Parte la privatizzazione dei 465 negozi che fanno capo a Grandi Stazioni, la controllata di Ferrovie dello Stato che ha in pancia quattordici scali tra cui quelli di Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Genova Piazza Principe, Milano Centrale, Napoli, Roma Termini, Torino Porta Nuova e Venezia Mestre. Oltre a due stazioni nella Repubblica Ceca. Fs e Eurostazioni, che possiede il 40% della società, hanno infatti pubblicato il bando che sollecita gli interessati a inviare le proprie manifestazioni di interesse entro il 14 dicembre presso la sede della banca d’affari Rothschild, advisor dell’operazione. Eurostazioni riunisce i soci privati: Sintonia (finanziaria controllata dalla holding dei Benetton, che ha il 32,7%), la società del gruppo Caltagirone Vianini Lavori (32,7%), Pirelli (altrettanto) e la società statale francese Société Nationale des Chemins de fer Français (Sncf) con l’1,87%.
Oggetto della cessione sarà la nascitura Gs Retail, che fino al 2040 avrà la concessione per lo sfruttamento economico in esclusiva delle aree commerciali e degli spazi pubblicitari delle stazioni. Mentre una ulteriore società, Gs Rail, gestirà la manutenzione ordinaria e straordinaria, i servizi di pulizia e la sicurezza. Prima di passare la mano, gli azionisti scinderanno queste attività dalla società madre trasferendole nella “newco”. Gli immobili di proprietà passeranno invece a Gs Immobiliare, anche questa di nuova costituzione. Fs ed Eurostazioni “intendono verificare la sussistenza di soggetti interessati ad acquistare l’intero pacchetto di Gs Retail, con contestuale affidamento a quest’ultima della titolarità delle nuove convenzioni”. La scissione è stata approvata ad agosto dal consiglio di amministrazione presieduto da Michele Mario Elia.
Solo a valle della gara si capirà su quale cifra Fs potrà contare per ridurre il proprio indebitamento e quale sarà l’ammontare della plusvalenza che andrà ai soci privati entrati nel 2000 pagando 406 miliardi di lire, pari a circa 200 milioni di euro. Secondo l’agenzia Reuters le attività retail sono valutate 600-800 milioni, incluso un debito di 150-160 milioni. Grandi Stazioni ha chiuso il bilancio 2014 con ricavi consolidati per 210 milioni di euro e un risultato netto di 20 milioni. Circa 110 milioni derivano proprio dal retail. Il piano industriale dell’amministratore delegato Paolo Gallo prevede investimenti per 160 milioni, di cui 100 a carico dei nuovi azionisti, per allargare gli spazi commerciali.
Le tappe della privatizzazione prevedono una prima scrematura delle manifestazioni di interesse in favore di chi ha un patrimonio netto superiore a 400 milioni e fatturato sopra 500 milioni. Fino a fine gennaio potranno essere presentate le offerte non vincolanti, mentre entro metà febbraio saranno selezionate le offerte che avranno accesso alla data room e alla presentazione da parte del management. Le offerte vincolanti dovrebbero arrivare per metà aprile 2016.