di vedere questa mostra, previa valutazione delle maestre che sarebbero andate a visitarla, valutando se l’esposizione fosse in tema con il percorso didattico. E’ stato deciso di no, e quindi è stata scelta una mostra del Museo del Novecento. Nulla di strano o illegittimo”.
E il dibattito raggiunge anche i vertici della Chiesa cattolica. “Sulla base del buonsenso e dell’intelligenza non si devono creare degli intoppi di questo o di quest’altro genere – ha commentato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei – Quello che conta sia questo: tutto ciò, diceva San Paolo, di bello, di santo, di puro, di grande, di virtuoso, sia oggetto dei nostri pensieri, cioè abiti nei nostri cuori, da qualunque parte venga.”